La triptorelina è un analogo ormonale dell’ormone del rilascio delle gonadotropine che può essere impiegata nell’ambito di terapie contro patologie caratterizzate da squilibri endocrini come la pubertà precoce o anche alcune forme tumorali. Vista la proprietà di agire sulle dinamiche relative allo sviluppo puberale, il suo impiego può anche riguardare il supporto farmacologico alla disforia di genere. Vediamo insieme in che modo.
Gli ormoni: i messaggeri chimici del nostro organismo
Gli ormoni sono composti prodotti dal sistema endocrino che svolgono funzioni di “messaggeri chimici” in grado di segnalare e indurre nelle cellule cambiamenti nel loro metabolismo o nella loro fisiologia.
Gli ormoni viaggiano attraverso il flusso sanguigno per comunicare con organi e tessuti coordinando così processi vitali come la crescita, il riposo, la riproduzione e le emozioni.
Gli organi che producono gli ormoni sono definiti “ghiandole”, ne sono esempi la tiroide, le ghiandole surrenali, l’ipofisi.
L’effetto di una segnalazione ormonale può avere effetti locali o riguardare l’intero organismo, infatti questi messaggeri chimici sono proprio i protagonisti nel mantenimento dell’omeostasi e di un corretto funzionamento del corpo. Disfunzioni nella segnalazione ormonale possono generare una serie di disturbi e condizioni mediche, a riprova della loro importanza nell’equilibrio generale del nostro organismo.
Quali sono le funzioni dell’ormone del rilascio delle gonadotropine (GnRH)?
All’interno del vasto panorama di terapie ormonali troviamo anche quelle che vedono l’uso di analoghi dell’ormone del rilascio delle gonadotropine (GnRH).
Questi farmaci, di fatto, sono sostanze con una struttura molecolare talmente simile a quella dell’ormone che possono sostituirsi ad esso nella sua attività biologica.
L’ipotalamo è una ghiandola situata all’interno del cervello che è responsabile della produzione dell’ormone GnRH che a sua volta stimola la produzione di altri ormoni.
Ad esempio, nelle donne, il GnRH stimola la produzione di due importanti ormoni, coinvolti nella regolazione del ciclo ovarico, (ma importanti anche per lo sviluppo sessuale dell’uomo) che sono l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). Un farmaco che si comporta come analogo del GnRH può portare a una segnalazione marcata della produzione di FSH e LH. Tuttavia, la fisiologia ormonale ragiona con meccanismi di “controlli retroattivi”, il che significa che un’alta produzione di LH e FSH determina una riduzione a monte della produzione di GnRH da parte dell’ipotalamo.
Gli impieghi farmacologici della triptorelina
La triptorelina è un analogo del GnRH molto versatile, usato per trattare una vasta gamma di condizioni mediche. Può essere molto utile nelle donne in pre-menopausa con carcinoma alla mammella in quanto può riuscire a bloccare la produzione di estrogeni e contribuire a ridurre il rischio di progressione della malattia.
Può trovare impiego anche in condizioni benigne come nel caso dell’endometriosi e nei fibromi uterini; queste infatti, sono patologie causate da squilibri ormonali dove la soppressione degli ormoni sessuali può portare a un miglioramento dei sintomi.
La triptorelina può essere usata anche come farmaco per la sospensione dello sviluppo puberale nei casi di pubertà precoce, con limitazioni di età, ossia fino a 8 anni per le bambine e fino a 10 anni per i bambini.
La proprietà di questo farmaco nel bloccare la pubertà fisiologica può essere usata anche nei casi di disforia di genere: questo utilizzo è considerato “off-label”, cioè non incluso nelle indicazioni terapeutiche del farmaco, ma l’AIFA ha comunque inserito questo farmaco nelle terapie da usare nei casi di disforia di genere in cui l’intervento psicoterapeutico e psichiatrico non hanno dato esiti positivi e qualora questa sia diagnosticata da un gruppo multidisciplinare e specialistico.
La triptorelina si somministra per via sottocutanea o intramuscolo e agisce come analogo del GnRH sopprimendo le funzioni testicolari e ovariche con effetto reversibile fino alla sospensione della terapia
Effetti collaterali
Le terapie ormonali sono caratterizzate da un ventaglio di effetti collaterali da prendere in considerazione.
Ad esempio, la riduzione farmacologica degli ormoni sessuali potrebbe portare a sintomi come:
- vampate di calore,
- riduzione del desiderio sessuale.
Questi farmaci possono contribuire alla comparsa della sindrome metabolica e aumentare il rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari.
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