Qual è il pappagallo più intelligente?

Celebri per essere in grado di parlare, i pappagalli, come altre specie appartenenti al regno dei volatili, sono animali molto intelligenti: ma quale lo è di più?

uomo ha un pappagallo su ogni braccio

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    I pappagalli, con il loro piumaggio cangiante e i loro canti melodiosi, sono fra gli animali da compagnia più apprezzati. In particolare affascina molto la capacità di alcuni tipi di pappagallo di articolare e ripetere le parole. Questa caratteristica, che li accomuna anche ad altre specie, ad esempio il merlo indiano, è stata studiata con risultati sorprendenti: oltre ad aver contribuito a dimostrare l’intelligenza dei pennuti, gli studiosi hanno osservato che alcuni tipi di pappagallo sarebbero in grado non solo di parlare ma anche di attuare un ragionamento logico e attribuire alle parole un significato. Fra tutti, il più intelligente sarebbe il pappagallo cenerino, dal piumaggio più sobrio di molti suoi consimili – è infatti grigio – ma dalle particolari caratteristiche intellettive e caratteriali.

    Il pappagallo più intelligente

    Il pappagallo più intelligente sarebbe quindi il pappagallo cenerino, la cui intelligenza è paragonabile a quella di un bambino di quattro anni. La fama di pappagallo più intelligente è dovuta anche a un esemplare di pappagallo cenerino, chiamato Alex, che per trent’anni è stato oggetto di studi e sperimentazioni da parte della sua educatrice, la zoologa Irene Pepperberg.

    Alex, che è morto nel 2007 all’età di trentuno anni, non solo era capace di parlare, ma avrebbe dimostrato anche di saper trarre conclusioni logiche, utilizzando le parole in modo coerente al loro significato e riuscendo a fare semplici calcoli. La studiosa che ci ha lavorato per molto tempo osservava che aveva le capacità intellettive di un bambino di cinque anni, ma capacità emotive pari a quelle di un bambino di due anni: quando era indispettito, ad esempio, rispondeva volutamente in modo errato.

    Le stesse conclusioni sulla capacità di analizzare le informazioni prima di fare una scelta (detta capacità di elaborazione dominio-generale), è stata studiata anche in un’altra specie, originaria della Nuova Zelanda, il pappagallo kea. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista “Nature Communications”, attribuivano ai pappagalli non solo la capacità di fare scelte ponderate e per loro convenienti, ma anche quella di distinguere i ricercatori che lavoravano con loro.

    L’intelligenza dei pappagalli sarebbe quindi un’intelligenza flessibile, caratteristica riconosciuta per il momento solo alle grandi scimmie e agli esseri umani. Tutto il contrario del detto “ripetere a pappagallo”, che indica invece una scarsa capacità di comprensione delle proprie parole.

    Uno studio condotto all’Università di Alberta, in Canada, poi, ha rilevato come i pappagalli effettivamente presentino una zona del cervello più sviluppata rispetto ad altri uccelli, ma esistono anche altre specie di volatili che spiccano per intelligenza. Fra gli esemplari di pappagalli e in generale volatili più sviluppati intellettivamente troviamo, oltre al pappagallo cenerino e al pappagallo kea:

    • il pappagallo dell’Amazzonia, che ha un particolare talento nel riprodurre non solo le parole, ma anche il timbro di voce umano
    • l’ara: un pappagallo dai colori sgargianti e dalle dimensioni notevoli, che impara in fretta giochetti e si rivela un compagno molto socievole e affettuoso
    • il parrocchetto, capace di imparare fino a più di 150 parole e articolare frasi
    • il cacatua, che può presentarsi con la cresta gialla, con il becco lungo o con il petto rosa in base alle sottospecie
    • il merlo indiano, molto socievole anche se selettivo e dalla straordinaria capacità d’imitazione
    • il corvo: capace di mettere in atto stratagemmi per lui vantaggiosi, come disporre delle noci a un incrocio e aspettare il passaggio delle macchine per raccoglierle schiacciate e quindi commestibili

    Tutte queste specie, per sviluppare la loro intelligenza e vivere una vita lunga e serena, hanno bisogno di essere adeguatamente socializzate. Il pappagallo cenerino, in particolare, visto le grandi risorse intellettive, ha bisogno di una gestione molto attenta, per evitare che si annoi e sviluppi problemi comportamentali. Vediamo quali sono la sua storia e le sue caratteristiche.

    Storia e caratteristiche del pappagallo cenerino

    Il pappagallo cenerino, il più intelligente della sua specie, è originario dell’Africa centrale e occidentale ed è al fianco dell’uomo da più di quattromila anni, a partire dalla civiltà egizia e romana.

    A differenza di molte altre specie di pappagalli, come l’ara, il suo piumaggio non è vario e sgargiante: sono grigi con la coda rossa (per la sottospecie il cui nome scientifico è Psittacus erithacus erithacus) o marrone (per la sottospecie Psittacus erithacus timneh). In natura sono presenti anche altre leggere variazioni di colore, che si sono però perse negli esemplari d’allevamento, per i quali un mutamento di colore può indicare un problema di salute del pappagallo.

    La sottospecie Psittacus erithacus erithacus è leggermente più grande della sottospecie Psittacus erithacus timneh, ma la differenza fra maschi e femmine è minima: queste ultime tendono ad essere più piccole, ma per avere la certezza del sesso di un esemplare è necessario fare un esame del DNA. Se viene acquistato un solo esemplare non sarà però necessario, visto che il temperamento è molto simile.

    In generale possono arrivare ad essere grandi una trentina di centimetri per 450-600 gr di peso e la loro aspettativa di vita in cattività è piuttosto lunga: possono vivere infatti anche fino a 40-60 anni, mentre in natura l’età media è 27 anni.

    È ancora presente in natura in Africa equatoriale, con una concentrazione molto minore nelle aree maggiormente antropizzate, a causa della cattura per la vendita, pratica vietata in Europa a partire dal 2007. Oggi è possibile solo acquistare pappagalli cenerini d’allevamento, con un costo che può arrivare fino a 700-1000€ per un pappagallo già addestrato.

    In natura vivono in gruppi di coppie monogame, che si isolano solo nel periodo dell’accoppiamento. Anche per questo, come vedremo, la socialità è un elemento importante quando si valuta di adottare un pappagallo cenerino, che avrà bisogno di cure e attenzioni particolari anche sotto questo aspetto. Essendo una specie monogama, inoltre, quando è tenuto come animale domestico è portato a legarsi con una persona in particolare, sviluppando a volte problemi comportamentali verso gli altri membri della famiglia.

    Anche per questo bisogna tenere in considerazione che vivere con un pappagallo cenerino significa andare incontro alle sue numerose esigenze, non solo di nutrimento e igiene, ma anche di socialità e gioco. Come prendersi cura al meglio del proprio pappagallo?

    Prendersi cura di un pappagallo cenerino

    Il pappagallo cenerino è sì il più intelligente, ma anche uno dei più esigenti, non adatto quindi a chi è alle prime esperienze con i pappagalli o non ha abbastanza tempo per gestirlo. Una buona idea, se si vuole acquistare questo tipo di pappagallo ma si trascorrono molte ore fuori casa, è quella di prendere una coppia, che si terrà compagnia nei momenti di solitudine.

    Ma questo non basta: si tratta di un pappagallo di taglia medio-grande, noto per la sua capacità di parlare e per la sua socievolezza, e ha bisogno di trascorrere almeno qualche ora fuori dalla gabbia ogni giorno.

    Partendo dalla gabbia, è importante che sia abbastanza grande (almeno un metro di larghezza): più è ampia più il pappagallo si sentirà a suo agio. All’interno devono poi essere messi dei giochi e dei posatoi sicuri anche da beccare. L’ideale sarebbe collocare la gabbia con almeno un lato appoggiato al muro, per dare più sicurezza a questi animali, che in natura sono prede.

    È bene collocare la gabbia in un luogo frequentato durante il giorno e tranquillo durante la notte: per mantenere un pappagallo cenerino in salute dovrà dormire 10 ore consecutive ogni giorno. Assolutamente da evitare la cucina: oltre ad essere molto sensibili agli odori, le sostanze che si sprigionano dal teflon (il materiale delle padelle antiaderenti) e dai prodotti per la pulizia potrebbero causare un’intossicazione.

    Vista la loro provenienza equatoriale, hanno bisogno di molta vitamina D, per cui non si deve scordare di farli stare un tempo adeguato al sole, in tutta sicurezza, oppure mettere sopra la gabbia una lampada a UVB specifica per uccelli.

    La sicurezza è fondamentale anche quando si lasciano scorrazzare liberi per casa: verificate che non ci siano bacinelle d’acqua, fonti di calore come fornelli e camini e altri oggetti pericolosi come fili elettrici, sigarette, farmaci e ovviamente finestre aperte. I pappagalli cenerini sono molto curiosi, quindi è sempre meglio aprire la gabbietta quando si ha modo di controllarli.

    Il taglio delle ali, quando necessario, va fatto solo una volta che hanno già imparato a volare, rivolgendosi a veterinari esperti e specializzati, e va ripetuto dopo ogni muta, aspettando che le penne ricrescano del tutto, per evitare di intaccare i vasi sanguigni di cui sono ricche.

    Per quanto riguarda l’alimentazione del pappagallo, deve prevedere mangimi specifici a cui aggiungere frutta e verdura; da evitare i semi di girasole, funghi, arachidi, semi della frutta e avocado.

    Infine, non va dimenticato il bisogno di interagire di questi animaletti, fra i pappagalli domestici più affettuosi. Per evitare che si leghino ad una persona soltanto, con conseguenti problemi di aggressività, è bene che tutti gli abitanti della casa se ne prendono cura a tutto tondo, in modo che il pappagallo non attribuisca a qualcuno una funzione piacevole (come dargli il cibo) e ad altri incombenze sgradevoli (come la pulizia della gabbietta), sviluppando di conseguenza delle preferenze e un attaccamento particolare.

    Se gestito con la giusta consapevolezza e con molto amore, il pappagallo cenerino saprà farvi compagnia a lungo, in modo fedele e affettuoso.

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