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Paracetamolo: cos’è e quando usarlo

Il paracetamolo, il farmaco ideale contro dolori influenzali e febbre

paracetamolo

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    Il paracetamolo è un farmaco utilizzato contro l’influenza e la febbre. Tutti noi lo abbiamo nel nostro armadietto delle medicine di casa, sotto vari nomi commerciali, ma lo prendiamo sempre quando stiamo male a causa delle principali forme influenzali. Quando si parla di paracetamolo, si apre un universo di nomi: Tachipirina, Efferalgan, acetominofene, analgesici e antipiretici, ma esattamente cos’è il paracetamolo? Facciamo un po’ di chiarezza!

    Cos’è il paracetamolo?

    Il paracetamolo o acetaminofene è un farmaco con principi attivi analgesici e antipiretici. I suoi principi analgesici agiscono sui dolori, soprattutto per quelli artritici e muscoloscheletrici, andando a ridurre il dolore grazie alla serotonina, agli oppioidi e ai cannabinoidi; attraverso gli antipiretici, invece, si va ad abbassare la temperatura corporea: sono quei principi che fanno diminuire la febbre attraverso meccanismi di termodispersione (come la classica sudorazione che invade il nostro corpo dopo che abbiamo preso il farmaco).

    Adesso che abbiamo un po’ più chiaro cos’è il paracetamolo, andiamo più nello specifico.

    I farmaci che troviamo in farmacia, e poi di conseguenza nelle nostre case, hanno dei principi attivi: sono questi principi attivi la cosa fondamentale del farmaco, in quanto detengono il potere curativo dei nostri malesseri (nello specifico analgesico e antipiretico); i principi attivi li possiamo trovare in più farmaci con vari nomi commerciali (per quanto riguarda il paracetamolo la Tachipirina o l’Efferalgan, ad esempio). Quindi farmaci con nomi diversi possono contenere lo stesso principio attivo, in questo caso il paracetamolo.

    A cosa serve?

    Venduto senza ricetta, il paracetamolo serve a lenire i dolori e ad abbassare la febbre quindi lo dobbiamo prendere quando abbiamo:

    • Dolori (come mal di testa, mal di denti, dolori mestruali, dolori post-operatori, nevralgie o dolori articolari)
    • Febbre

    Per mal di gola e raffreddore si può decidere di prendere il paracetamolo, ma non è il farmaco più indicato in quanto non va ad attaccare le cause del nostro mal di gola, ma solo a diminuire il dolore che sentiamo, in quanto non ha un’azione antinfiammatoria.

    Un po’ di storia*

    Il paracetamolo fu sintetizzato per la prima volta da Harmon Northrop Morse nel 1878. Rispetto ai farmaci suoi predecessori, non più in uso in farmacologia, il paracetamolo aveva due vantaggi: non era tossico (a dosi normali) ed era più facile da sintetizzare; inoltre, rispetto ai FANS, non presenta nefrotossicità (azione dannosa per i reni) e gastrolesività, cioè si può assumere anche a stomaco vuoto (a differenza dell’ibuprofene, ad esempio). È solo nel 1949 che ha iniziato a essere un farmaco somministrato e la sua formula è C8H9NO2.

    Modo d’uso

    Il paracetamolo può essere assunto per via orale, via rettale o via parenterale.

    • Via orale, tramite compresse da deglutire, compresse effervescenti o compresse orodispersibili, sciroppo, gocce orali, bustine in polvere, sciroppo
    • Via rettale, in supposte
    • Via parenterale, cioè infusione endovenosa

    Come dice Calcutta nella canzone Paracetamolo, “Lo sai che la Tachiprina 500 se ne prendi due diventa 1000”, un po’ ovvia, ma sicuramente entrata nel linguaggio comune, si consiglia di assumere dosi da 500mg o 1000mg per gli adulti, dalle 3 alle 4 volte al giorno, se si sceglie di prendere il paracetamolo per via orale o per via rettale; mentre nei bambini l’assunzione del farmaco può variare dai 125mg ai 500mg, per un massimo di 4 volte al giorno. Ovviamente tutto cambia da persona a persona, in base al quadro clinico di ogni individuo e dal peso corporeo, cambia nel momento in cui facciamo uso di altri farmaci, se vi è la presenza di una gravidanza per gli adulti o la fascia di età del bambino. Per questo è sempre consigliato leggere attentamente il foglietto illustrativo del farmaco, nonché sentire e seguire il parere del medico o del pediatra (o, in caso di gravidanza, del ginecologo).

    Paracetamolo e…

    La combinazione del farmaco analgesico e antipiretico con altre sostanze o farmaci o semplicemente in stadi particolari della vita può alterare i valori o causare danni all’organismo.

    Paracetamolo e alcol

    Il paracetamolo e l’alcool non vanno d’accordo. Assumere anche 3 bevande alcoliche in un giorno può causare problemi all’organismo durante l’assunzione di paracetamolo. Gli effetti collaterali del farmaco nei casi di alcolismo o di assunzione di alcol riguardano soprattutto danni al fegato e ai reni. Ovviamente, gli effetti indesiderati, che possono andare da lievi (come un mal di stomaco) a gravi (come ulcere e danni al fegato), dipendono da soggetto a soggetto, ma è consigliato non bere birra o alcolici durante l’assunzione del paracetamolo.

    Prendere dosi terapeutiche di paracetamolo insieme ad alcol, in media o moderata quantità (quindi non necessariamente si deve pensare ad alcolismo o alcolismo cronico), può portare a disfunzioni renali determinati pazienti.**

    Paracetamolo e anticoagulanti

    Assumere paracetamolo per almeno 4 giorni insieme ad anticoagulanti orali può causare variazione nei valori di INR (coagulazione lenta o rapida del sangue), quindi è consigliato un monitoraggio frequente di questi valori sia durante l’uso del paracetamolo sia nel periodo successivo la sua interruzione.

    Paracetamolo e gravidanza

    Al momento, l’uso di questo farmaco in gravidanza rimane il più sicuro, da usare in caso di febbre alta o dolore senza grosse preoccupazioni. Rimane il farmaco di prima scelta durante la gestazione e durante l’allattamento: nonostante possa passare dalla madre al bambino tramite il latte, non comporta particolari controindicazioni o pericoli per entrambi. Non causa aborto spontaneo o malattie congenite, anche se uno studio ha evidenziato che l’assunzione del paracetamolo in gravidanza possa causare nei bambini disturbi da ADHD, il disturbo del deficit di attenzione***. In qualsiasi momento, contattare e chiedere il parere del medico, del pediatra e del ginecologo.

    Paracetamolo e bambini****

    Il paracetamolo è un farmaco sicuro, somministrato nelle dosi e nelle tempistiche indicati dal medico. L’età e il peso del bambino fanno variare il dosaggio, per questo è importante consultare il pediatra, ma anche leggere il foglietto informativo, prendendo come punto di riferimento il peso corporeo per la conferma del dosaggio.

    Supposte

    • dai 6 agli 11 kg – supposta da 125mg
    • Dagli 11 ai 20 kg – supposta da 250mg
    • Dai 21 ai 40 kg – supposta da 500mg 
    • Dai 40 kg in su – supposta da 1000mg (solo per adulti)

    Gocce orali

    Nei neonati le gocce orali sono le più usate e vengono prescritte con un dosaggio pari a:

    • bambini tra 3,2 e 6 kg (fino ai 6 mesi, circa): 15-20 gocce da ripetere se necessario dopo 6 ore, senza superare le 4 somministrazioni al giorno
    • bambini tra 7 e 10 kg (fino 18 mesi, circa): 37-42 gocce da ripetere se necessario dopo 6 ore, senza superare le 4 somministrazioni al giorno
    • bambini tra 11 e 12 kg (fino 24 mesi, circa): 37-42 gocce da ripetere se necessario dopo 4 ore, senza superare le 6 somministrazioni al giorno

    Sciroppo

    Anche lo sciroppo viene molto usato per i bambini perché tendono a prenderlo con più facilità.

    • bambini tra i 7 e i 10 kg (fino ai 18 mesi circa): 5 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 6 ore e senza superare  le 6 somministrazioni al giorno
    • bambini tra 11 e 12 kg (fino ai 24 mesi circa): 5 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 6 ore e senza superare  le 4 somministrazioni al giorno
    • bambini tra i 13 e i 20 kg (fino ai 7 anni circa): 7,5-10 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 6 ore e senza superare  le 4 somministrazioni al giorno
    • bambini tra i 21 e i 25 kg (fino ai 10 anni circa): 10 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 4 ore e senza superare  le 6 somministrazioni al giorno
    • bambini tra i 26 e 40 kg: 15 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 6 ore e senza superare  le 4 somministrazioni al giorno
    • ragazzi tra 41 e 50 kg: 20 ml alla volta, da ripetere se necessario dopo 4 ore e senza superare  le 6 somministrazioni al giorno

    Paracetamolo e diabete

    Particolare attenzione ai soggetti affetti da diabete: uno studio del 2019 ha dimostrato che esiste un rischio superiore di ictus per i pazienti diabetici. Non risultano problemi del paracetamolo assunto in età adulta e in vecchiaia, ma sui pazienti diabetici anziani il rischio di ictus pare essere più elevato.*****

    Che differenza c’è tra paracetamolo e ibuprofene?

    Ibuprofene e paracetamolo sono due farmaci che combattono il dolore (analgesici) e la febbre (antipiretici), ma…

    • Il paracetamolo è da assumere quando si avvertono i sintomi dell’influenza, la febbre, si hanno malattie esantematiche (come il morbillo, la rosolia o la varicella) e affezioni del tratto espiatorio: oltre all’effetto di antipiretico dell’abbassamento della temperatura, ha un effetto efficace anche come antidolorifico, contro mal di testa, dolori mestruali e nevralgie.
    • L’ibuprofene è sì analgesico e antipiretico (quindi è un medicinale antidolorifico e antifebbrile), ma ha anche un’azione leggera antinfiammatoria.

    Quindi, l’ibuprofene e il paracetamolo sono farmaci utilizzati contro l’influenza, contro i dolori che ne derivano e la febbre, ma il paracetamolo è la prima scelta, soprattutto in età pediatrica, mentre l’ibuprofene è da riservare ai casi di febbre e dolore provocati da processi infiammatori acuti o cronici. Non dovrebbero mai essere assunti insieme in quanto entrambi hanno proprietà analgesiche e antipiretiche.

    Controindicazioni

    Possono verificarsi reazioni allergiche, come arrossamenti della pelle, prurito o difficoltà a respirare e nella deglutizione, oppure si possono avvertire sensazioni di disturbo allo stomaco, vertigini o cambio della colorazione della pelle, che diventa giallastra. È sconsigliato assumere il farmaco in dosi elevate e per terapie prolungate, che possono causare danni al fegato. In ogni caso, segnalate al medico di famiglia tutti gli effetti di malessere che avvertite all’assunzione del farmaco.

     

     

    Fonti

    *Wikipedia Paracetamolo

    **American Public Health Association (APHA) 141st Annual Meeting: Abstract 290307. Presented November 4, 2013

    ***Studio pubblicato sul portale University of Bristol

    ****Farmaco e Cura
    Farmacia San Lorenzo

    *****Girard P et al. Acetaminophen Safety: Risk of Mortality and Cardiovascular Events in Nursing Home Residents, a Prospective Study. Journal of the American Geriatrics Society. 2019 Mar 26

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