Zecche e Malattia di Lyme: cosa sapere per proteggere tutta la famiglia

Con il caldo record, possono aumentare i rischi legati alle zecche. Cconsigli pratici per godersi l’estate all’aria aperta in sicurezza.

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    Estate significa giornate lunghe, passeggiate nei parchi, picnic, escursioni e tanta voglia di stare all’aperto. Ma tra sentieri, prati e spiagge, si nascondono alcune insidie: zecche, zanzare, meduse e con essi le malattie che possono trasmettere. In particolare, nell’estate 2025 si sente parlare dell’aumento di presenza di zecche e conseguente aumento della Malattia di Lyme. Ma è una percezione o i dati confermano questa tendenza?

    Zecche: davvero stanno aumentando?

    Negli ultimi anni, complice il caldo anomalo e il cambiamento climatico, le zecche sono più attive, e si trovano anche a quote superiori ai 1.600-1.700 metri soprattutto in aree come Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna. Il fenomeno si intensifica nei mesi tra maggio e ottobre, quando le condizioni di calore e umidità favoriscono la loro presenza. Solo nei primi sei mesi del 2025, si è registrato in Italia un incremento del 14% dei casi di malattie trasmesse da zecche rispetto all’anno precedente, con 12 casi autoctoni già confermati. Sono segnalazioni che coincidono con la crescente frequenza di attività all’aria aperta e la diffusione delle zecche anche fuori dai classici boschi, ormai presenti anche nei prati e nei giardini di città. In sostanza, quindi, sì, aumentano le zecche, e aumenta la nostra frequentazione dei luoghi dove proliferano.

    Malattia di Lyme: sintomi e zone a rischio

    La patologia più nota trasmessa dalle zecche in Italia è la Malattia di Lyme, causata dal batterio Borrelia burgdorferi. Si manifesta spesso con un arrossamento cutaneoa bersaglio” nell’area della puntura e, se non trattata per tempo, può diventare seria, interessando articolazioni e sistema nervoso. Dunque non bisogna togliere le zecche solo al cane, ma anche all’uomo.

    Si stima che in Italia ci siano circa 500 nuovi casi ogni anno, con una crescita soprattutto nel Nord Est (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria), anche se nuove aree, anche di alta montagna e pianura, si stanno aggiungendo alle zone classiche.

    Il batterio che causa la Lyme può essere resistente agli antibiotici e, secondo una nuova ricerca italiana, riesce a difendersi dagli attacchi dei farmaci tramite la formazione di biofilm. Per questo, la diagnosi precoce è fondamentale: rivolgetevi al medico curante o al pediatra se, dopo una gita, compare un eritema migrante o febbre persistente.

    TBE: cos’è e come differisce dalla malattia di Lyme

    Le zecche sono responsabili anche di un’altra infezione stagionale, la TBE (Tick-Borne Encephalitis): è un’infezione virale causata da un virus sempre trasmesso dalle zecche, ma diversa dalla malattia di Lyme, che è invece provocata da un batterio.

    La TBE colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e ha un decorso in due fasi: una prima fase con sintomi simil-influenzali (febbre, mal di testa, dolori muscolari) spesso seguita da una seconda fase più grave, con meningite o encefalite.

    La maggior parte dei casi di TBE (80-90%) è asintomatica o con sintomi lievi, ma nei casi clinici più severi la malattia può portare a complicazioni neurologiche anche gravi. Non esistono terapie specifiche contro la TBE, a differenza della malattia di Lyme che si cura con antibiotici: la gestione è di supporto e sintomatica; per fortuna però esiste un vaccino efficace contro la TBE, consigliato per chi pratica attività a rischio come escursionisti, boscaioli, veterinari e guardie forestali.

    Cosa fare per prevenire punture di zecca (e cosa non fare)

    Pratica, non paranoia! Ecco alcuni consigli pratici per chi ama stare all’aria aperta:

    • preferite sentieri segnati e ben puliti, che offrono meno rischio di incontrare zecche;
    • fate indossare ai più piccoli pantaloni lunghi e scarpe chiuse, specie nelle aree erbose e umide, e se il clima lo consente anche magliette con maniche lunghe;
    • usate repellenti secondo le indicazioni, anche specifiche per i più piccoli;
    • dopo le uscite, controllate bene pelle e capelli, soprattutto nei bambini: i punti più sensibili sono dietro le orecchie, nelle pieghe, tra le dita.

    Qualora al rientro trovaste una zecca, rimuovetela con una pinzetta, senza schiacciarla, e tenete traccia del punto per osservare eventuali sintomi.

    Non solo zecche: caccia alle zanzare e vita in spiaggia con le meduse

    L’estate, soprattutto nella zona del Centro-Sud e Nord Italia, porta con sé anche la minaccia di altri virus, in particolare quelli trasmessi dalle zanzare. Nel 2025, i casi di West Nile registrati sono già 173 a inizio agosto, con un aumento rispetto agli anni precedenti, soprattutto nelle regioni Lazio e Campania. Ma niente panico: il virus è endemico da anni e la maggior parte delle infezioni passa senza sintomi gravi. La Dengue conta quest’anno 98 casi confermati, ma quasi tutti associati a viaggi all’estero. In ogni caso, è sempre preferibile allontanare le zanzare. Repellenti, dopo puntura per neonati, bambini e adulti e zanzariere sono i maggiori alleati, e spesso già presenti nelle nostre case per proteggerci dalle punture classiche.

    L’estate al mare porta spesso con sé anche il rischio di incontrare meduse, sempre più frequenti nelle nostre acque per via del cambiamento climatico e della pesca intensiva. Le meduse possono provocare irritazioni cutanee, arrossamenti, prurito e, in alcuni casi, reazioni allergiche anche intense. Le specie più comuni nel Mediterraneo, come la Pelagia noctiluca e la Carybdea, hanno tentacoli urticanti ma non sono generalmente mortali. Cosa fare se una medusa tocca il tuo bambino (o te)? È importante non sfregare la zona colpita e non lavarla con acqua dolce, preferendo subito specifici rimedi per la puntura di meduse: questi organismi marini non provocano malattie ma è bene curare subito l’infiammazione che causano.

    Vivere bene l’estate, senza allarmismi

    La presenza di zecche e zanzare e malattie correlate è in aumento, sì, ma al momento sono situazioni gestibili con attenzione e buone pratiche. I dati e le fonti autorevoli parlano chiaro: la prevenzione si fa con piccole abitudini e controllo. Quindi, buona estate! Viviamo la natura, conosciamola e proteggiamoci con consapevolezza, senza rinunciare alle avventure all’aperto.

    Fonti

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