Il termine narcisismo è utilizzato in psicopatologia per indicare una condizione di eccessivo interesse verso Sé che, nelle sue forme più estreme, può sfociare verso la diagnosi di Disturbo Narcisistico di Personalità.
Narcisista: come riconoscerlo
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), i criteri diagnostici del Disturbo Narcisistico di Personalità sono i seguenti:
- Senso di importanza: un narcisista esagera risultati raggiunti e talenti, aspettandosi di essere considerato superiore senza una fondata motivazione;
- Fantasia di successo: un narcisista è totalmente assorbito da sentimenti di successo, potere, fascino o amore ideale;
- Eccessiva ammiraazione: richiede di essere adulato e ossequiato;
- Senso di eccezionalità: crede di essere unico, speciale e di poter essere capito – e di dover frequentare – da persone altrettanto speciali o superiori;
- Senso di diritto: ha l’irragionevole aspettativa di ricevere trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;
- Approfittamento: sfrutta i rapporti interpersonali per raggiungere i propri scopi;
- Mancanza di empatia: un narcisista è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
- Invidia: spesso prova invidia nei confronti degli altri o pensa che gli altri lo invidino;
- Arroganza: mostra spesso comportamenti e atteggiamenti presuntuosi e saccenti.
Il concetto fondamentale che deve essere presente per fare diagnosi di disturbo narcisistico è sicuramente quello di grandiosità. Approfondendo ulteriormente ci si scontra però con quello che può sembrare un paradosso, ossia la vulnerabilità e la sensazione di solitudine che si nasconde dietro a questo senso di grandiosità. I sentimenti di fragilità sono connessi all’altro elemento diagnostico che si riscontra spesso nel profilo del narcisista, ossia l’abuso di sostanze (tabacco, alcool, droghe…) che rappresenta un tentativo disfunzionale di curare l’inquietudine, l’irrequietezza e il mal di vivere costante che caratterizza questi soggetti. Strettamente legato al narcisismo è infatti il sintomo della depressione contrariamente all’opinione pubblica che spesso si focalizza soltanto sui comportamenti esteriori e di compensazione adottati da questi pazienti, cioè sulla parte auto-esaltatrice, che è quella più visibile e quasi sempre attiva in loro.
Tipologie di narcisismo
Il narcisismo si può distinguere in 2 forme principali:
- narcisismo benigno
- narcisismo maligno
Nel narcisismo benigno rientrano le persone carismatiche, determinate, assertive e sicure di sé. Persone dotate di una leadership e di una sicurezza coinvolgenti e trascinanti e che offrono sensazioni di affidabilità e sostegno epatico. Ѐ comune che queste personalità abbiano lavorato molto su di sé, con dei percorsi di psicoterapia, e che abbiano anche superato delle prove e delle sfide molto difficili. All’estremo opposto troviamo il narcisismo maligno che corrisponde alla personalità psicopatica e paranoide.
Il narcisista maligno ha delle caratteristiche che lo pongono in una zona ibrida tra narcisismo e disturbo antisociale di personalità. Il narcisista maligno esaspera al massimo alcuni dei suoi tratti caratteristici come ad esempio la grandiosità, la mancanza di empatia e di contatto con la realtà, un forte senso di onnipotenza, una rabbia repressa e, addirittura, crudeltà. Non è inusuale che il narcisista maligno sia cresciuto con delle figure genitoriali sadiche e aggressive e che, gradualmente, si sia identificato in loro. Cresce con la convinzione di poter fare tutto quello che vuole e che nessuno lo potrà ferire. Il mondo è visto come una giungla popolata da persone completamente buone, e quindi da sottomissione sessuale, o completamente cattivi, da attaccare o da cui fuggire. Tra narcisismo maligno e narcisismo benigno esistono anche delle sfumature, ossia narcisismo covert (coperto) e overt (manifesto).
Avere a che fare con un narcisista
Entrare in contatto con una persona narcisista può mettere a dura prova. Vuol dire infatti combattere costantemente contro la loro presunzione, manipolazione ed egoismo. Significa scontrarsi con una persona che ha una percezione di sé molto esagerata, che si crede superiore agli altri, i quali dovrebbero solo apprezzarlo. Le persone che hanno un partner o un genitore narcisista finiscono in una relazione tossica nella quale loro si arrendono, mentre il narcisista chiede e riceve sempre di più
Come riconoscere un narcisista?
Purtroppo imbattersi in un narcisista è tutt’altro che inusuale dato che circa il 6,2% della popolazione soffre di un disturbo narcisistico della personalità. Ѐ fondamentale non sentirsi in colpa per essere caduti nella rete di un narcisista: si tratta infatti di persone ammalianti e affascinanti e, con la loro personalità seducente, riescono senza sforzo ad attirare. Quando un narcisista si svelerà per quello che sono ci si renderà conto di quell’atteggiamento insopportabile di superiorità intellettuale dato che vogliono e pretendono di avere sempre ragione.
Il narcisista è del tutto incapace di comprendere le emozioni altrui: è stato educato a sentirsi unico e speciale e ciò lo ha portato a non sviluppare né empatia né umiltà. Possono essere paragonati a degli stalker psicologici, dato che hanno una grande abilità nel giudicare, disprezzare e umiliare l’altro, che diventa una vittima incapace di ribellarsi. Nonostante si mostri talvolta sensibile e romantico, sotto sotto è caratterizzato da un’indifferenza micidiale e spiazzante, non mostra conforto e si manifesta un totale disinteresse. Questo meccanismo innesca un conflitto cognitivo nella persona che gli sta accanto e fa perdere l’equilibrio interiore, dato che le capacità manipolatrici del narcisista gli permettono di ribaltare le situazioni a suo favore. Non cerca negoziazione e, nei rapporti di coppia, è solito vomitare addosso al partner la totale responsabilità dei suoi comportamenti, della mancanza di coinvolgimento affettivo e dei problemi di coppia. Nei rapporti sociali può arrivare persino a non rispettare le norme di ogni comunità civile, dato che dell’opinione pubblica non gli interessa.
Come uscire dalla gabbia del narcisista
Sciogliere una relazione con un narcisista non è affatto semplice: dimenticarsi dei momenti idilliaci iniziali, arrendendosi alla certezza della sofferenza e del dolore al quale si è sottoposti può essere una doccia gelata. Il narcisista sceglie le sue vittime prediligendo quelle dipendenti, che non minaccino la sua intelligenza e il suo successo. Per questo il primo passo da fare per emanciparsi da una relazione di questo tipo sta nell’essere autonomi, completi e protetti da una corazza di autostima. Una delle tecniche preferite dal narcisista è infatti quella del gaslighting, attraverso la quale alle vittime sono presentate delle informazioni false con il preciso scopo di farle dubitare di sé, dando vita a una realtà deformata con cui il narcisista riesce a dominare l’altro/a. In questo contesto la responsabilità è di entrambi perché il livello comunicativo si costruisce in due e, nel caso la persona narcisista sia importante per te, allora puoi provare ad affrontare il problema così che possa capire che i suoi atteggiamenti non sono appropriati e che, soprattutto, ti fanno del male. È fondamentale sapere che spesso il narcisismo è un modo di proteggersi dal Mondo: il narcisista spesso usa l’ostilità perché non hanno altri mezzi per relazionarsi. Si può provare dunque a offrire aiuto e comprensione, senza però sottomettere il rispetto di sé.
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