Stipsi stop! Le buone abitudini per liberarsene

Esistono azioni quotidiane per dire addio alla stitichezza, un disturbo non solo fisiologico.

Sensazione di gonfiore addominale, dolore al basso ventre, meteorismo sono i tre principali sintomi di chi soffre di stitichezza. Con il termine stitichezza o stipsi (dal greco “stipsis”= restringimento) si intende un ritardo nell’evacuazione rispetto al ritmo normale con cui si verifica normalmente (una o due volte al giorno). Chi soffre di stitichezza può arrivare a trascorrere tre giorni senza defecare: il che porta, non solo a difficoltà, ma anche dolore nel momento dell’evacuazione. La stipsi può verificarsi a tutte le età: nei bambini, adolescenti, adulti e spesso anche in età avanzata. La stitichezza non è solo un disturbo fisiologico, bensì può essere causato da diversi fattori che incidono sul nostro stato di benessere intestinale: lo stress o la vita sedentaria, la poca idratazione, uno stile di vita malsano, fattori ormonali e fattori gastrointestinali (come la sindrome da colon irritabile). Ma non solo, a volte può trattarsi anche solo di fattori psicologici che vanno notevolmente ad incidere sull’evacuazione giornaliera.

Come funziona l’intestino? 

Principale funzione del nostro intestino è quella di assorbire tutte le sostanze nutritive dei cibi che ingeriamo, oltre agli elettroliti e all’acqua. Quando mangiamo una fetta di pizza, dopo essere stata triturata dai nostri denti e amalgamata dalla lingua, viene spinta nell’esofago. In seguito il cibo ingerito, che a questo punto è chiamato bolo, viene lavorato dall’acqua e dai succhi gastrici e ridotto in poltiglia arriva all’intestino. Ciò che rimane della nostra pizza è un concentrato di fibre e acqua e, grazie al lavoro del colon, che continua a lavorarlo per altre 16 ore, assimiliamo queste sostanze nutritive. Dopo il processo attuato dal colon ciò che rimane del cibo ingerito va al primo sfintere, quello interno, e in seguito al secondo, esterno e governato da muscoli volontari. Alla fine della fetta di pizza non è rimasto altro che un composto fatto al 70% di acqua e al 30% di fibre, batteri e cellule morte. Come far funzionare tutto al meglio? Dato il processo lungo e macchinoso, va da sé che quello che ingeriamo e ciò che facciamo nella vita di tutti i giorni può agevolare o meno il lungo viaggio che il cibo intraprende dentro di noi. Come fare quindi a favorire l’evacuazione giornaliera?

Bere molta acqua

Proprio quest’ultima, nella lunga catena di montaggio dell’apparato digerente, è un importante elemento per la lavorazione del cibo. Ovvio che, se la quantità di acqua assunta giornalmente è scarsa, le feci saranno di conseguenza dure e sarà molto più difficile liberarsene. Quindi una prima norma da attuare, fra le più utili, è proprio quella di assumere tutti i giorni tanta acqua, tisane o tè, oppure mangiare cibi che ne contengano:

  • Minestre, minestroni, vellutate;
  • Estratti, spremute, succhi di frutta: i succhi di mela e di pera sono i più efficaci per ripulire il colon;
  • Olio evo: assumere ¾ cucchiai al giorno di olio aiuta ad ammorbidire le feci e a farle rimanere morbide anche in caso di lungo transito intestinale;
  • Caffè: una tazza di caffè caldo al mattino può risvegliare l’intestino grazie all’azione della caffeina;
  • Acqua di cocco: l’acqua di cocco è considerata un vero e proprio rimedio lassativo. Oltre a questa funzione facilita anche la digestione e pulisce il tratto urinario;
  • Succo di aloe vera: l’aloe vera svolge un’azione protettiva nei confronti dell’intestino e normalizza le secrezioni intestinali.

Se tra i rimedi naturali contro la stitichezza troverete anche il bicchiere di acqua e limone da bere al mattino, diffidate di questa pratica che può essere nociva per i vostri denti. Ne abbiamo parlato qui con la Dott.ssa e Nutrizionista Maddalena Lattari.

Mangiare alimenti ricchi di fibre

Assumere acqua è importante ma, attenzione! Se la nostra alimentazione è totalmente povera di fibre, difficilmente il nostro intestino avrà la capacità di trattenere acqua in quantità sufficienti a rendere le feci più morbide. Oltre a questo, le fibre, producono le cosiddette scorie fecali, elementi molto importanti e capaci di sollecitare meccanicamente i movimenti peristaltici: contrazioni gastro-intestinali che facilitano il transito del cibo fino allo sfintere. Quindi correggere il proprio regime alimentare è il secondo step da fare per liberarsi finalmente dalla stitichezza, prediligendo:

  • Cereali integrali: riso, pane e pasta, preparati con farine non trattate, aumentano la quantità di acqua presente nelle feci;
  • Semi di lino: ne bastano due cucchiai al giorno. Per un effetto ancora più lassativo occorre bere un bicchiere di acqua tiepida subito dopo averli consumati. In questo modo i semi formeranno delle mucillagini, emollienti per le pareti intestinali, che coadiuveranno il transito;
  • Verdure quali: cipolle, asparagi, carciofi, porri, aglio, cicoria, insalata a foglia verde, cetrioli, finocchi, indivia belga, in special modo, riequilibrano la flora intestinale;
  • Frutta come: mele con buccia, pere con buccia, kiwi e fichi d’India hanno un’azione molto lassativa;
  • Frutta secca: specialmente le mandorle e le noci, ricche di calcio e Omega 3, sono molto indicate per l’effetto emolliente nei confronti dell’intestino;
  • Prugne secche: il rimedio lassativo più conosciuto, ma non molti sanno che sono anche in grado di abbassare il colesterolo, prevengono il rischio di cancro e di malattie cardiache. Occhio però a non esagerare! Provocano flatulenza.

Attività fisica contro la sedentarietà intestinale

Il nostro intestino è già pigro di per sé? Passando gran parte delle giornate fermi o evitando costantemente l’attività fisica la situazione peggiorerà ulteriormente. Oltre ad essere fondamentale per la nostra salute, l’esercizio fisico aumenta la regolarità intestinale e previene la stitichezza. La vita sedentaria infatti induce atonia delle pareti intestinali, mentre un’attività costante tonifica i muscoli dell’addome e del pavimento pelvico influendo in modo positivo sulla mobilità intestinale.

Non trattenere mai, liberare sempre!

L’inibizione psichica è un’altra causa della stipsi. Quante volte ci ritroviamo fuori casa o in situazioni in cui ci è impossibile andare in bagno e ci siamo sentiti costretti a trattenere un bisogno tanto impellente? Non è mai bene non ascoltare il proprio corpo, soprattutto in certe situazioni. Un consiglio prezioso, per chi soffre di stipsi, è quello di non ignorare mai lo stimolo della defecazione: procrastinando infatti, le feci tendono ad indurirsi, disidratandosi nel tratto del colon. Aumentano poi i gonfiori addominali e quando arriverà il momento di potersi liberare non sarà possibile perché le feci saranno troppo “dure”.

Cure naturali contro la stitichezza

Il Professore Giancarlo Caletti, Gastroenterologo e Professore dell’Alma Mater Università di Bologna afferma che:

“Esistono molte false convinzioni circa il corretto funzionamento dell’intestino. Una di queste è che si debba evacuare ogni giorno. Un’altra è che le scorie alimentari, trattenute più a lungo nel corpo, vengano riassorbite e siano pericolose per la salute, provochino malattie e accorcino la vita. Queste false credenze hanno portato all’abuso di lassativi o addirittura a procedure meccaniche quali l’irrigazione del colon. Va sottolineato che l’uso continuo di lassativi stimolanti può causare dipendenza e che sottoporsi troppo spesso a irrigazioni del colon può essere all’origine di molte complicanze.”

Prima di ricorrere ai lassativi possiamo contare sulla natura. Se non riusciamo ad eliminare il disturbo è possibile ricorrere a lassativi vegetali: esistono molti rimedi in commercio, dai più blandi e generici, per chi soffre di questo disturbo occasionalmente, ai rimedi più lassativi per chi ne soffre in modo cronico. Ma ricorda sempre che è buona regola consultare il proprio medico prima di affidarsi a qualsiasi genere di farmaco!