Parodontite: esiste una cura farmacologica efficace?

La parodontite è un’infiammazione delle gengive e dei tessuti sottostanti: i farmaci bastano per eliminarla definitivamente?

La parodontite si sviluppa di solito a partire da una gengivite, ovvero un’infiammazione delle gengive, e sono necessarie le cure di professionisti per guarire. Spesso, però, i danni causati dalla parodontite alla struttura che sostiene i denti sono irreversibili, per questo, oltre ai farmaci, possono rendersi necessari degli interventi di vario tipo, in base alla gravità e alla progressione della malattia. Un ruolo di primo piano nel processo di guarigione lo svolge anche una corretta igiene orale, fondamentale per evitare le malattie parodontali. Questo genere di infiammazioni che si sviluppano nella bocca sono causate non solo da scarsa igiene, ma anche da fattori comportamentali (ad esempio il tabagismo) e dalla familiarità con queste condizioni.

Parodontite: che cos’è?

Come abbiamo accennato, la parodontite è un’infiammazione cronica estesa alle gengive e alla struttura di sostegno del dente. Questa parola deriva infatti da “periodontium”, ovvero “circondare il dente”.

In questa zona che comprende la gengiva e vari tessuti, si può sviluppare quindi un’infiammazione dovuta alla presenza di microrganismi batterici. Spesso la parodontite segue una gengivite, per la quale può bastare una buona igiene orale per guarire.

Se però l’infiammazione si estende al tessuto intorno alla radice del dente, è quasi sempre necessario sottoporsi a cure professionali per la parodontite, dal costo non indifferente.

Le malattie parodontali, ovvero la gengivite e la parodontite, sono molto diffuse nei paesi industrializzati: in Italia si calcola che colpiscano il 60% della popolazione, con un picco di insorgenza intorno ai quarant’anni. Purtroppo le fasce della popolazione più interessate sono quelle già in una condizione di deprivazione economica, e questo rende ancor più inegualitario l’accesso alle cure, che per quanto riguarda l’odontoiatria sono quasi del tutto a carico del cittadino.

I sintomi della parodontite

I sintomi della parodontite sono di solito circoscritti ai denti, ma non per questo sono meno debilitanti per i pazienti. Il dolore che può insorgere nei casi più gravi può essere molto fastidioso, e la mobilità dei denti dovuta all’erosione del tessuto intorno al dente può causare difficoltà masticatorie, oltre a creare problemi di natura estetica (i denti possono spostarsi o cadere) e psicologica.

Nella maggior parte dei casi i sintomi più comuni della parodontite sono:

  • sanguinamento delle gengive, spontaneo o mentre ci laviamo i denti o mangiamo
  • gengive gonfie con possibile formazione di ascessi (piccole sacche di pus)
  • spostamento dei denti
  • alito cattivo
  • eccesso di placca e tartaro
  • dolore ai denti durante la masticazione
  • formazione di tasche parodontali: è la caratteristica che distingue la parodontite, ovvero il formarsi di uno spazio fra il dente e la gengiva laddove l’infiammazione ha eroso la gengiva stessa

Se la parodontite è in fase avanzata, si può verificare la perdita del dente: questa condizione infiammatoria è una delle cause principali di perdita dentaria negli adulti e la prima nella popolazione anziana.

Esiste una cura definitiva per la parodontite?

La parodontite è un’infiammazione che si scatena per una molteplicità di fattori che interagiscono fra di loro:

  • predisposizione genetica: non si tratta di una condizione ereditaria, ma i figli di genitori che soffrono di parodontite sono più suscettibili di soffrirne a loro volta
  • fattori comportamentali, come il tabagismo, l’eccessivo consumo di alcolici e una scarsa igiene orale

Anche alcune particolari condizioni di salute possono facilitare l’insorgere di una parodontite, ad esempio:

La distruzione dei tessuti che causa è spesso irreversibile, quindi l’obiettivo principale, oltre a prevenirla, è accorgersene in tempo per evitare ulteriori danni.

In caso di parodontite è importante rivolgersi al più presto a un dentista, ma se non è possibile nell’immediato, è bene recarsi dal proprio medico, che farà una valutazione preliminare e saprà interpretare i vostri sintomi per capire se è parodontite o qualcos’altro. Se necessario, potrà prescrivervi degli antidolorifici o antinfiammatori.

Il dentista agirà per arrestare al più presto l’infiammazione, con farmaci antibiotici – soprattutto in caso di ascesso – sistemici oppure locali (ad esempio in gel). Se questo non fosse sufficiente può considerare la possibilità di intervenire chirurgicamente.

Non esiste un’unica cura definitiva per la parodontite, e anche le recidive, soprattutto in quei soggetti con familiarità a questa infiammazione, sono frequenti. Nemmeno le cure farmacologiche bastano da sole per guarire dalla parodontite e garantire la salute dei nostri denti.

I farmaci servono per bloccare un’eventuale infezione, per ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore, ma devono essere accompagnati da buone abitudini nell’igiene orale:

  • lavarsi i denti almeno due volte al giorno
  • utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno
  • utilizzare colluttori antisettici per evitare l’accumulo di placca
  • pulire con particolare attenzione denti storti, otturazioni, protesi e corone: la presenza di punti di difficile accesso contribuisce all’accumulo della placca
  • non eccedere con cibi e bevande zuccherate e alcolici
  • non fumare

È altrettanto importante sottoporsi periodicamente a una pulizia dei denti professionale e a controlli dal dentista, fondamentali per prevenire l’insorgere di malattie dei denti e parodontali.

I rimedi della nonna contro la parodontite funzionano?

Bere acqua e sale o acqua e bicarbonato per la parodontite è sconsigliato dai dentisti. I rimedi della nonna per la parodontite sembrano infatti non avere alcun effetto, e anzi, potrebbero peggiorare l’infiammazione.

È allo stesso modo sconsigliato assumere farmaci senza consultare un medico o un dentista, figure di riferimento alle quali rivolgersi sempre prima di qualsiasi cura fai-da-te, e che possono indirizzare verso la terapia più adeguata per risolvere il problema.