Lo zucchero rende i bambini iperattivi?

Un'opinione consolidata dice che gli alimenti zuccherati rendano i bambini iperattivi. Ma quanto c'è di vero?

Bambina di 3 anni con una caramella in ciascuna mano

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    In sintesi

    • La letteratura scientifica non ha mostrato nessuna evidenza che lo zucchero influenzi il comportamento dei bambini

    Alcune persone sostengono che lo zucchero sia un eccitante per i bambini, che li renda iperattivi. L’idea che ci sia un collegamento tra il consumo di zucchero e il comportamento dei bambini è molto diffusa. Secondo questa teoria, dare lo zucchero ai bambini ne causerebbe un comportamento iperattivo.

    L’idea circola almeno dai primi anni ‘80 ed è nata nel contesto degli studi che cercavano di determinare le cause del disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività, o ADHD (attention deficit hyperactivity disorder). L’ADHD si caratterizza per difficoltà di concentrazione, incapacità a focalizzare, impulsività, iperattività e irrequietezza motoria. Questi sintomi si presentano durante l’infanzia e possono arrivare fino all’età adulta.

    Sindrome da deficit dell’attenzione/iperattività e alimentazione

    Nonostante L’ADHD sia uno dei più comuni disturbi del neurosviluppo. A dispetto della sua diffusione, non è chiaro il motivo per il quale esso si manifesta. Il principale imputato è la genetica, ma possono svolgere un ruolo anche fattori ambientali come l’esposizione al piombo, o eventuali comportamenti della madre durante la gravidanza, come ad esempio l’uso di alcol o tabacco.

    Per qualche tempo gli studiosi hanno ipotizzato che l’alimentazione in qualche modo fosse all’origine o, quantomeno, favorisse l’ADHD. Nei primi anni ‘70 uno studioso di nome Benjamin Feingold pensava di avere individuato un collegamento tra l’iperattività e i coloranti e gli aromi artificiali presenti negli alimenti. Lo studioso aveva quindi ideato un protocollo alimentare  per curare l’ADHD che, sostanzialmente, eliminava questi ingredienti dalla dieta. Successivi studi hanno però mostrato che l’ipotesi di Feingold non aveva riscontro. Coloranti e aromi artificiali non erano responsabili per i casi di ADHD. Gli studi di Feingold hanno tuttavia lanciato l’idea di un legame tra iperattività e alimentazione. Studi successivi hanno quindi preso in esame altre sostanze.

    Zucchero e iperattività

    Lo zucchero è stato uno degli alimenti più studiati. Uno studio del 1980 è il primo a suggerire che l’assunzione di zucchero influenzi il comportamento dei bambini. Alcuni anni dopo però, un gruppo di studiosi provò a replicare l’esperimento senza trovare nessuna correlazione tra l’assunzione di zucchero e l’iperattività. Ulteriori studi hanno confermato che questa correlazione non c’è.

    Ad esempio, questo studio del 1994 svolto su 25 bambini in età prescolare (3-5 anni) normali e 23 bambini in età scolare (6-10) con ADHD anni non ha trovato nessuna differenza significativa tra il comportamento e le abilità dei bambini che avevano consumato zucchero e quelli che non lo avevamo consumato.

    Uno altro studio del 1996 ha analizzato la letteratura scientifica sull’argomento ed è arrivato alle stesse conclusioni.

    Il fatto è che anche quando si evidenzia una correlazione è difficile stabilire un chiaro rapporto di causalità: è lo zucchero che fa diventare i bambini iperattivi oppure sono i bambini iperattivi a consumare più cibi zuccherati? E in base a quale criterio possiamo dire che un determinato comportamento di un bambino è da considerare anormale?

    Aspettative degli adulti e iperattività dei bambini

    Forse la risposta a queste domande è più semplice di quanto si creda. L’idea di un’influenza dello zucchero sui bambini potrebbe essere più il frutto dell’aspettativa degli adulti che un reale effetto dello zucchero.

    Un studio comportamentale ha provato a verificare quest’ipotesi.

    35 bambini tra i 5 e i 7 anni che, secondo le loro mamme, erano sensibili allo zucchero, sono stati suddivisi in due gruppi, sperimentale e di controllo. Alle mamme dei bambini del gruppo sperimentale è stato detto che ai loro figli era stata somministrata una bevanda zuccherata. Alle altre mamme è stato detto che ai loro figli era stato somministrato un placebo. Gli studiosi hanno quindi lasciato i bambini con le madri. Hanno anche registrato il tutto con una videocamera.

    Alla fine dell’esperimento a tutte le mamme è stato somministrato un questionario nel quale si ponevano domande sulla qualità dell’interazione. Come si erano comportati i bambini? Avevamo avuto un comportamento iperattivo? L’analisi delle risposte non lasciava dubbi. Rispetto alle mamme del secondo gruppo, le mamme del primo gruppo avevano risposto che dopo aver assunto zucchero i loro figli erano stato molto attivi del normale.

    Il risultato sembrerebbe suggerire che lo zucchero rende i bambini iperattivi. C’è però un particolare da non trascurare: a tutti i bambini era stata data la stessa bevanda non zuccherata.  Come si spiega allora la differenza nel comportamento dei bambini? Analizzando le registrazioni, gli studiosi hanno notato che le madri del primo gruppo tendevano a criticare di più, a osservare di più, a mantenere una maggiore vicinanza fisica ai bambini, rispetto alle madri del secondo gruppo. Forse, quindi erano le madri a vedere qualcosa di anomalo nel comportamento dei bambini perché credevano che lo zucchero ne influenzasse il comportamento.

    Fonti

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