Fenomeno psichico che ha a che fare con il sonno (anche da un punto di vista etimologico, dato che deriva dal latino somnium, ovvero sonno), il sogno è una percezione della nostra mente che ci fa sembrare reali soggetti e oggetti che vediamo e sensazioni che proviamo nel momento in cui dormiamo.
Di fatto, da un punto di vista biologico, non c’è una definizione precisa di cosa sia un sogno, che però è certamente collegato con la fase REM del sonno, ovvero quella profonda, caratterizzata da aumento dell’attività cerebrale, del flusso sanguigno e della respirazione.
Non tutti i sogni però sono uguali e l’onirologia, cioè lo studio psicologico dei sogni, si occupa di analizzare e interpretare il risultato dell’attività cerebrale dei pazienti per aiutarli nel percorso terapeutico.
Se tutti i sogni hanno un significato interpretabile, qual è il senso da dare a un sogno quando ad essere protagonisti sono i morti? E cosa ci dicono gli psicologi in merito?
Che cosa vogliono dire i sogni?
‘I sogni son desideri, di felicità. Nel sonno non hai pensieri, ti esprimi con sincerità’
(David, M., Livingston, J., Hoffman, A., ‘I sogni son desideri’. Dai ‘Cenerentola’. Disney, 1950)
Nel 1977, il professor John Allan Hobson, dell’università di Harvard, pubblicò un articolo dal titolo ‘The Neurobiological Orings of Psychoanalytic Dream Theory’ (‘L’origine neurobiologica della teoria psicoanalitica sul sogno’), sostenendo che il sogno era il risultato di un errore di giudizio da parte del nostro meccanismo cerebrale.
Una teoria che, secondo l’antropologo e psicoanalista francese Tobie Nathan, è una ‘posizione estrema’ che però ‘ha il merito di tener conto dei risultati delle ricerche moderne’ e che che resterà dunque ‘come il grado zero della nostra interpretazione dei sogni’.
Qualunque sia la natura dei sogni, però, come sostenuto dal divulgatore scientifico tedesco, Stefan Klein nel libro ‘I sogni. Viaggio nella nostra realtà interiore’, i sogni rappresentano qualcosa di molto più profondo di una semplice versione distorta di quello che abbiamo vissuto durante il giorno e il loro significato lo si può comprendere solo in una visione d’insieme.
I sogni, sempre secondo quanto riportato da Klein, sono uno strumento per elaborare esperienze dolorose e ci danno informazioni sulle nostre profonde emozioni.
Tra i molti sogni che possiamo fare ci sono anche quelli che riguardano persone defunte.
Ma perché sogniamo i morti?
Perchè sogniamo i morti?
Comunque la si pensi, la morte rappresenta un passaggio tra un prima e un dopo, un argomento, spesso tabù nelle conversazioni, che cerchiamo sempre di evitare.
Chiunque abbia perso una persona cara (e prima o poi succede a tutti) sa benissimo che quest’ultima resta e resterà, per un tempo più o meno lungo, nella memoria, un ricordo “registrato”, che naturalmente si può ripresentare proprio in un sogno, come dimostrato da uno studio che ha scoperto che un quinto degli uomini e il 40% delle donne sogna parenti morti.
Esistono cinque tipi di sogni, quelli ordinari, quelli lucidi, quelli telepatici, quelli premonitori e infine gli incubi.
Restando alla perdita di persone care, i morti iniziano a comparire di norma quando inizia la fase di elaborazione della morte e possono apparire sia nei sogni ordinari, in cui appaiono felici, che negli incubi, segno che il lutto non è stato del tutto assorbito.
Non capita però di sognare solo parenti, amici o persone care in generale ma anche perfetti sconosciuti, che secondo teorie spiritico-medianiche sarebbero in cerca di aiuto per raggiungere l’Aldilà.
Lasciando il campo più aleatorio della pura spiritualità, il già sopracitato gruppo di ricercatori è concorde sul fatto che i principali motivi per cui veniamo visitati in sogno da persone care morte sono legati alla richiesta di un consiglio o di conforto.
Ma addentrandoci nel campo della psicologia, la cura dell’anima, cosa ci dicono i professionisti di questa scienza in merito ai significati che si celano dietro ai sogni con protagonisti i morti?
Cosa ci dicono gli psicologi?
In campo psicologico sognare persone care defunte riflette l’attaccamento e la nostalgia che si prova per queste ultime e rappresenta un passaggio dell’elaborazione del lutto.
In psicologia sono tre le categorie di sogni legati ai parenti morti:
- quelli che riguardano i morti che parlano
- quelli in cui li percepiamo ancora come vivi
- quelli in cui sono arrabbiati o piangono
Nel primo caso si tratta di una richiesta di consiglio di cui si ha bisogno, di cui la persona defunta si fa portatrice; nel secondo significa che non si è ancora pronti per accettare la sua dipartita; mentre nel terzo a prevalere è un senso di colpa o di fallimento e il parente morto rappresenta una sorta di proiezione esterna della necessità di una guida solida.
Allargando il campo anche alla morte personale, lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung ha definito i sogni della propria dipartita come un segnale di trasformazione, l’inizio di un viaggio verso un nuovo io (o più in generale verso una nuova vita), mentre più di recente la psicologa clinica Jennifer Shorter, riferendosi ai sogni sui parenti cari defunti ha parlato di ‘un’emozione intensa in cui una persona cara defunta ritorna per guidare, rassicurare e/o avvertire’
In conclusione, anche se può risultare spaventoso, sognare persone morte (soprattutto care) è normale, ed i meccanismi che vi sono dietro sono come molte altre cose, oggetto di studio da parte della comunità scientifica.
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