Sessualità dopo un trauma: riprendere il controllo e guarire

Spesso dopo un trauma è proprio la sessualità, uno degli ambiti più complessi per l’essere umano, a risentirne di più

Trauma sesso

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    La sessualità è una sfera al tempo stesso importante e delicata, fondamentale per la salute mentale e fisica. Dopo un trauma, come può essere un lutto, una grave malattia o un incidente, può essere difficile gestire il senso di colpa e recuperare la fiducia in se stessi per potersela vivere nuovamente a pieno. Questo è ancora più vero in caso di traumi di natura sessuale, come abusi fisici ma anche psicologici, sia perché in molti casi vengono proprio dal partner, sia per la vergogna che provano le vittime. La perdita di interesse per la sessualità si affianca spesso a disturbi d’ansia e dell’umore e a un generale senso di alienazione. Ma, con il giusto aiuto, è possibile elaborare il trauma e recuperare il benessere sessuale.

    La sessualità dopo un trauma

    La sessualità, dopo un trauma, può essere gravemente compromessa, con manifestazioni somatiche, ovvero sintomi che non hanno una causa organica, ma sono dovuti al malessere psicologico che la persona prova, e con un insieme di sintomi racchiusi nell’acronimo PTSD (Post Traumatic Stress Disorder, ovvero il cosiddetto Disturbo post traumatico da stress).

    Nonostante si sia iniziato a parlare di PTSD in relazione ai reduci della guerra del Vietnam, la sua applicazione è stata poi ampliata. Si manifesta con:

    • pensieri intrusivi, come ricordi, incubi e flashback relativi al trauma stesso
    • alterazioni dell’umore e della cognizione, con emozioni come vergogna, senso di colpa, pensieri negativi su se stessi o sul mondo e con l’evitamento di attività significative per la propria vita precedente al trauma
    • alterazioni nella reattività, come ipervigilanza, irritabilità, aggressività, autolesionismo

    A questi si aggiungono depressione, disturbi del comportamento alimentare, disturbi d’ansia e disfunzioni sessuali. Rientrano in quest’ultime lo scarso interesse per la sessualità, la difficoltà a raggiungere l’orgasmo e la disfunzione erettile.

    L’esperienza del trauma non è poi sempre diretta, ma può riguardare anche i testimoni, le persone più vicine alla vittima e i soccorritori (pensiamo in quest’ultimo caso ad esempio alle catastrofi naturali o alle guerre), in quanto l’elaborazione è estremamente soggettiva.

    In ogni caso, quello che dal soggetto è vissuto come un evento traumatico va a intaccare il suo senso di sicurezza e la sua capacità di avere fiducia nell’altro. Anche per questo spesso le conseguenze di un trauma – come può essere un lutto, una malattia o un incidente – si ripercuotono sulla sessualità: un contesto di estrema vulnerabilità, difficile da vivere in modo sereno nello stato di ipervigilanza, depressione e mancanza di stima che può lasciare un evento traumatico.

    Superare un trauma sessuale

    Spesso, l’impossibilità di vivere una sessualità serena è dovuta a un trauma sessuale o a una storia di abusi, che possono trovare le loro radici anche nell’infanzia. In Italia, secondo i dati dell’Istat, le donne vittime di violenza fisica o sessuale fra i 16 e i 70 anni sarebbero il 31,5% e sempre le donne rappresenterebbero il 91% delle vittime di violenza. Inoltre, spesso la violenza – fisica, sessuale, psicologica, economica – è perpetrata proprio fra le mura domestiche.

    Le emozioni più frequenti dopo un abuso sessuale sono senso di colpa, vergogna e rabbia, dovute anche al contesto socio-culturale di stampo patriarcale nel quale ancora viviamo. Inevitabilmente, a queste si aggiungono pesanti ripercussioni nella sfera sessuale: in alcuni casi un comportamento sessuale compulsivo e non sicuro, come modo per ristabilire il proprio potere, mentre in altri prevale l’annichilimento e un ridotto interesse per l’attività sessuale (compresa la masturbazione) che può arrivare fino all’evitamento. 

    Soprattutto in caso di violenza sessuale, infatti, il sesso diventa un trigger, ovvero una sorta di innesco che può riportare alla memoria il trauma stesso. E questo, come abbiamo visto, può accadere anche in caso di episodi di violenza sessuale risalenti all’infanzia.

    Recuperare una sessualità serena è però fondamentale, sia nel percorso di elaborazione del trauma, che per la propria salute mentale e fisica, e questo è possibile solo con l’aiuto di professionisti, come psicoterapeuti e sessuologi.

    Sarà necessario rielaborare l’esperienza traumatica con lo scopo di riportare il sesso a un’intenzionalità che coincide con il proprio consenso e affrontare la difficoltà a lasciarsi andare. È infine molto importante che questo percorso venga intrapreso per recuperare prima di tutto il proprio piacere.

    La guarigione sessuale

    Preso atto che un trauma è un evento che agisce così nel profondo da alterare il normale corso della vita, un percorso di psicoterapia è spesso fondamentale per arrivare alla cosiddetta guarigione sessuale, e quindi al ripristino di una sessualità serena e alla risoluzione di disfunzioni sessuali come difficoltà a raggiungere l’orgasmo e disfunzione erettile quando sono dovute a cause psicologiche.

    È fondamentale innanzitutto, come accennato, che questo percorso parta dalla volontà di recuperare il proprio piacere e il proprio benessere, e non quello del partner attuale, che spesso però è proprio il motivo per cui si inizia a indagare un trauma e i suoi risvolti sessuali.

    E non può prescindere da un aiuto esterno di psicoterapeuti specializzati in sessualità e in alcuni casi di psichiatri. Le tecniche per superare un trauma sono molte e a volte prevedono anche l’utilizzo di farmaci, come gli antidepressivi, che però possono essi stessi avere effetti collaterali sul desiderio e sulla sessualità.

    L’approccio che si conferma migliore è quello della psicoterapia cognitivo-comportamentale, che individua una stretta connessione fra emozioni, pensieri e comportamenti. Spesso vengono poi usate tecniche di esposizione che, riportando a galla il trauma, contribuiscono a una sua rielaborazione e a una riconsiderazione del proprio ruolo, per superare sentimenti come senso di colpa, vergogna, rabbia e impotenza.

    Lo scopo è quello di recuperare la capacità di connettersi agli altri e di dar loro fiducia, insieme alla possibilità di tornare a lasciarsi andare e vivere così una sessualità libera e autodeterminata e delle relazioni sane.

    Fonti

    Issm
    Istat
    IstitutoBeck
    Pbm
    PsicoterapiaFunzionale
    RivistadiPsichiatria
    Sarsas
    StateofMind
    UWMedicine

    Rachel Yehuda, A.m.y. Lehrner, Talli Y. Rosenbaum, “PTSD and Sexual Dysfunction in Men and Women”, The Journal of Sexual Medicine, Volume 12, Issue 5, 2015, Pages 1107-1119

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