Sesso anale: rischi e “vantaggi”

Tutto quello che dovresti sapere prima di cimentarti nel “lato B del piacere”

Uomini e donne sono da sempre combattuti sull’argomento sesso anale: ad alcune/i piace, altre/i lo odiano. Abbiamo già scoperto, attraverso una nostra precedente inchiesta, perché gli uomini amano l’anale, ma anche la popolazione femminile non pare disdegnare l’atto se praticato nelle giuste maniere e contesti. Tuttavia, se è vero che tale pratica può essere capace di far scoprire sensazioni molto intense e piacevoli è anche vero che praticare sesso anale senza determinate accortezze può anche esporre a rischi più o meno seri per la salute di entrambi i partner, oltre a lasciare ricordi ben poco lieti.

Sesso anale: storia e cultura popolare

Il sesso anale esiste praticamente da sempre, nel “Nuovo Mondo” ne sono state ritrovate testimonianze già a partire dai tempi dall’antica civiltà Moche del Perù, una cultura che prosperò tra il primo e l’ottavo secolo d.C., i quali consideravano il sesso anale non solo un atto comunissimo tra due adulti consenzienti, ma anche ricco di benefici per la salute. In effetti, le ceramiche Moche raffigurano il sesso anale molto più di quanto raffigura il sesso vaginale. Gli storici ritengono che ciò sia dovuto al fatto che i Moche usassero il sesso anale come mezzo di controllo delle nascite, ma alcune prove suggeriscono anche che fosse radicata la credenza che vedeva lo sperma come una forza vitale utile ad aumentare la produzione di latte materno. Pertanto, dopo aver avuto un figlio, le coppie eterosessuali lo praticavano per il bene del loro piccolo.

Anche nel “Vecchio Continente”, gli antichi non stavano certo a guardare (o meglio, praticavano anche voyeurismo, ma questa è un’altra storia). Il sesso anale era praticato apertamente nella cultura sia greca che romana, ma solo tra un uomo adulto e un ragazzo come forma di “tutoraggio”, specialmente nel mondo militare, dove la bisessualità maschile era considerata la norma.

Il sesso anale era considerata una pratica comune anche per le coppie eterosessuali durante la prima notte di nozze (anche, ma non solo, a scopo contraccettivo). Tuttavia, nella cultura classica, era visto come un tabù: infatti si riteneva socialmente accettabile solo se praticato tra un uomo adulto e un ragazzo (di solito uno schiavo).

Gli antichi greci erano così avvezzi all’anale da rendere ormai sapere comune la necessità di un lubrificante (sapere non così scontato se si pensa che ancora oggi in molti sottovalutano la faccenda). Alcuni reperti risalenti al 350 a.C. circa suggerirebbero l’utilizzo dell’olio d’oliva come lubrificante durante il sesso da parte della popolazione ellenica. L’idea è stata senz’altro azzeccata visti i tempi e le necessità, tuttavia è inutile dire che a oggi possiamo beneficiare di opzioni di gran lunga migliori per certi aspetti.

Tornando appunto ai nostri giorni, la psicologia ci svela come mai in alcune culture e/o contesti sociali il sesso anale viene ritenuto maggiormente accettabile rispetto ad altri. La teoria cognitiva sociale ci svela come il comportamento e le aspettative sociali nei vari contesti vengano apprese osservando e interagendo con altre persone. Donne e uomini possono conoscere i rapporti anali attraverso partner sessuali maschili, e quindi possono suggerire rapporti anali con nuovi partner sessuali per una serie di motivi, incluso il desiderio di rispondere ai suoi desideri, ma anche perché hanno imparato ad apprezzare il rapporto anale dall’esperienza con un precedente partner sessuale.

Anche gli stereotipi di genere forniscono norme comportamentali per un’ampia varietà di contesti sociali e/o intimi: durante il sesso, uomini e donne possono essere costretti a seguire le aspettative comportamentali. Con questi tradizionali ruoli di genere e copioni sessuali (oramai sorpassati ma ancora radicati, più o meno inconsciamente, nella società), alle donne è stato insegnato a dare la priorità ai bisogni dei loro partner rispetto ai propri, e questo può essere un fattore di forte motivazione nello spingere le donne a impegnarsi in rapporti anali quando il partner maschile lo desidera, ma anche a rinunciarvi nel caso il partner maschile non gradisca.

Inoltre il sesso anale non è da considerarsi una prerogativa umana: tutt’altro! Secondo numerosi ricercatori, molteplici specie come delfini, giraffe, orche assassine, balene e bonobo non solo praticano sesso anale, ma addirittura si divertono con orge maschili e sesso lesbo.

Concludiamo il paragrafo con una piccola curiosità: lo sapevi che nell’Antico Testamento non viene esplicitamente proibito il sesso anale?
Il termine sodomia (derivante dalla biblica città di Sodoma) è stato storicamente utilizzato per descrivere il sesso anale, ma anche di qualsiasi tipo, di natura maschile-omosessuale: proviene da Genesi 19 ovvero, appunto, dalla sezione su Sodoma e Gomorra. Alcuni studiosi hanno liberamente insinuato che i residenti di Sodoma (sodomiti) fossero intenzionati a stuprare analmente gli angeli, motivo per cui la sodomia è stata considerata sinonimo di sesso anale, ma nel passo della Bibbia, il sesso anale, non è esplicitamente menzionato. Questa insinuazione si può definire la scusa principale, usata nei secoli, per bandire il sesso anale.

Possibili rischi

Se da un lato è vero che il sesso anale può mettere al riparo da gravidanze indesiderate (e comunque, sembra strano, ma un rischio di gravidanza, anche se piccolissimo c’è) è anche vero che i rischi per la salute possono essere molteplici.

Studi sulla trasmissione dell’HIV hanno costantemente riscontrato nei rapporti anali un fattore di rischio altamente predittivo per la sieroconversione. Nel sesso anale ricettivo, l’HIV ha una probabilità 13 volte maggiore di infettare il partner durante una penetrazione profonda rispetto al semplice inserimento più o meno superficiale. Eppure la maggior parte dei messaggi di prevenzione dell’AIDS tendono a enfatizzare la trasmissione attraverso il sesso vaginale e, sempre di più, il sesso orale. I rischi per la salute del sesso anale sembrano essere gravemente sottostimati da una proporzione sostanziale di donne e uomini sessualmente attivi, tant’è che è rivelato come tra gli eterosessuali i tassi riportanti l’utilizzo del preservativo siano quasi universalmente inferiori per i rapporti anali rispetto all’uso per i rapporti vaginali.

Altro aspetto meno conosciuto, ma provato da alcuni studi, riguarda la possibilità di sviluppare, nelle donne e negli uomini, incontinenza fecale al seguito di pratiche anali abitudinarie. Le donne e gli uomini che praticano rapporti anali hanno tassi più elevati di incontinenza fecale. Soprattutto gli uomini che praticavano rapporti anali hanno maggiori probabilità di soffrirne rispetto alle donne. Questo rende la valutazione dei comportamenti sessuali importante tra gli adulti con incontinenza fecale.

Anche in caso di emorroidi in corso è necessario prestare attenzione. Le emorroidi sono aree dei vasi sanguigni all’interno e all’esterno del retto che possono causare prurito, lieve sanguinamento e talvolta dolore. Seppur spiacevoli e talvolta dolorose, sono facilmente curabili e prevenibili. In altri casi più rari il sesso anale può provocare addirittura fistole, condizione che richiede un tempestivo intervento medico.

Molte delle complicazioni dovute a ferite e/o infezioni sono dovute al fatto che nell’ano è assente una naturale lubrificazione come avviene invece nella vagina. Inoltre il rivestimento del retto è addirittura più sottile di quello della vagina.

Poiché il sesso anale può portare a infezioni batteriche nei modi sopra menzionati, può anche aumentare il rischio di infezioni a trasmissione sessuale. Ad esempio, poiché è più probabile che la pelle si strappi durante il sesso anale che durante il sesso vaginale, c’è una maggiore possibilità di diffondere alcune malattie sessualmente trasmissibili, come:

Queste possono essere condizioni a lungo termine, poiché molte malattie sessualmente trasmissibili non hanno una cura.

Perché piace?

Perché per molte/i il sesso anale è cose piacevole? Penso che si possa riassumere tutto in tre parole: complicità, intensità e trasgressività.

Un po’ riduttivo forse? Penso di no, andiamo ad analizzare i termini uno per uno.

Complicità

Il sesso anale è una pratica capace di aumentare e migliorare in molti casi la connessione con il proprio partner. Viene percepito come un atto molto intimo, motivo per cui, unitamente all’intensità e al senso di trasgressione, tende ad avvicinare maggiormente due individui.

Intensità

La sensibilità della zona anale e la conformazione anatomica della cavità offrono sensazioni sicuramente più intense al partner passivo all’atto, ma anche a chi contribuisce attivamente alla pratica. Per il genere femminile è spesso più semplice raggiungere l’orgasmo attraverso il sesso anale, infatti sono presenti nervi “condivisi” sia con la clitoride che con la vagina. Ciò favorisce un tipo di eccitazione sessuale differente e particolarmente coinvolgente. Per l’uomo invece ricevere passivamente un rapporto anale implica la stimolazione prostatica, una pratica capace di donare orgasmi particolarmente intensi, mentre attivamente il piacere viene amplificato dalla maggiore ristrettezza dell’orifizio anale rispetto alla vagina, con una conseguente pressione maggiore sul pene.

Trasgressività

Il sesso anale racchiude in sé, quantomeno nella nostra cultura, un certo fascino legato alla sua componente trasgressiva. Inoltre rappresenta anche un’ottima opportunità per provare alcuni nuovi giocattoli e accessori erotici e in alcuni casi riaccendere la routine sessuale in una coppia. Provare giocattoli anali come perline o plug rappresenta sicuramente un’opportunità per sperimentare qualcosa di nuovo.

Negli uomini (ma anche nelle donne nel caso si utilizzino “giochi ausiliari” alla penetrazione maschile, come lo strap-on) tende a risvegliare una sorta di indole dominante, istinto che unito a una sorta di senso di soddisfazione/orgoglio dato dal permesso di accedere a una parte del corpo così intima del partner, porta la carica psicologico-eccitatoria alle stelle. Allo stesso modo, per chi si concede (sia donne che uomini), il gioco porta a godere di una sorta di piacere nella sottomissione: sensazione che tende ad autoconcedersi nell’intimità soprattutto chi nella vita di tutti i giorni tende a rivestire cariche di autorità e/o di “comando”.

Come viverlo al meglio

Provare qualcosa di nuovo in camera da letto è un ottimo modo per mantenere le relazioni interessanti e calde. Tuttavia può trasformarsi in un vero e proprio incubo se non affrontato con la giusta preparazione e consapevolezza. In fondo basta seguire pochissime accortezze.

Innanzitutto è bene ricordare che il preservativo non serve solamente a evitare gravidanze indesiderate, ma anche malattie a trasmissione sessuale spesso molto gravi. Perciò meglio non rinunciarvi, anche per non incorrere in infezioni di origine batterica.

Altro aspetto da non sottovalutare è l’utilizzo di un buon lubrificante: ricordiamoci che l’ano non beneficia di nessun tipo di autolubrificazione naturale. L’olio extravergine di oliva è ottimo se si vuole preparare un antipasto a base di bruschette, ma è assolutamente da evitare durante il sesso (così come tutti gli olii di origine vegetale e/o animale). Non siamo antichi greci e/o romani, siamo figli dell’era tecnologica ed esistono moltissime soluzioni specifiche in commercio, anche a prezzi molto accessibili (sicuramente inferiori al costo di un litro di olio extravergine di oliva di buona qualità). Un buon lubrificante creato ad hoc per l’occasione potrà contribuire a un rapporto memorabile. Abbiamo anche scritto un articolo proprio su questo, impara con noi come scegliere il miglior lubrificante per ogni occasione.

Inoltre non dimentichiamoci di approcciarsi al’atto lentamente, procedendo per gradi e con estrema attenzione agli indizi, verbali e non, che ci trasmette il partner durante il momento. Calma, pazienza e soprattutto una grandissima attenzione alla pulizia sono aspetti imprescindibili dall’esito positivo del rapporto. Muovetevi sempre con rispetto per l’altro e per voi stessi: difficilmente incorrerete in eventi spiacevoli.