Ciclo e alimentazione: la dieta influenza l’età della prima mestruazione?

Un'indagine scientifica mette in luce il ruolo delle abitudini alimentari nel posticipare il momento dell'arrivo del ciclo mestruale nelle ragazzine. Per quale motivo è importante ritardare la prima mestruazione?

Il cibo influenza l'arrivo delle mestruazioni

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    Negli ultimi decenni, in molti Paesi occidentali, Italia compresa, si è osservato un progressivo anticipo dell’età della prima mestruazione, un cambiamento che potrebbe avere ricadute sulla salute nel lungo periodo. In questa tendenza, un recente studio ha evidenziato una correlazione tra ciclo e alimentazione: adottare una dieta sana fin dall’infanzia potrebbe incidere sull’età in cui arriva il menarca, contribuendo alla prevenzione di eventuali problemi di salute nell’età adulta.

    L’età in cui si manifesta la prima mestruazione è cambiata, presentandosi sempre più precocemente: se in passato il ciclo arrivava all’età di 12 o 13 anni, oggi è sempre più frequente che si manifesta già a 10 o 11 anni. Questo fenomeno, apparentemente solo fisiologico, potrebbe avere implicazioni sulla salute fisica e psicologica delle ragazze.

    Uno studio statunitense ha evidenziato un legame tra ciclo e alimentazione, suggerendo che una dieta sana possa contribuire a ritardare l’arrivo delle mestruazioni nelle ragazzine. Ma perché è importante evitare che il menarca arrivi troppo presto? In che modo le abitudini quotidiane possono fare la differenza?

    Ciclo ed età: quali sono i rischi legati all’arrivo anticipato delle mestruazioni?

    L’insorgenza anticipata del ciclo mestruale può avere conseguenze durature che rischiano di segnare la salute della donna per tutta la vita. Tra le potenziali ripercussioni che potrebbero insorgere ci sono sia disturbi fisici che difficoltà psicologiche.

    Rischi fisici

    Un menarca anticipato può essere associato a una maggiore probabilità di sviluppare patologie croniche in età adulta, tra cui:

    • cancro. Secondo alcuni ricercatori, un inizio precoce dell’attività ormonale aumenterebbe il tempo di esposizione agli estrogeni, contribuendo ad aumentare il rischio di tumore alla mammella;
    • malattie cardiovascolari. Numerose ricerche hanno evidenziato un legame tra l’insorgenza precoce del menarca e un maggior rischio di problemi cardiovascolari seri in età adulta, come insufficienza cardiaca e infarto;
    • diabete. Alcuni studi evidenziano come l’obesità infantile possa favorire un esordio precoce del ciclo mestruale. Questa condizione, oltre ad alterare l’equilibrio ormonale e ad accelerare la pubertà, sarebbe anche strettamente legata a un rischio più elevato per sviluppare il diabete di tipo 2.

    Rischi psicologici e sociali

    Lo sviluppo fisico precoce che arriva in concomitanza del menarca anticipato può portare a un disallineamento con la maturità emotiva e sociale della ragazzina. Questo squilibrio può favorire:

    • il manifestarsi di ansia, depressione e insicurezza. Le ragazze che maturano precocemente possono sentirsi isolate o diverse dalle coetanee, il che aumenta il rischio di depressione e ansia nell’adolescenza e di problemi psicologici in età adulta;
    • l’adozione di comportamenti a rischio (come l’uso precoce di alcol, il fumo o l’inizio prematuro della vita sessuale) con conseguenze che possono protrarsi nel tempo;
    • la percezione del proprio corpo rispetto alle altre ragazzine può portare anche un disturbo alimentare e incidere negativamente sul benessere psicofisico anche nella vita adulta.

    Come le abitudini quotidiane possono posticipare l’età del primo ciclo

    Sebbene il contributo genetico sia significativo, l’età della comparsa del menarca sembra essere influenzata anche dalle abitudini alimentari adottate fin dalla prima infanzia, come evidenziato dallo studio del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, pubblicato su Human Reproduction.

    Nella ricerca sono state seguite oltre 7.500 bambine di età compresa tra i 9 ei 14 anni , analizzando il loro regime alimentare prima dell’arrivo del menarca attraverso questionari compilati all’inizio e periodicamente nel tempo. Poiché il 93% dei partecipanti ha avuto il primo ciclo durante il periodo di osservazione, i ricercatori hanno potuto determinare il legame tra alimentazione e tempistica del ciclo.

    Per valutare la qualità della dieta seguita dai partecipanti, i ricercatori sono di due indici specifici:

    • l’Indice alternativo di alimentazione sana (AHEI). Si tratta di un indicatore che misura la qualità della dieta premiando con punteggi più elevati i regimi alimentari ricchi di verdure, legumi e cereali integrali;
    • il Modello infiammatorio dietetico empirico (EDIP). L’EDIP valuta quanto una dieta possa favorire l’infiammazione analizzando gli alimenti inclusi. Un alto punteggio EDIP è tipico delle diete ricche di carni rosse, cereali raffinati e bevande zuccherate. 

    I risultati hanno suggerito che:

    • le bambine che seguono una dieta ad alto punteggio AHEI (quindi più ricche di frutta, verdura, legumi e cereali integrali) avrebbero una probabilità inferiore di avere un ciclo mestruale precoce (circa l’8% in meno);
    • le ragazzine che seguono una dieta ricca di zuccheri, carni lavorate, bevande zuccherate e cibi ultra-processati , quindi ad alto punteggio EDIP, presenterebbero un rischio maggiore di avere il menarca in anticipo (all’incirca il 15% in più).

    Il BMI (Indice di Massa Corporea) e l’altezza, pur essendo tradizionalmente considerati forti indicatori dell’inizio della pubertà, non sono stati presi in considerazione: questo dimostrerebbe l’importanza decisiva della qualità della dieta nel definire il momento del menarca.

    Sebbene si basi su dati auto-riportati e non abbia utilizzato misurazioni dirette della massa grassa, lo studio ha offerto preziose indicazioni in merito all’influenza delle scelte alimentari durante l’infanzia sullo sviluppo biologico.

    Dieta equilibrata, un aiuto prezioso

    Le abitudini alimentari adottate nei primi anni di vita possono avere ripercussioni importanti sulla salute, influenzando non solo il benessere generale ma anche il ritmo dello sviluppo biologico, contribuendo anche a posticipare l’età del menarca.

    Considerando le informazioni dello studio, una dieta equilibrata e ricca di vegetali, cereali integrali, legumi e frutta secca può aiutare a regolare i processi infiammatori e ormonali, contribuendo a un inizio più graduale della pubertà e diminuendo la probabilità di sviluppo di patologie croniche come le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e il cancro.

    Per questo motivo, promuovere abitudini alimentari sane fin dall’infanzia e dalla preadolescenza rappresenta non solo un modo per controllare il peso, ma un investimento nella prevenzione di disturbi legati allo sviluppo e di malattie croniche che possono manifestarsi in età adulta.

    Fonti

    Il Guardiano

    Frontiere

    Ansa

    APA – Associazione Psicologica Americana

    Terra.com

    Associazione Americana del Cuore

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