Farmacisti influencer, le linee guida della comunicazione sanitaria

Ecco cosa dice una recente circolare della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani sulla comunicazione sanitaria online

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    I social offrono contenuti di tutti i tipi: dalla moda, al cibo, allo stile di vita, e, negli ultimi anni, anche riguardo alla salute. Sono proprio i professionisti del settore medico e sanitario a dispensare consigli, e fra questi ci sono anche alcuni farmacisti influencer. Se a volte i “pharma influencer” si limitano a parlare di alcuni principi attivi, altre parlano di specifici brand farmaceutici. Dove si colloca in questi casi il limite fra informazione e advertising? La circolare della FOFI sottolinea quanto, in ogni caso, l’attività dei farmacisti, anche online, debba rifarsi al Codice deontologico.

    La circolare della FOFI: “Comunicazione sanitaria sui social”

    Tutto è partito da una segnalazione di un’azienda farmaceutica riguardante l’attività online, soprattutto su Tik Tok, di farmacisti che valutano medicinali mostrandone il nome commerciale. E i contenuti che questi professionisti pubblicano non sempre sono semplicemente informativi e quindi neutri; alle volte viene espresso un giudizio, positivo o negativo.

    Ed è su questo punto che si concentra la circolare “Comunicazione sanitaria sui social” diffusa dalla FOFI (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani), richiamando il Codice deontologico che tutti gli appartenenti agli Ordini dei farmacisti sottoscrivono al momento dell’iscrizione all’Ordine.

    L’articolo 15 di questo Codice deontologico riporta infatti: «Il farmacista, nell’attività di dispensazione, consiglio e consulenza professionale, è tenuto a garantire un’informazione sanitaria chiara, corretta e completa, con particolare riferimento all’uso appropriato dei medicinali, alle loro controindicazioni e interazioni, agli effetti collaterali e alla loro conservazione».

    È questo ciò che avviene nel luogo fisico della farmacia, ma che dovrebbe avvenire anche al di fuori, a maggior ragione in un luogo virtuale così frequentato come sono i social, sui quali le persone passano ben più tempo rispetto a quello che trascorrono in farmacia.

    La circolare quindi sottolinea quali sono le linee guida che i farmacisti sono tenuti a seguire: oltre a un’informazione sanitaria «chiara, corretta e completa», il divieto di pubblicizzare farmaci che richiedono la prescrizione medica, che possono avere effetti psicotropi e stupefacenti e che gravano, anche solo parzialmente, sul Servizio Sanitario Nazionale.

    Ricorda inoltre che la pubblicità ai medicinali può essere fatta solo previa autorizzazione del Ministero della Salute e che sono solo due i casi in cui questa autorizzazione non è necessaria:

    • quando vengono riportate integralmente tutte le informazioni del foglietto illustrativo, e quindi indicazioni, controindicazioni, precauzioni, avvertenze speciali ed effetti collaterali
    • nei casi di immagini del prodotto sugli e-commerce e nelle farmacie fisiche autorizzate alla vendita

    Le farmacie stesse possono pubblicizzare i prodotti in vendita senza obbligo di prescrizione medica «nel rispetto dei principi di correttezza, veridicità e trasparenza», mettendo quindi al primo posto la loro funzione di salvaguardia della salute dei cittadini.

    La circolare, quindi, invita all’applicazione del Codice deontologico anche al di fuori dello spazio fisico della farmacia: come questa è sì un’attività commerciale, ma prima di tutto un luogo in cui deve essere garantita la tutela della salute, allo stesso modo i farmacisti possono essere influencer, ma senza dimenticare che il loro settore di riferimento principale è quello sanitario e non quello del marketing e dell’advertising.

    Pharma influencer o farmacisti digitali?

    A partire dalla recente pandemia di Covid-19, sempre più farmacisti e professionisti del settore medico e sanitario hanno fatto la loro comparsa sui social, soprattutto Instagram e Tik Tok, con contenuti informativi, indicazioni, suggerimenti.

    E se il mondo degli health influencer e pharma influencer ha un seguito che appare molto più ristretto rispetto a quello di modelle e modelli, cuochi e cuoche (solo per dirne due), l’impatto che i loro contenuti possono avere, nel bene e nel male, è sicuramente maggiore.

    I pharma influencer più conosciuti hanno un numero di follower molto variabile, dai 2-3000 a poco più di 100.000 (caso piuttosto raro), ma non per questo la loro attività è meno importante, anzi: da un lato per gli utenti, che potrebbero avere contenuti affidabili e personalizzati, e dall’altra per le farmacie stesse in cui questi nuovi influencer operano.

    I social media permetterebbero infatti, seguendo sempre le linee guida del Codice deontologico, di ampliare il numero dei propri clienti-pazienti, offrendo al tempo stesso una maggiore personalizzazione degli interventi, che non sarebbero più limitati al solo spazio fisico della farmacia.

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