La reumatologia in medicina è quella branca che si occupa di tutte le malattie reumatiche: una famiglia numerosa di patologie che colpiscono le articolazioni, le ossa, i muscoli, fino ad arrivare, nei casi più gravi, agli organi ( quali reni, polmoni, vasi sanguigni e cervello). Nello specifico le malattie trattate da un reumatologo rientrano nelle patologie osteoarticolari: le artriti in particolare, di origine infiammatoria, l’artrosi che è causata da una degenerazione delle articolazioni e anche l’osteoporosi che causa un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Cosa fa quindi un reumatologo? Come si svolgono le visite? Qual è la sua importanza in campo medico e quando è necessario rivolgersi a lui?
Malattie Reumatologiche: cosa sono?
Secondo stime recenti quasi 5 milioni di italiani sono affetti da malattie reumatologiche. Le patologie, come suddetto, sono moltissime: quasi 150 tipologie infiammatorie e croniche che colpendo le articolazioni, i muscoli e le ossa, creano molti dolori e progressiva difficoltà nei movimenti più comuni. Queste malattie possono insorgere a tutte le età, anche nei bambini e colpiscono maggiormente le donne. Possono anche essere definite con il termine derivante dal greco “reumatismi” (reuma: flusso o scorrimento) proprio per la loro sintomatologia che va ad espandersi un po’ in tutto il corpo. Le malattie reumatologiche si classificano di solito in 4 categorie:
- malattie degenerative;
- malattie infiammatorie;
- malattie autoimmuni sistemiche;
- malattie dismetaboliche.
Dentro questa classificazioni le malattie più comuni sono:
- artrosi: che causa un assottigliamento della cartilagine che riveste le ossa a livello delle articolazioni. Colpisce specialmente vertebre, mani, piedi e ginocchia;
- artrite reumatoide: una forma di malattia infiammatoria cronica autoimmune che coinvolge gran parte delle articolazioni ed è caratterizzata da forti dolori che rendono difficili comunissime azioni quotidiane. Anna Marchesini, nota attrice italiana, ne era affetta;
- spondilo-entesoartriti: malattie croniche caratterizzate da entesite, una forma di infiammazione a livello delle giunzioni tra tendini, legamenti e ossa;
- spondilite anchilosante: una forma di artrite che causa un irrigidimento graduale della colonna vertebrale;
- Gotta: malattia dismetabolica causata o da un’eccessiva produzione o da una scarsa eliminazione dell’acido urico;
- Osteoporosi: causa una riduzione della densità minerale ossea con conseguente fragilità dello scheletro. Malattia molto comune nell’anziano;
- Connettiviti: malattie sistemiche autoimmuni causate da una risposta anomala del sistema immunitaria, ne sono un esempio la Sclerosi Sistemica e la Sindrome di Sjogren;
- Reumatismi extrarticolari: fibromialgia, borsite e periartrite.
Quando rivolgersi ad un reumatologo? Sintomi e campanelli d’allarme.
Se si avvertono sintomi quali: dolori infiammatori, gonfiore articolare, rigidità delle articolazioni e difficoltà nei movimenti comuni, stanchezza e febbre è il caso di rivolgersi al proprio medico per farsi prescrivere al più presto una visita specialistica da un reumatologo. In molti casi esiste un campanello d’allarme evidente e poco ricollegabile ad altre patologie, che è chiamato Fenomeno di Raynaud: che porta ad un cambiamento di colore delle mani, da bianche per lo spasmo dei vasi sanguigni, a blu quando si ripristina la circolazione venosa, fino a diventare rosse quando il sangue arterioso riprende a circolare. Tutti i dolori collegati alle malattie reumatologiche compaiono solitamente a riposo e migliorano poi con il movimento. Fare diagnosi precoce, grazie all’intervento tempestivo di un professionista, come il reumatologo, può modificare nettamente l’andamento della malattia.
Reumatologo: Cosa fa?
La figura del reumatologo si occupa di diagnosticare e trattare i pazienti affetti da malattie reumatiche. Il suo dovere non è solo quello di visitare il paziente ma è anche e soprattutto quello di aiutare la persona affetta da malattie reumatologiche a svolgere la propria vita nel migliore dei modi, grazie alla prescrizione di farmaci specifici, visite specialistiche e trattamenti. Nel caso di malattie croniche è suo compito sostenere il paziente e i familiari nella convivenza con la patologia.
Visita dal reumatologo: come si svolge la diagnosi?
Il primo step della visita dal reumatologo sarà quello di indagare su gran parte dei dati del paziente, iniziando dall’origine e da come si sono presentati i dolori articolari. In seguito il medico farà una valutazione del modo di vivere del paziente: tipo di lavoro ( per verificare se si svolge un lavoro che usura le articolazioni), abitudini alimentari, vizio del fumo, livello di attività fisica, se esistono patologie in corso, familiarità, interventi precedenti. Il reumatologo passa poi ad una visita di tipo clinico con: palpazione dell’addome, auscultazione del cuore, misurazione della pressione, e, a seconda della patologia individuata, procederà con ulteriori manovre e palpazioni più specifiche. In seguito si procederà alla valutazione di:
- esami del sangue;
- esami delle urine;
- esami del liquido sinoviale;
- radiografia;
- ecografia articolare;
- artroscopia;
- TAC;
- capillaroscopia: un controllo che permetti di visualizzare, attraverso un microscopio, la morfologia capillare della mano.
Il reumatologo può aiutare in primis con la prescrizione iniziale di farmaci antidolorifici specifici per alleviare tutti quegli stati dolorosi che penalizzano il paziente nella conduzione di una vita serena. Successivamente prescrive la terapia per la cura della malattia diagnosticata che sarà trasmessa al medico di base. Il primo controllo è il più lungo e costoso, successivamente il paziente dovrà sottoporsi a brevi visite di controllo molto meno onerose.
Quanto è importante uno stile di vita sano?
Non esistono ancora modi per prevenire la predisposizione allo sviluppo delle malattie reumatiche ma seguire alcune buone regole per uno stile di vita sano può aiutare a contrastare la comparsa di tali patologie:
- Avere cura della propria alimentazione e controllare il peso corporeo;
- Non fumare o smettere di fumare;
Soprattutto, fare attenzione a tutti i sintomi che si presentano, senza sottovalutarli, è il primo passo per fare una diagnosi e combattere sul nascere la malattia. Affidarsi ad un reumatologo, anche in caso di dubbi riguardanti sintomi e comparsa di dolori di minima entità, può aiutare a prendere la malattia in tempo ed evitare conseguenze più gravi.
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