Come pulire gli occhi di un gatto?
Il kit, la tecnica e la frequenza consigliata per l’igiene del nostro amico felino
I gatti sono animali eleganti, individualisti ma allo stesso tempo affettuosi: la compagnia perfetta, finché non arriva il momento di fare il bagno. I felini, generalmente, non hanno un buon rapporto con l’acqua, preferiscono usare la lingua e passare anche quattro ore di tempo al giorno leccandosi via lo sporco in eccesso. Da questa pratica di autopulizia, però, rimangono esclusi gli occhi. Per togliere eventuali impurità dagli angoli ed evitare infezioni, serve l’intervento umano: dobbiamo prendere coraggio e trovare il modo migliore per pulire gli occhi del nostro gatto.
Cosa serve per pulire gli occhi: il kit
Gli occhi sono organi importantissimi per la vita del gatto, e anche una zona del corpo particolarmente sensibile. Se trascurata può portare ad arrossamenti, irritazioni, infezioni dalle quali il felino potrebbe non riprendersi più. C’è un piccolo problema: quasi sicuramente, nel momento in cui cercheremo di tenere fermo l’animale per pulirgli gli occhi, lui cercherà di divincolarsi infastidito. Prima di scoprire la tecnica per pulire adeguatamente gli occhi di un gatto, però, scopriamo qual è il kit di cui dobbiamo munirci, quella serie di oggetti da avere a portata di mano in modo da non doverci allontanare e perdere il momento buono.
Ecco di cosa abbiamo bisogno:
- un panno e dei dischetti di ovatta, come quelli usati per struccarsi;
- acqua distillata;
- sale;
- due contenitori della grandezza simile a una tazza;
- un asciugamano.
Infine uno snack, qualsiasi cosa sappiamo possa far piacere al nostro gatto, così da ricompensarlo per il comportamento alla fine della procedura di pulizia.
Come fare: la tecnica di pulizia migliore
Una volta che si ha tutto il necessario appena descritto a portata di mano, procediamo con la tecnica per pulire gli occhi del felino. Innanzi tutto, prepariamo la soluzione che utilizzeremo: riempiamo i due contenitori con l’acqua distillata e mescoliamo con un poco di zucchero in ognuna. Una piccola cucchiaiata dovrebbe bastare.
Dopodiché, avvolgiamo il gatto nell’asciugamano e cerchiamo di tenerlo il più fermo possibile in modo che non scappi: dobbiamo essere delicati ma decisi, altrimenti non funzionerà. A questo punto, bagnare un dischetto di ovatta con la soluzione di acqua distillata e sale e iniziamo a passare il dischetto imbevuto attorno al primo occhio: mi raccomando, bisogna evitare il contatto diretto con la pupilla. Ripetiamo più volte questo processo con tanti dischetti quanti ne risultano necessari, intingendo sempre nella stessa tazza, finché il primo occhio non risulta completamente pulito. A questo punto passiamo all’altro occhio: stesso procedimento, ma con l’altra tazza, in modo da non diffondere eventuali infezioni di cui non siamo a conoscenza.
Una volta pulito anche l’altro occhio, utilizziamo il panno per asciugare tutta l’area e, se il nostro gatto non è troppo arrabbiato, gli diamo lo snack-ricompensa che abbiamo preventivamente preparato. E ricordiamo: la soluzione di acqua distillata e sale può tornare utile anche a noi, nel caso in cui siamo stati graffiati durante la pulizia!
Perché è importante farlo di frequente
Un’altra cosa da ricordare è che è sempre meglio abituare il proprio animale a questo tipo di procedure fin da quando è piccolo, così ha tempo di metabolizzare il tutto e di vederlo come qualcosa di normale.
I problemi legati agli occhi, per un gatto, possono essere tanti: congiuntiviti, allergie e altre patologie provocano arrossamento e fastidio. Una pulizia regolare dell’area può aiutare a prevenire e, se serve, possiamo farci aiutare da qualcuno per convincere il nostro animale ad essere accudito. La frequenza di pulizia consigliata, in questi casi, è di circa due volte a settimana ma alcune razze necessitano di un intervento praticamente quotidiano. I gatti persiani ad esempio, o himalayani, soffrono di lacrimazione costante e per questo nei loro confronti l’attenzione all’igiene deve essere massima.