Antidolorifici contro il mal di testa: controindicazioni ed effetti collaterali
Ci salvano la giornata nei momenti critici: gli antidolorifici contro il mal di testa sono molto utili, ma cosa succede quando non si riesce più a farne a meno? Che controindicazioni hanno?
Sono circa 26 milioni le persone che soffrono di mal di testa. La vita con emicranie e cefalee non è facile: è complicato concentrarsi, svolgere i compiti quotidiani più semplici, come alzare le buste della spesa o rispondere a una email.
A seconda delle varie tipologie di mal di testa è possibile risalirne alle cause e, di conseguenza, curarli. Gli antidolorifici sono dei veri e propri salvatori della giornata, che ci permettono, tendenzialmente in poco tempo, di ritornare alla vita di sempre.
Antidolorifici più usati contro il mal di testa
I mal di testa sono classificati per intensità di dolore e aree in cui colpisce, possono essere casi isolati e sporadici se sopraggiungono ogni tanto o possono diventare mal di testa cronici quando si presentano per più di 15 giorni in un mese.
Spesso il mal di testa è associato a uno stato di stress o una vita poco sana e per questo possono bastare rimedi naturali, come tecniche di rilassamento o un’alimentazione più sana per ridurli al minimo. Altre volte il mal di testa è così forte e persistente che è necessario assumere antidolorifici per contrastare il disturbo.
I medicinali più usati per combattere il mal di testa, le emicranie e le cefalee sono:
- Ibuprofene
L’ibuprofene fa parte dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei). Questi medicinali lavorano per inibire (in maniera non selettiva) l’enzima COX, convertitore dell’acido arachidonico in prostaglandina, che a sua volta viene convertita in altri enzimi noti per essere mediatori della febbre, del dolore e dell’infiammazione. L’ibuprofene è il principio attivo del Moment o del Brufen, che hanno quindi un’azione antidolorifica e antinfiammatoria. - Paracetamolo
Il paracetamolo o acetaminofene è un farmaco con principi attivi analgesici e antipiretici. Si parla di medicinali come la Tachipirina o l’Efferalgan, che vengono usati principalmente in caso di febbre e al mal di testa collegato. - Acido acetilsalicilico
Farmaci come l’Aspirina agiscono su dolore e infiammazione, ma non è consigliata per i bambini sotto i 12 anni. - Naproxene, Dexketoprofene e Ketoprofene
Sono FANS e hanno un effetto simile a quello dell’ibuprofene. - Diidroergotamina
Indicato per i mal di testa medio-gravi e cefalee, può essere somministrato per via endovenosa o con spray nasale. È il principio attivo del Seglor e Diidergot. - Ergotamina
In casi di cefalea acuta, questo principio attivo che ritroviamo nel Cafergot, ad esempio, è particolarmente efficace, soprattutto se non fanno effetto gli analgesici comuni. Sconsigliata la somministrazione agli anziani, donne in gravidanza e durante l’allattamento e per gli ipertesi. - Isometeptene
Principio attivo dell’Ocrinum, l’isometeptene è un potente vasocostrittore, utilizzato soprattutto per gli attacchi di emicrania acuti.
Controindicazioni e limiti
Come ogni farmaco, è necessario leggere il foglietto illustrativo e consultare il medico prima di assumerli e contattarlo non appena si percepisce un effetto indesiderato. Quella di seguito è una lista approssimativa delle controindicazioni dei farmaci sopraindicati, in grado di darvi un’idea generica degli effetti collaterali che potrebbero presentarsi.
- Ibuprofene
Se si è allergici al principio attivo contenuto nell’ibuprofene è possibile soffrire di gonfiore alla gola, rossore e orticaria. A questi, si aggiungono effetti collaterali dell’ibuprofene più o meno gravi come:
– Nausea e vomito
– Danni ai reni (necrosi papillare)
– Disturbi alla vista
– Gonfiore a causa di accumulo di liquidi in una parte del corpo, soprattutto in persone che soffrono di ipertensione arteriosa o insufficienza renale
– Sindrome nefrotica
– Infiammazione del pancreas o infiammazione dell’esofago
– Riduzione del numero delle cellule nel sangue - Paracetamolo
Anche il paracetamolo può avere effetti collaterali e causare arrossamenti alla pelle, rash cutanei e orticaria. A questi si aggiungono:
– Difficoltà di respirazione
– Difficoltà nella deglutizione - Acido acetilsalicilico
Gli effetti collaterali dell’acido acetilsalicilico possono essere molteplici, variando da soggetto a soggetto, in base al dosaggio e alla durata della terapia. Gli effetti collaterali potrebbero essere:
– Disturbi intestinali (nausea, vomito, gastralgie, ulcere, stitichezza, bruciori di stomaco)
– Disturbi ematologici (perdita della capacità coagulata del sangue e pancitopenia)
– Disturbi dell’apparato genitale e urinario (con disfunzioni a livello urinario)
– Disturbi metabolici (alterazioni del metabolismo)
– Insonnia, tremori, sonnolenza, cefalee
– Disturbi sensoriali (calo dell’udito, oftalmopatie) - Naproxene, Dexketoprofene e Ketoprofene
Fra i possibili effetti collaterali si annoverano:
– Costipazione
– Diarrea
– Capogiri
– Mal di testa
– Acufeni
– Bruciore o pizzicore a braccia e gambe
– Nausea, vomito
– Rash
– Vampate di calore
– Insonnia
– Ulcere ed emorragie gastriche - Diidroergotamina
Anche in questo caso, gli effetti collaterali possono comprendere diarrea, capogiri, mal di testa, nausea e vomito, ansia, arrossamenti e sensazioni cutanee anomale - Ergotamina
Gli effetti collaterali più comuni sono nausea e vomito, ma possono cambiare a seconda delle dosi assunte di ergotamina. A questi si possono aggiungere i capogiri, ed altri effetti indesiderati, tutti poco comuni o molto rari. - Isometeptene
Gli effetti collaterali dell’isometeptene più riscontrati sono irritazione agli occhi e irritazione respiratoria.
Quando è difficile smettere (chi ne abusa)
Abbiamo visto a grandi linee i più comuni effetti collaterali che possono dare i vari antidolorifici usati contro il mal di testa. Ma a volte capita che quando si fa un uso eccessivo di farmaci anticefalea (ma anche più in generale si abusa di farmaci analgesici e antidolorifici) sopraggiunga (o non scompaia) il mal di testa. Si chiama cefalea di rimbalzo (o rebound) ed è una forma di cefalea caratterizzata da attacchi frequenti con la conseguente riduzione dell’efficacia degli antidolorifici stessi.
Secondo un articolo pubblicato da Maria Adele Giamberardino e dai suoi collaboratori del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’invecchiamento presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, si devono seguire determinate indicazioni cliniche, quali:
- L’interruzione immediata e graduale dei farmaci che si sta assumendo
- La disintossicazione
- Riprofilassi contro la cefalea originaria
Purtroppo, uno studio (condotto da David Kaufman della Boston University e pubblicato sulla rivista Pharmacoepidemiology & Drug Safety) dimostra che il 15% della popolazione adulta nel mondo abusa dei farmaci come l’ibuprofene e più in generale di quegli antidolorifici e antinfiammatori detti FANS.
Cosa comporta abusare di questi farmaci?
- Ibuprofene (FANS)
Aumento del rischio di emorragie interne e infarti. - Paracetamolo
Danni gravi al fegato e possibile insufficienza epatica.