Malattie veneree femminili: quali sono le più comuni tra le donne

Le malattie sessualmente trasmissibili colpiscono principalmente le donne. Vediamo quali sono le più comuni e come riconoscerle.

Noi donne, si sa, dobbiamo penare un po’ di più rispetto agli uomini. Il ciclo ogni 28 giorni, l’ovulazione, il parto… e le malattie sessualmente trasmissibili. Non che gli uomini ne siano immuni, ma noi siamo i soggetti più esposti.

Malattie sessualmente trasmissibili: quali sono?

Le malattie veneree, conosciute anche come malattie sessualmente trasmissibili (MST), generalmente, si trasmettono attraverso i rapporti sessuali, non solo vaginali, ma anche anali. Perciò anche i rapporti omosessuali tra uomini non sono esclusi da tali malattie.

Inoltre, è possibile essere infettati anche senza un contatto, è ciò che accade nel caso di trasmissione della malattia al feto attraverso la gravidanza, ma in caso di trasfusione di sangue infetto o con aghi non sterilizzati.
Si stima che in Italia la fascia d’età più colpita è quella tra i 15 e 24 anni.

Le malattie sessualmente trasmissibili più comuni sono causate da diversi fattori, quali:

  • Infezioni batteriche:
  • Infezioni virali:
    • herpes genitale simplex;
    • HIV;
    • papilloma virus;
    • epatite A e B.
  • Infezioni parassitarie:
    • tricomoniasi.

Purtroppo, spesso e volentieri, queste malattie sono asintomatiche o presentano pochi sintomi non ben definiti. Ciò porta a sottovalutare la sintomatologia e lasciar aggravare la patologia, causando, alle volte, conseguenze gravi e irreversibili.

Clamidia

Si tratta di un’infezione batterica causata da un microrganismo, la Chlamydia trachomatis. Può colpire sia uomini che donne ma, ovviamente, in noi femminucce può causare complicazioni permanenti nel sistema riproduttivo, rendendo talvolta impossibile o difficile la possibilità di rimanere incinta.

Principalmente, si tratta di una malattia silenziosa poiché spesso è asintomatica. I sintomi riconducibili alla clamidia, nelle donne, sono:

  • perdite vaginali anomale con odore sgradevole;
  • bruciore durante la minzione;
  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • uretrite;
  • sensazione di peso a livello pelvico.

La clamidia rappresenta una tra le malattie sessualmente trasmissibili più diffusa al mondo. La buona notizia è che si tratta di una malattia facilmente curabile attraverso l’uso di antibiotici mirati come la doxiciclina o azitromicina. È necessario trattare anche i partner sessuali avuti nei 3 mesi precedenti l’insorgenza dei sintomi.

Gonorrea

La gonorrea è provocata da un batterio, Neisseria gonorrhoeae, capace di infettare le vie uretrali e genitali di uomo e donna

Un ambiente caldo e umido, come gli organi genitali, favorisce la riproduzione di questo microrganismo, anche se può svilupparsi in altre zone come bocca e occhi.
Anche qui, soprattutto nelle donne, la malattia non dà sintomi evidenti. Quando presenti, si tratta di sintomi lievi spesso associabili ad infezioni passeggere e trascurabili, come:

  • bruciore durante la minzione;
  • secrezioni vaginali eccessive di colore giallo;
  • perdite mestruali anomale;
  • perdite di colore bianco, giallo o verde dall’uretra (nell’uomo);
  • dolore ai testicoli.

Data la natura batterica, la gonorrea si cura attraverso antibiotici mirati alle vie urinarie. Si consiglia di effettuare un antibiogramma poiché il batterio è diventato resistente a molti antibiotici.

Sifilide

La sifilide è causata dalla presenza di un batterio chiamato Treponema pallidum.
La fase iniziale di questa malattia si presenta con una piccola ulcerazione, con conseguente ingrossamento dei linfonodi. 

Questa patologia si sviluppa in tre stadi diversi:

  • stadio primario: tra il contagio e i primi sintomi possono passare dai 10 ai 3 mesi. Questa fase si caratterizza per l’insorgenza di ulcerazioni;
  • stadio secondario: si manifesta con la comparsa di macchie rosse sulle pelle, chiamate roseola sifilitica, su tronco e arti. Possono presentarsi anche febbre, mal di gola, dolori ossei;
  • stadio terziario: dopo il secondo stadio, le persone possono essere asintomatiche per anni (stadio latente). Se non trattata, la sifilide può sfociare in un terzo stadio che ha tre forme: sifilide terziaria benigna, sifilide cardiovascolare e neurosifilide.

La terapia antibiotica per eccellenza è la penicillina per via parenterale. Ovviamente, il dosaggio e la durata dipendono dallo stadio di avanzamento della malattia.
Durante il trattamento, è necessario astenersi da ogni rapporto sessuale.

Herpes genitale simplex

Questo virus appartiene allo stesso ceppo di quello che colpisce le labbra. Come si può immaginare, quando colpisce i genitali questo virus diventa parecchio più fastidioso e doloroso.

Tuttavia, spesso può essere asintomatico poiché può manifestarsi anche senza sintomi.

Può colpire vulva, vagina e collo dell’utero, ma anche la zona anale e perianale.
Se sintomatico, è ben riconoscibile grazie alle piccole vescicole rosse o bianche che si presentano. Talvolta può essere accompagnato da:

  • febbre;
  • prurito;
  • dolori muscolari;
  • bruciore.

L’infezione non è purtroppo curabile definitivamente e tende a ripresentarsi periodicamente tramite recidive, ma la frequenza diminuisce nel tempo. Infatti, il virus, una volta contratto, rimane latente nel nostro organismo.

I sintomi tendono a scomparire da soli dopo 10 giorni.
Per alleviare il dolore si possono utilizzare creme antierpetiche che non sono utili se la zona interessata è la vagina o il collo dell’utero.
Inoltre, una terapia con un antivirale come Aciclovir permette di ridurre i sintomi, ma non la comparsa di recidive.

HIV

L’HIV è il responsabile dello sviluppo dell’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita). Si tratta di un virus che attacca e distrugge un tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4, responsabili della risposta immunitaria.

In questo modo, il sistema immunitario viene indebolito a tal punto da annullare la risposta contro altri virus, batteri, funghi o tumori.
L’infezione da HIV passa da 4 stadi:

  • incubazione;
  • infezione acuta;
  • latenza;
  • AIDS.

L’incubazione ha una durata che va dalle 2 alle 4 settimane dal momento del contagio.
L’infezione acuta, invece, dura in media 28 giorni e sono presenti sintomi, come:

  • gonfiore dei linfonodi;
  • febbre;
  • perdita di peso;
  • stanchezza e malessere;
  • anemia.

Nel periodo di latenza non sono presenti sintomi. Questo periodo può durare da qualche anno fino a oltre 15, fino allo sviluppo dell’AIDS con la comparsa di alcune malattie, tra le quali si annoverano:

  • infezioni gravi, come la micosi o le infezioni da herpes simplex gravi;
  • tumori, come il cancro alla cervice invasivo, sarcoma di Kaposi o alcuni linfomi;
  • disfunzioni del sistema nervoso.

Ad oggi non esistono trattamenti in grado di eradicare l’infezione da HIV. Esistono, però, dei farmaci antiretrovirali in grado di tenere sotto controllo la replicazione del virus.
Inoltre, se si ritiene di essere stati esposti al virus nei 3 giorni precedenti (a causa di un rapporto non protetto), l’assunzione di farmaci anti-HIV può prevenire il contagio.

Questi farmaci sono farmaci per il trattamento di emergenza (PEP).

Papilloma Virus Umano (HPV)

L’HPV costituisce una grande famiglia composta da più di 200 virus.

Questo virus è in grado di causare lesioni benigne, come le verruche o condilomi che interessano le mucose genitali od orali.
Una piccola quota di lesioni, se non trattata, può evolvere in tumore del collo dell’utero.

I sintomi più comuni dell’infezione sono le verruche (comuni, plantari o genitali).
Le verruche genitali possono interessare genitali esterni, all’interno della vagina o della zona anale.
Queste lesioni si manifestano come piccole escrescenze asintomatiche, anche se, alle volte, possono creare fastidio o prurito.

Nella maggior parte dei casi, le lesioni da HPV guariscono spontaneamente. Tuttavia, una volta scomparse, il virus può essere ancora presente nell’organismo.

Le verruche possono essere trattate con creme a uso topico e azione antivirale, o tramite trattamenti chirurgici, come laserterapia.

Epatite B e C

Questo virus colpisce il fegato e i suoi sintomi si manifestano dopo 3 mesi dall’infezione, tra i quali rientrano:

  • nausea, vomito;
  • ingiallimento degli occhi;
  • urine scure;
  • affaticamento.

Se per l’epatite B esiste un vaccino che ha dimostrato la sua efficacia, per l’epatite C a oggi non esiste.

Tricomoniasi

Si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile causata da un parassita, il Trichomonas Vaginalis.
Può essere causa di vaginite nella donna, con i seguenti sintomi:

  • perdite vaginali di colore giallo/verde/grigio;
  • cattivo odore;
  • minzione dolorosa;
  • prurito;
  • disagio durante i rapporti sessuali.

Questa malattia viene curata con il metronidazolo, un farmaco da prendere per via orale e che si può usare anche in gravidanza.

Prevenzione

E’ inutile girarci troppo intorno. Alla base della prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibile c’è sicuramente l’uso del preservativo che, oltre ad essere un ottimo contraccettivo, impedisce anche la trasmissione delle infezioni sessuali precedentemente elencate. 

Un sesso sicuro è pur sempre un buon sesso.