Ansia da prestazione: i giusti rimedi per sconfiggerla
Chi ne ha sofferto almeno una volta nella vita sa che, sotto le coperte, può essere un bel problema
Quando pensavo a come sarebbe stata la mia prima volta, immaginavo che sarebbe stata fantastica. Eppure non è andata per niente così. La paura e l’ansia sono state talmente forti che perfino raggiungere l’orgasmo è risultato complicato, così come lasciarmi andare con il mio partner. Sono abbastanza sexy? Starò facendo bene? E se non piaccio?
Quando questi pensieri sono arrivati, la testa si è svuotata, sono diventata tesa e ho cominciato a sentire dolore durante la penetrazione. Riconosci questi sintomi? Si tratta proprio dell’ansia da prestazione sessuale.
Tutti/e hanno sofferto di una qualche forma di ansia, chi può e chi meno. Si tratta di uno stato emotivo molto comune derivato da situazioni sociali e interiori che possono generare un forte stress. L’ansia da prestazione è invece l’eccessiva preoccupazione che qualcosa possa andare male, portando a un autosabotaggio. L’idea nasce dalla scarsa fiducia nelle proprie qualità e dalla possibilità di un fallimento. Ne esistono di molti tipi.
Ad esempio, l’ansia da prestazione relazionale è caratterizzata dalla continua ricerca di stima da parte degli altri ed è legata alla paura di non essere accettati per i propri difetti. Questo porta le persone a essere in un costante atteggiamento di allerta che non permette di vivere in tranquillità le situazioni. Spesso, le persone che soffrono di questo tipo di ansia sono quelle più a rischio di finire in relazioni pericolose con persone narcisiste.
Un altro tipo di ansia è quella sportiva, lavorativa e scolastica, legata alla paura di non essere capaci di svolgere il compito assegnato o di non riuscire mai a ottenere dei risultati nella propria vita, dovuta appunto a una bassa autostima che ci impedisce di portare a termine qualunque tipo di compito.
L’ansia da prestazione sessuale colpisce di più nell’intimo e che può avere radici molto profonde. Abbiamo creato un sondaggio sui social per farci spiegare, in completo anonimato, cosa si prova in caso di ansia da prestazione e poter evolvere la questione con alcune riflessioni e studi scientifici.
Che cos’è l’ansia da prestazione sessuale?
“In rapporti con estranei mi sentivo di dover rispettare delle aspettative”.
Una delle maggiori caratteristiche legate all’ansia da prestazione sessuale è la paura di non soddisfare il partner, di non essere abbastanza sexy o belle/i. Quando questo accade, le situazioni di tipo sessuale possono provocare un forte disagio.
“Avevo molta paura che il mio corpo nudo non piacesse. Mi concentravo talmente tanto sul rendermi piacevole da sopprimere i miei bisogni. Provare vergogna a parlarne e non ricevere feedback dall’altra parte acuiva il problema”.
Questa è una delle numerose risposte che ci sono arrivate nel sondaggio fatto sull’ansia da prestazione sessuale. Tra le paura più citate c’è appunto il timore di non essere all’altezza dell’altra persona e di non piacere. Un’altra grande paura è l’insicurezza sul proprio aspetto fisico, derivabile anche da situazioni di bullismo passate o da una serie di tabù imposti all’interno della propria famiglia.
“E se non sono brava? E se poi se ne va? E se non sono abbastanza? E se poi lo dice in giro? Se guarda i porno si aspetterà una cosa simile? Capitavano volte in cui prima di un appuntamento che sarebbe finito al 90% con un rapporto, l’ansia e lo stress si manifestassero fisicamente e mi si chiudeva lo stomaco, iniziavo a sudare e avere le caldane come fossi davanti a un camino”.
Secondo questo sondaggio è emerso che a soffrirne è il 70% delle donne e il 27,7% degli uomini tra i 18 e i 30 anni con rapporti sessuali più o meno continuativi. Circa il 57,6% degli intervistati ha sofferto di ansia da prestazione sessuale in passato, mentre il 57% ha affermato di non soffrirne più oggi. Ma le percentuali di coloro che non sono riusciti ancora a risolvere il problema sono molto alte.
Certo, da questo sondaggio appare evidente che a soffrirne siano soprattutto le donne. Ma non è da mettere in secondo piano la questione maschile.
“La mia prima volta fu molto traumatica. Lei era più grande di me e soffrivo di eiaculazione precoce, il che rese il tutto molto imbarazzante”.
Capita che alcuni uomini tendando a non parlarne o a generalizzare questo problema perché provoca in loro un forte disagio: si sentono attaccati nella loro mascolinità e quando si presenta il problema preferiscono evitarlo o usare soluzioni alternative (come ad esempio l’utilizzo del viagra).
Per uomini e donne la situazione psicofisica è differente, ma la paura è la stessa. L’ansia da prestazione sessuale si presenta in modi diversi:
- calo del desiderio femminile
- calo del desiderio maschile
- difficoltà nel mantenere o ottenere un’erezione
- difficoltà a raggiungere l’orgasmo
- dolore durante la penetrazione
- eiaculazione precoce
- eiaculazione ritardata
- difficoltà ad eccitarsi
- scarsa lubrificazione
Ovviamente, a queste problematiche fisiche se ne aggiungono altre più personali e psicologiche: non soltanto una profonda ansia e nervosismo prima e durante un rapporto sessuale, ma spesso anche veri e propri attacchi di panico. Questi elementi porteranno a situazioni di evitamento della sfera sessuale.
Quali sono le cause dell’ansia da prestazione sessuale
Siamo tutte/i diverse/i, ma le paure che ci attanagliano sono sempre le stesse. Soprattutto in ambito sessuale.
Paura dell’insuccesso
Chi non ha paura del fallimento? Quando le aspettative sono molto alte, si rischia di incorrere in questo genere di paura. Per le donne consiste nel timore di non riuscire a raggiungere l’orgasmo o di non soddisfare i bisogni del partner, mentre per gli uomini consiste spesso nella paura di non riuscire ad avere un’erezione. In entrambi i casi sono dovute a esperienze negative del passato che si ripercuotono nella sfera sessuale. Si avverte poca fiducia nella propria sessualità e si pensa che se non si è abbastanza brave/i, non saremo amate/i a sufficienza.
Richiedere prestazioni sessuali troppo esigenti
Ci aspettiamo certi desideri dal nostro partner e temiamo di non riuscire a soddisfarli. A questo punto si scatena un meccanismo di colpevolizzazione verso il partner o verso se stesse/i, portando a maggiori sentimenti di disagio.
Coinvolgimento
Lasciarsi trasportare dal partner e dalla situazione sessuale non è sempre semplice. Può capitare che sesso e amore vengano tenuti come due universi separati. Questo porta a un minore coinvolgimento emotivo all’interno della coppia, che può far calare il desiderio nell’uomo e nella donna.
Mancanza di familiarità
La conoscenza del partner è fondamentale, ma si costruisce dopo un lungo percorso. Se non esiste il dialogo e non si è creata la giusta intimità, il sentimento di disagio e di ansia si presenterà con forza. Spesso questo tipo di timori sono legati alla paura del rifiuto da parte del partner e da una scarsa stima di sé.
Quali sono i rimedi all’ansia da prestazione?
Secondo il sondaggio che abbiamo fatto, circa il 42,9% delle persone ha affermato di non soffrire più di ansia da prestazione e di averla risolta grazie a una serie di rimedi. Nella maggior parte dei casi l’ansia da prestazione si è risolta grazie a una maggiore confidenza con il proprio partner: sentirsi apprezzate/i e al sicuro è una parte importante per risolvere il problema.
In altri casi la conoscenza di se stesse/i e dei propri gusti sessuali può portare a una vera e propria svolta nel rapporto. Capire cosa ci può piacere e fin dove spingersi è un buon inizio per costruire qualcosa di importante insieme.
“Ho risolto innanzitutto trovando un partner che fosse più in sintonia con quello che cercavo, poi instaurando una sana comunicazione già dai primi appuntamenti. Anche adesso non sono sicura del mio aspetto e dei miei desideri al 100% ma mi rende più tranquilla sapere che dall’altra parte c’è una persona con cui posso parlarne liberamente e che apprezzi che lo faccia.”
Combattere l’ansia da prestazione è un percorso lungo e difficile, ma che non si può fare da soli. Un aiuto psicologico può essere fondamentale per capire da dove scaturiscono queste ansie e capire come affrontarle. Uno dei metodi più conosciuti è senz’altro la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a lavorare sulle proprie ansie e sugli schemi cognitivi e di difesa adottati durante certe situazioni.
Insomma, conoscere le proprie ansie e paure, i propri desideri e i propri gusti è alla base del proprio benessere. Non si è mai da sole/i.