Il desiderio è uno dei motori propulsori della coppia: accade spesso che due persone si riconoscano come amanti dapprima per attrazione sessuale, in seguito perché accomunati da un sentimento romantico. Con il passare del tempo il ruolo del desiderio nelle relazioni cambia, si fortifica o scema: ma cosa accade se le differenze di desiderio nella coppia sono significative? Come si può trovare un compromesso?
L’intimità sessuale non è un traguardo da raggiungere, ma un viaggio che si compie insieme, con pazienza e tenerezza. Scopriamo quali sono le tappe di questo viaggio e come arrivare al giusto compromesso.
Cos’è la discrepanza del desiderio sessuale
Innanzitutto, la letteratura scientifica viene in soccorso della nostra partenza. La discrepanza del desiderio sessuale (DDS – in inglese Sexual Desire Discrepancy, o SDD) è infatti un fenomeno comune nelle relazioni, che si verifica quando i partner presentano livelli diversi di desiderio sessuale o hanno aspettative differenti sull’intimità.
Gli studi psicologici confermano che non è un problema che indica una mancanza nella relazione, ma una sfida naturale che molte coppie si trovano ad affrontare. Per questo non bisogna sentirsi in difetto, ma capire come venirsi incontro.
Le radici sommerse del desiderio
Immaginatevi il desiderio sessuale come un fiume sotterraneo: complesso, non sempre visibile, influenzato da molteplici correnti. Dietro le differenze di intensità sessuale si nascondono spesso mappe emotive articolate, fatte di storie personali, paure, aspettative e meccanismi psicologici profondi.
Un partner può sentirsi esausto dopo settimane di stress lavorativo, l’altro può vivere l’assenza di intimità come un allontanamento emotivo. Tra le cause più frequenti di differenze di desiderio nella coppia ci sono
- fattori individuali come stress e stanchezza, variazioni ormonali, effetti collaterali di farmaci e condizioni di salute fisiche e mentali, come condizionamenti psicologici a seguito di traumi;
- fattori sociali, come la routine che incombe, pregiudizi religiosi o culturali o cambiamenti di percezione del partner;
- differenze di genere, come suggeriscono alcuni studi che dimostrano come le donne tendono ad avere un desiderio sessuale generalmente più basso rispetto agli uomini, più sensibile al contesto emotivo e mggiormente influenzato dall’intimità relazionale.
Ciò non significa che le donne siano sempre meno desiderose degli uomini: le differenze sono molteplici da persona a persona. Per questo il primo step è non giudicare l’altro, ma provare a capire quali possono essere le motivazioni di un possibile calo di libido o, al contrario, di un moto importante di desiderio.
Comunicare: l’arte dell’ascolto vulnerabile
Oltre a un’analisi interiore, la chiave è la comunicazione sessuale. Sicuramente richiede coraggio: non si tratta di una negoziazione, ma un dialogo intimo dove entrambi i partner si spogliano non solo dei vestiti, ma delle proprie difese. Per comprendere l’altro bisogna raccontarsi le proprie fragilità, ascoltare senza giudicare, accogliere le emozioni come un dono prezioso.
Alcuni suggerimenti per un dialogo autentico possono essere:
- usare “io” invece di “tu” (es: “Io mi sento…” anziché “Tu non…”);
- scegliere momenti di calma, mai dopo una discussione;
- toccarsi mentre si parla, mantenendo contatto fisico;
- normalizzare le proprie emozioni.
Un esercizio utile è il “tempo del desiderio“, dove ciascun partner ha 10 minuti per esprimere i propri desideri senza interruzioni. Rimanere in ascolto dell’altro è una piccola fatica che ripaga sul breve e lungo periodo.
Strategie per riaccendere la connessione
L’intimità non è solo un atto fisico. È uno sguardo, un sorriso complice, una mano che si cerca nel buio. A volte bastano piccoli gesti per ricostruire quella connessione che sembrava essersi spenta: un massaggio dopo una giornata difficile, un bacio rubato mentre si preparano i piatti, una carezza inaspettata.
Altri consigli possono essere:
- espandere i propri orizzonti, provando a essere aperti a nuove forme di intimità, magari attraverso giochi erotici o di ruolo;
- programmare momenti di vicinanza, perché non sempre il desiderio è spontaneo ma necessita di piccole “spinte”;
- dedicare tempo all’intimità non sessuale con coccole spontanee;
- condividere fantasie sessuali in un ambiente sicuro e privo di giudizi.
Il supporto esterno: una risorsa, non una sconfitta
Quando le strategie personali non bastano, chiedere aiuto a un professionista non è un fallimento, ma un atto di coraggio. Un sessuologo o uno psicoterapeuta può offrire nuove prospettive, strumenti di comunicazione, percorsi per ricostruire l’intimità: la terapia di coppia può essere molto utile per chiarire malintesi, insegnare strategie di comunicazione e ridurre l’ansia legata alla prestazione sessuale.
In definitiva, le differenze di desiderio nella coppia non sono un problema, ma un’opportunità di crescita per la coppia. Con pazienza, comunicazione aperta e creatività, è possibile trovare un equilibrio che soddisfi entrambi i partner.
L’importante è mantenere il rispetto, l’ascolto e la connessione emotiva, e ogni divergenza si appiana, verso una vita in due serena e appagante.
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