Educazione sessuale nelle scuole: benefici, sfide e prospettive future
Come si possono dare gli strumenti agli insegnanti per affrontare l’educazione sessuale?
L’educazione sessuale è una strategia educativa ampia e completa che mira a fornire alle studentesse e agli studenti le conoscenze applicabili alla salute sessuale. Questo programma va oltre il semplice insegnamento della biologia della riproduzione.
Capire cos’è l’educazione sessuale
Parlare di sessualità porta a prendere parte a una serie di argomenti, come ad esempio:
- anatomia e funzioni del sistema riproduttivo maschile e femminile;
- malattie sessualmente trasmissibili e come prevenirle;
- metodi contraccettivi e loro efficacia;
- il consenso, con particolare attenzione all’importanza dell’accordo reciproco;
- relazioni sane e importanza del rispetto e della comunicazione.
È altrettanto fondamentale sfatare i falsi miti e le idee sbagliate associate al sesso e alla sessualità.
Nonostante questi evidenti vantaggi, rimane una controversia significativa sull’educazione sessuale. Il problema principale è dovuto alle differenze di credenze morali, culturali e religiose. Tuttavia l’ignoranza sull’argomento può portare a comportamenti rischiosi, come nel caso di gravidanze inaspettate o creare relazioni tossiche da cui è difficoltoso uscirne.
Lo stato attuale dell’educazione sessuale
I modelli di educazione sessuale sono molto diversi nelle varie scuole e nei vari Paesi, con vari gradi di profondità e ampiezza dei programmi di studio.
Esistono diversi modelli di educazione sessuale, ognuno dei quali ha un approccio e un focus unici. Alcuni dei modelli più noti sono:
- educazione sessuale completa: questo modello incoraggia un approccio a tutto tondo sull’educazione sessuale, comprendendo gli aspetti biologici, emotivi e sociali della salute sessuale, delle relazioni e del consenso;
- educazione all’astinenza: questo modello si concentra esclusivamente sulla promozione dell’astinenza dall’attività sessuale fino al matrimonio;
- programmi fusion: si tratta di una miscela di educazione completa e di educazione alla sola astinenza.
L’attuazione di questi modelli di educazione sessuale varia a seconda delle scuole e dei Paesi. Per esempio, in alcuni Paesi come l’Olanda o la Svezia, il modello di educazione sessuale completa è comunemente utilizzato, in quanto considerato una parte cruciale del loro programma di studi. Qui agli studenti vengono insegnati gli aspetti sociali ed emotivi delle relazioni e la salute sessuale fin dalla più tenera età.
A che punto è l’Italia per quanto riguarda l’educazione sessuale nelle scuole?
Nel Global Education Monitoring Report-GEM dell’UNESCO sono stati esaminati i profili di 50 nazioni riguardo alle loro politiche di educazione sessuale. Purtroppo, l’Italia si trova tra gli ultimi posti tra le nazioni europee in termini di tali politiche.
L’UNESCO promuove un’educazione sessuale ‘comprensiva’ che integri aspetti cognitivi, emozionali, fisici e sociali della sessualità in modo trasversale attraverso i curricula scolastici anziché come un insegnamento separato. Questo approccio è ritenuto cruciale per la salute e il benessere dei giovani, poiché molti di loro non hanno le basi necessarie per prendere decisioni informate sulla loro sessualità.
Secondo i dati dell’UNESCO, ci sono ancora circa 10 milioni di gravidanze non volute nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni, con complicazioni che diventano la principale causa di morte in questa fascia d’età. Il virus HIV colpisce in modo sproporzionato le adolescenti in alcune regioni, come il Sud-Sahara africano, e si stima che una ragazza adolescente su quattro, sposata o in coppia, abbia subito almeno una volta violenza sessuale dal partner in questa fascia d’età.
Tuttavia, dai profili delle 50 nazioni emerge che solo il 20% ha una normativa sull’educazione sessuale e il 39% ha intrapreso iniziative specifiche in questo ambito. L’educazione sessuale è obbligatoria nella scuola primaria nel 68% dei paesi e nel 76% della scuola secondaria. Inoltre, otto paesi su dieci forniscono una formazione in questo ambito agli insegnanti.
L’Italia è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria a scuola, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Tuttavia, l’UNESCO sottolinea che il diritto all’educazione affettiva e sessuale è fondamentale per la salute e rappresenta un presupposto essenziale per il pieno rispetto dei diritti umani e l’uguaglianza di genere.
Perché è importante fare educazione sessuale nelle scuole?
L‘educazione sessuale è considerata parte fondamentale dell’educazione generale di una persona e va oltre la semplice informazione sulla sessualità biologica. Include anche aspetti relazionali ed emotivi, come il rispetto di sé e degli altri e la gestione delle emozioni.
Nella scuola, spesso la sfida non è tanto la parte informativa quanto quella affettiva ed etica, poiché gli studenti provengono da diverse culture e tradizioni. I docenti, dopo una formazione adeguata, devono essere pronti ad affrontare le domande degli studenti e organizzare discussioni che consentano di elaborare risposte complete. È importante mettere in chiaro che non esistono comportamenti assolutamente giusti o sbagliati, purché essi vengano fatti nel pieno rispetto degli altri. Un’educazione sessuale efficace promuove un dialogo aperto che rispetti le credenze individuali degli studenti.
Il ruolo del docente, della famiglia e degli specialisti esterni nell’educazione sessuale
Per creare un ambiente scolastico favorevole e affrontare argomenti sensibili come l’educazione sessuale, è essenziale garantire un clima sereno in cui gli studenti possano discutere apertamente di qualsiasi argomento senza tabù e con rispetto reciproco. Gli adulti devono essere consapevoli del modo in cui comunicano sulla sessualità e riconoscere che anche se i ragazzi non fanno sempre domande esplicite, possono comunque essere interessati all’argomento.
I docenti sono meglio preparati a trattare gli aspetti scientifici e conoscitivi, ma possono sentirsi meno sicuri nell’affrontare le questioni etiche e l’educazione all’affettività, temendo di superare i propri ruoli e di suscitare reazioni negative da parte dei genitori o delle autorità superiori. La sessualità è un argomento delicato sotto questo punto di vista.
La formazione in materia di educazione sessuale è fondamentale per i docenti e dovrebbe includere una riflessione pedagogica approfondita sull’argomento. Questa formazione può essere fornita attraverso moduli specifici o seminari che affrontano l’interazione tra insegnanti e studenti in generale. Inoltre, i docenti dovrebbero avere la possibilità di consultare specialisti che possano offrire supporto nell’ambito dell’educazione sessuale. Gli operatori del sostegno pedagogico, grazie alla loro formazione, possono anche essere una risorsa interna preziosa per la scuola nell’ambito dell’educazione e dello sviluppo della persona.
Oltre a scuola e famiglie, è possibile coinvolgere specialisti esterni nell’educazione sessuale degli studenti. Questi specialisti possono essere una risorsa per i docenti, ma non dovrebbero mai sostituire il ruolo principale del docente nell’educazione sessuale.
Il compito principale del docente è quello di condurre progetti in collaborazione con specialisti esterni quando lo ritenga appropriato, ma è importante far riferimento a servizi e associazioni autorevoli che offrano informazioni condivise e neutrali in materia. Questi specialisti possono anche essere utilizzati per coinvolgere i genitori in discussioni sul tema.
Per garantire un approccio interdisciplinare che tenga conto della complessità della sessualità, è consigliabile coinvolgere esperti di altri settori come psicologia, diritto, etica, antropologia e anche il medico scolastico nella riflessione sull’educazione sessuale.