Ciclo mestruale: come indurlo?

Il temuto ritardo, che non riguarda i pendolari, fa sempre preoccupare. È possibile accelerare il processo?

Ebbene sì, la fatidica “settimana rossa” è arrivata, eppure il rosso (o il marrone, in casi specifici) non compare. Specialmente se abbiamo passato piacevoli momenti intimi, lasciandosi trasportare dal momento e trascurando qualche precauzione, ecco che scattano subito le ansie. Andiamo per gradi e vediamo possibili cause e rimedi.

Where is my ciclo?

Un ritardo sporadico in condizione di buona salute è cosa normale, poiché la regolarità del ciclo è influenzata da molte variabili, con annesse fluttuazioni dei livelli ormonali. Ma quando la situazione si presenta svariate volte o per tempo prolungato, ci si può impensierire. Andremo subito per esclusione, quindi, dopo un salto in farmacia, ci accertiamo dell’assenza di gravidanza in atto con l’apposito test. Facendo riferimento alla frequenza del ciclo, possiamo suddividere in: 

  • oligomenorrea: mestruazioni distanziate con cicli di durata > 35 giorni
  • amenorrea: assenza di mestruazioni per un periodo > 3 cicli o 6 mesi

Quest’ultima, a sua volta, può essere distinta in primaria (mancata comparsa del primo flusso mestruale superati i 16 anni di età) o secondaria (amenorrea in una donna che ha già avuto cicli mestruali spontanei). Si parla poi di amenorrea indotta se il ciclo mestruale viene bloccato.

La visita ginecologica serve per comprendere l’eziologia, poiché verrà valutato, oltre alle analisi di routine, anche stile di vita, trattamenti farmacologici, storia familiare.

La diagnosi viene fatta depennando dalla lista delle cause, in cui troviamo:

  • Forte stress o depressione
  • Drastiche variazioni di peso
  • Eccessiva attività fisica
  • Menopausa
  • Farmaci come antipsicotici, chemioterapici, antidepressivi o antipertensivi, senza dimenticare gli anticoncezionali
  • Squilibri o disfunzioni ormonali
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

Che strada prendere?

Come appena accennato, molti cambiamenti possono essere avvenuti proprio in funzione dello stile di vita. Atlete professioniste, persone con disturbi alimentari (come obesità, anoressia, bulimia) sono soggetti inclini a questo inconveniente.

Le correzioni possono essere concettualmente semplici, come stare lontani da stress e ritmi frenetici o non eccedere con l’attività fisica, ma spesso non lo sono nella pratica. Paure, traumi, turbe psichiche fanno parte di ogni fase della crescita, e andranno a comporre il ciò che sarà un percorso prettamente personale. Anche l’ansia stessa del non avere un normale flusso può acuire il problema. Nel caso queste modificazioni non siano attuabili in autonomia, è sempre bene affidarsi ad altre persone, meglio se specialisti.

Alimentazione

Saper vivere in modo sano ed equilibrato non è mai semplice ed è sempre raccomandato, anche in questo caso. Nel caso l’eziologia derivi dal punto di vista nutrizionale, i principali squilibri sono a carico di vitamine, acidi grassi, sali minerali. Tutte cose assimilabili tramite dieta, ma si lascia anche grande spazio a relativi integratori: calcio, magnesio, omega 3, acido folico e inositolo sono i principali costituenti.

Fitoterapia

Collegata strettamente all’alimentazione, troviamo questa branca che coinvolge le piante. Si trovano tante raccomandazioni su alimenti, decotti e tisane per dare sollievo alla sintomatologia premestruale. Sono così tante e così antiche che sono state messe sotto esame in varie reviews, che cercano di individuare la fonte vegetale più affidabile.

Sono presenti, tra le più reperibili: 

  • Finocchio, 
  • Menta,
  • Ortica,
  • Sesamo,
  • Cannella

Analizzate in contesto di PCOS e amenorrea, grossa parte del meccanismo di azione viene attribuito all’attività antiossidante e antinfiammatoria. Ma soprattutto sono capaci di modificare i livelli degli ormoni sessuali e di mimarne l’azione, grazie al contenuto in fitoestrogeni (isoflavoni, cumestani, lignani)

Nel caso la causa sia riconducibile a disturbi particolari, come può essere un coinvolgimento della tiroide, la terapia seguirà quella precisa strada. Ma per l’induzione e la regolarizzazione del ciclo mestruale si segue la strada della terapia ormonale sostitutiva, specialmente se vi è disfunzione nell’asse ipotalamo-ipofisi. Questo per scongiurare gli effetti a carico delle ossa (osteoporosi) tipici anche della menopausa, dove è indicato un supplemento di vitamina D. La terapia è impostata in base al singolo individuo, con relativo dosaggio in progestinici (medrossiprogesterone, nomegestrolo) ed estrogeni (estradiolo), da soli o in combinazione. L’azione è quella di “impostare” il ciclo mestruale tramite l’assunzione della pillola e relativo periodo di sospensione.

In cosa si può incorrere

Ogni medaglia ha il suo rovescio. Proprio per questo pullulano i consigli su come riavere un flusso regolare tramite cure “naturali” o “senza controindicazioni”. Bisogna sempre prestare attenzione alle diciture e cercare di discriminare le informazioni. Finché il rimedio è la classica borsa dell’acqua calda, male non fa, ma il potere vasodilatatore del calore può alleviare i sintomi, non certo curare. Anche per quanto concerne l’attività fisica, l’eccesso è rischioso ma l’assenza è dannosa, per la salute in generale. Diverso è il discorso ormonale, che si collega anche all’alimentazione: è fondamentale non improvvisare, per non incorrere in pericolose interazioni tra farmaci e alimenti. La terapia con la pillola, se da una parte aiuta con regolarità, dolore e sintomi, dall’altra coinvolge effetti cardiovascolari (incidenza di ipertensione e trombosi) e metabolici (sensibilità al glucosio, aumento di peso, variazione livelli lipidici). 

Per questo è importante affidarsi ad un parere esperto, in modo da essere costantemente monitorati, limare gli effetti collaterali in virtù di dosaggi adeguati, e poter sfatare tanti falsi miti che si creano col tempo.