Parlare di volontariato in Italia è piuttosto semplice perché, secondo i più recenti dati ISTAT, il nostro è un Paese dove questo tipo di attività declinata nelle sue più varie forme è diffusa in larga parte della popolazione. Numeri alla mano sono circa 6,63 milioni i connazionali che forniscono gratuitamente il loro servizio di volontariato che, sorprenderà qualcuno, fa bene non solo a chi ne usufruisce ma anche a chi lo fa. Ma chi non può praticarlo in maniera ‘classica’?
Vediamo perché fare volontariato e come farlo in un modo meno tradizionale ma non per questo meno efficace: online.
Fare volontariato online fa bene. Lo dice la scienza
Mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie disponibilità è un toccasana per il corpo e per lo spirito.
Ecco alcuni motivi per cui, dal punto di vista scientifico e psicologico, fare volontariato fa bene:
- spendere il proprio tempo per gli altri significa, spesso e volentieri, passarlo all’aria aperta, facendo attività fisica; questo riduce l’ipertensione, sia nelle persone più anziane che nei giovani
- accresce il proprio bagaglio culturale ed esperienziale, proprio perché si entra in contatto con persone e situazioni spesso lontane dal proprio vissuto
- fa provare emozioni e sensazioni positive, legate alla gratitudine che si riceve indietro, che restano impresse per lungo tempo o a vita
- permette di vivere di più (il 20% in più, secondo studi psicologici) e meglio. L’attività fa calare infatti i livelli di colesterolo e fa perdere peso
- si apprezza maggiormente la vita e più difficilmente si cade in stati di ansia e depressione
- c’è un aumento delle competenze, tra cui quella della leadership, molto apprezzata nel campo del lavoro
- fare volontariato significa anche viaggiare e scoprire posti nuovi
Perché non fare volontariato online?
Fare volontariato apporta moltissimi vantaggi sul piano fisico, anche e soprattutto perché si tratta di attività che vengono, nella maggior parte dei casi, svolte all’aperto e richiedono uno sforzo che tiene allenato il corpo di chi le fa. Non tutti possono però donarsi agli altri con la loro presenza fisica e allora è il web che corre in soccorso di chi vorrebbe fare volontariato ma, per mille ragioni, è impossibilitato ad esserci di persona.
Portale di riferimento in questo campo è www.onlinevolunteering.org, sito dell’United Nations Volunteers (UNV) che, come recita la loro presentazione, “contribuisce alla pace e allo sviluppo attraverso il volontariato mondiale”. Un volontariato, quello online, che conta secondo i dati riportati dalla stessa UNV circa 12.000 partecipanti all’anno, un coinvolgimento di 187 Paesi in tutto il mondo e un grado di soddisfazioni del “prodotto” del 94%.
Sono molti i modi proposti da Online Volunteering per dare il proprio contributo e si va dalla scrittura (ad esempio redigendo ricerche e report su temi sociali) fino a consulenze (anche in tema di leadership) e per iniziare basta registrarsi gratuitamente, scegliendo successivamente il compito da svolgere in base alle proprie competenze.
Del volontariato tradizionale mancherà certamente tutta la parte analogica ma resta però l’aspetto emozionale di questa esperienza, le sensazioni che si provano nel fare qualcosa di utile per gli altri, privandosi di una parte del proprio tempo o del proprio denaro per donarlo a chi ne ha più bisogno in quel momento. Che non è una cosa da poco.
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