“La mia speranza è che, aiutandoci a vicenda come comunità online, Be My Eyes possa fare una grande differenza nella vita quotidiana dei non vedenti di tutto il mondo” E’ con queste parole che Hans Jørgen Wiberg racconta Be My Eyes, l’app mobile gratuita che vuole rendere il mondo più accessibile alle persone non vedenti e ipovedenti. L’app mette infatti in contatto persone non vedenti e ipovedenti con volontari e aziende vedenti di tutto il mondo che, grazie alle videochiamate in diretta, prestano la propria vista per affrontare insieme le sfide quotidiane e risolvere eventuali problemi. Immessa nel mercato nel gennaio 2015, Be My Eyes conta attualmente 6.514.278 volontari, iscrittisi per assistere gli utenti non vedenti e ipovedenti. Be My Eyes offre assistenza in oltre 180 lingue ed è infatti la più grande comunità online per non vedenti e ipovedenti, nonché una delle più grandi piattaforme di micro-volontariato al mondo! Ogni giorno, i volontari si iscrivono a Be My Eyes per prestare la vista a persone non vedenti e ipovedenti per affrontare sfide e risolvere problemi insieme.
La storia di Be My Eyes
Be My Eyes nasce in Danimarca nel 2012 con Hans Jørgen Wiberg, un artigiano del mobile danese ipovedente. “L’idea è nata mentre facevo volontariato per l’Associazione danese dei ciechi. In tanti mi hanno confessato di sentirsi a disagio nel chiedere aiuto al vicino o a un parente. Poi, ho scoperto che un amico usava Skype per ricevere assistenza dai familiari e ho avuto l’intuizione”. Wiberg ha creduto infatti che la tecnologia delle videochiamate potesse essere utilizzata per assistere visivamente le persone non vedenti o ipovedenti. In che modo? Utilizzando una rete di volontari, pronti ad aiutare 24 ore su 24, così da superare e abbattere la barriera della paura e del “disturbo” e offrendo allo stesso tempo agli utenti una maggiore indipendenza. “L’aiuto del vicino ha un limite, non puoi bussare alla porta per ogni cosa. Con Be My Eyes, invece, sai di trovare persone che si sono registrate proprio assisterti. Per cui chiedi aiuto, ma allo stesso tempo non ti sembra di farlo” spiega Wiberg. Fu così che nell’aprile 2012, Hans Jørgen presenta la sua idea a un evento di startup danese e il 15 gennaio 2015, l’app Be My Eyes viene rilasciata per iOS, dove in poco meno di 24 ore si iscrivono in più di 10.000 utenti. La versione Android viene invece rilasciata il 5 ottobre 2017. Nel dicembre dello stesso anno, Be My Eyes viene scelta come Google Play Best Apps of 2017 nelle categorie; “Most Innovative”, “Best Daily Helper” e “Best Hidden Gem”, per poi vincere nel maggio 2018 il Google Play Award 2018 per “Best Accessibility Award”. A febbraio 2018 Be My Eye lancia la funzionalità Specialized Help con Microsoft come prima azienda partner e che consente agli utenti non vedenti e ipovedenti di connettersi con i rappresentanti ufficiali dell’azienda, rendendo così l’assistenza clienti più accessibile ed efficiente. Nel 2021 Be My Eyes vince invece Apple Design Award for Social Impact. Tra le varie soluzioni aziendali di Be My Eyes troviamo:
- Be My Eyes for Work;
- Volontariato aziendale;
- Be My Eyes Experiences;
- Be My Eyes Careers.
Cos’è Be My Eyes
Be My Eyes è un app che si occupa di aiutare persone non vedenti o ipovedenti. Attraverso una videochiamata, mette in connessione dei volontari normovedenti che forniscono un’assistenza visiva ai fruitori non vedenti o ipovedenti, aiutandoli nei compiti quotidiani, dalla scelta del vestiario al controllo luci, alla preparazione dei pasti. Si tratta di un’app gratuita, disponibile sia per iOs che per Android.
Come funziona Be My Eyes
In Be My Eyes si interfaccia una comunità di stampo globale composta da utenti non vedenti o ipovedenti e volontari normovedenti. Quando gli utenti con deficit della vista richiedono assistenza tramite Be My Eyes, l’app invia una notifica a diversi volontari (più di un milione), a seconda della lingua (sono disponibili oltre 180 lingue) e del fuso orario. Il primo volontario che risponde alla richiesta di assistenza viene connesso alla camera posteriore del telefono dell’utente ipovedente o non vedente e, grazie alla connessione audio, lo aiuta ad affrontare l’attività per cui ha richiesto l’assistenza.
Come iscriversi a Be My Eye
Scaricando l’applicazione Be My Eyes direttamente dall’App Store o da Google Play, ci si può iscrivere come non vedente/ipovedente o come volontario normovedente, entrando a fare parte della comunità di Be My Eye. I servizi Be My Eye sono gratuiti e necessitano solo di una buona connessione internet, in grado di offrire una qualità della videochiamata e dell’audio ottimali. L’app è fruibile in qualsiasi momento del giorno e non c’è limite alla durata delle chiamate (anche perché ogni chiamata risponde alle singole esigenze dell’utente, non quantificabili pertanto) né al numero di chiamate effettuabili durante il giorno (essendo gli utenti non vedenti o ipovedenti l’app vuole fornire un’assistenza continua e senza limitazioni di tempo o denaro). Inoltre, essendo una comunità di stampo globale, il tempo di attesa di risposta di ogni chiamata è di circa 30 secondi.
Per cosa usare Be My Eyes
Essendo un’app che offre un’assistenza visiva, possiamo usare Be My Eyes per:
- scegliere i vestiti e abbinarli tra loro;
- descrivere colori, oggetti, fotografie, opere d’arte, ecc;
- distinguere, cercare, trovare oggetti (come quelli persi o caduti);
- acquistare generi alimentari o altri generi di utilizzo quotidiano e non;
- leggere attentamente le etichette, le scadenze o altra documentazione;
- supportare nell’utilizzo dei dispositivi tecnologici e nella risoluzione dei problemi ad essi connessi;
- orientarsi e memorizzare nuovi ambienti; muoversi e imparare ad orientarsi coi mezzi pubblici.
Diventare un “volontario vedente”
Come si diventa un “Volontario vedente” e in che cosa consiste l’assistenza? Ci si iscrive all’app, registrandosi come “Non vedente” o “Volontario vedente”. L’utente “non vedente” invia la richiesta di assistenza all’app. L’app invia la notifica ai “volontari vedenti” e chi risponde per primo alla richiesta di assistenza viene connesso direttamente con l’utente non vedente. Stabilita la connessione video unidirezionale, i volontari potranno indicare, guidare o aiutare l’utente, in base a quella che è la sua esigenza: la scelta di un capo di abbigliamento, la ricerca di un oggetto caduto, l’attraversamento di una strada. Be My Eyes consente di “avere un paio di occhi sempre in tasca”, secondo le stesse parole di Wiberg e, allo stesso tempo, di diventare noi gli occhi di qualcun altro, creando una rete di supporto emotivo e umana di indubbio spessore.
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