L’eiaculazione precoce: cause e rimedi
Esiste un rimedio definitivo per l'eiaculazione precoce? Liberiamoci dagli imbarazzi e affrontiamo la questione
Soffrire di eiaculazione precoce (o come preferiscono chiamarla alcuni specialisti “eiaculazione rapida”) molto spesso è vissuto come un problema frustrante, da tenere segreto e da non rivelare nemmeno al proprio medico.
Tuttavia è una problematica molto più diffusa di quanto si possa credere, infatti, nonostante le stime siano molteplici e avere numeri precisi non risulti facile, pare che nel mondo ne abbia sofferto, anche solo per un breve periodo, almeno 1 uomo su 3.
Dopo quanto tempo si dovrebbe eiaculare? Non esiste una risposta assoluta, ma sappiamo che uno studio condotto su 500 coppie di 5 paesi differenti ha indicato una tempistica media di 5 minuti e mezzo di rapporto sessuale per raggiungere l’eiaculazione. Tuttavia va considerato solamente come un dato statistico, infatti la definizione di rapporto soddisfacente (in termini di durata) spetta a ogni singola coppia e per ognuna sarà probabilmente diverso.
Cosa sente lui quando viene, soprattutto a livello psicologico, può non essere compreso dalla maggior parte delle partner e questo potrebbe essere uno dei motivi del problema o della poca disponibilità degli uomini a parlarne.
Cos’è l’eiaculazione precoce?
L’eiaculazione è un processo controllato dal sistema nervoso centrale in risposta a una stimolazione sessuale maschile (esistono anche la masturbazione e l’eiaculazione femminile, lo sappiamo, ma non ne parliamo in questa sede).
Una volta raggiunto un certo livello di eccitazione avviene quella che comunemente viene conosciuta come eiaculazione, ma che a sua volta è suddivisa in due fasi:
- emissione: quando lo sperma si sposta dai testicoli alla prostata e si mescola con il liquido seminale;
- espulsione: quando i muscoli alla base del pene si contraggono, spingendo lo sperma fuori dal pene. Di solito, l’eiaculazione e l’orgasmo (climax) avvengono contemporaneamente, ma alcuni uomini raggiungono l’apice senza eiaculare. Nella maggior parte dei casi, le erezioni scompaiono dopo questa fase.
Le principali problematiche legate all’eiaculazione sono divisibili in tre categorie:
- eiaculazione retrograda, cioè quando il liquido seminale non viene espulso correttamente ma finisce nella vescica;
- eiaculazione ritardata, cioè l’esatto contrario di quella precoce;
- eiaculazione precoce.
Per eiaculazione precoce si intende il raggiungimento della stessa prima che lo si desideri, o comunque in tempi eccessivamente brevi. È il disturbo più comune tra quelli sopra elencati, ma non bisogna preoccuparsi nel caso si manifesti in maniera sporadica. Invece nell’eventualità in cui si verifichi in oltre la metà dei rapporti sessuali, e nel caso ciò provochi frustrazione e/o disagio, è necessario chiedere il parere del proprio medico.
Le cause dell’eiaculazione precoce
Bisogna distinguere tra due tipi di eiaculazione precoce, poiché ognuna ha le sue cause:
- eiaculazione precoce primaria: il problema è sempre esistito;
- eiaculazione precoce secondaria (o “eiaculazione precoce acquisita”): il problema si è sviluppato nel tempo.
L’eiaculazione precoce primaria è spesso riconducibile a una base genetica. L’eiaculazione precoce secondaria invece può essere causata da fattori sia psicologici che fisici sviluppati nell’arco della vita.
Cause fisiche
La prostatite è una delle cause fisiche principali dell’eiaculazione precoce, ma non solo, infatti tra le motivazioni più comuni troviamo:
- ipotiroidismo;
- ipertiroidismo;
- bassi livelli di serotonina;
- eccessiva sensibilità del pene;
- bassa libido;
- disfunzione erettile (in alcuni può essere un sintomo e non la causa);
- cause genetiche e/o innate.
Cause psicologiche e/o dovute al vissuto
Molte delle cause dell’eiaculazione precoce sono da ricercarsi nella psicologia dell’individuo, nei suoi vissuti e in alcune abitudini più o meno quotidiane. Tra queste cause le più comuni sono:
- depressione;
- stress;
- ansia da prestazione;
- affaticamento mentale;
- abuso di alcol e sostanze stupefacenti;
- esperienze traumatiche durante l’infanzia;
- repressione sessuale;
- condizionamento derivante da esperienze negative;
- scarsa autostima;
- aspettative sessuali non realistiche;
- problemi relazionali;
- sensi di colpa persistenti.
Molte di queste cause sono frutto o vengono potenziate (in negativo) da un rapporto di coppia fatto di conflitti e cattiva comunicazione. Se non è possibile comunicare con il partner le proprie frustrazioni e trovare in esso un fido alleato probabilmente è il caso di ricorrere a una terapia di coppia ( o alla ricerca di un nuovo partner).
La diagnosi
Il proprio medico rimane un punto di riferimento importante per risolvere anche le problematiche correlate all’eiaculazione precoce. Potrebbero essere necessari degli esami fisici, ma sicuramente una base di partenza è il colloquio con il proprio medico. Per prepararsi a esso, ecco alcune domande che potrebbero essere poste:
- Eiaculi precocemente in maniera frequente?
- Da quanto tempo hai questo problema?
- Accade con ogni partner o solamente con alcuni?
- Avviene durante ogni tentativo sessuale?
- In quale tipo di attività sessuale ti impegni (preliminari, sesso completo, autoerotismo ecc…) e con quale frequenza?
- In che modo l’eiaculazione precoce ha influenzato la tua attività sessuale?
- Come sono le tue relazioni personali?
- C’è qualcosa che migliora o peggiora la situazione?
Non bisogna preoccuparsi nel caso il medico richieda ulteriori test o esami dopo il colloquio, può far parte del normale iter.
Come si cura?
Quando si ha a che fare con problemi intimi ed estremamente personali, la cosa che più si desidera è poter tornare a stare bene e ritrovare la propria serenità. Fortunatamente anche per l’eiaculazione precoce esistono molteplici strade da percorrere al fine di poter risolvere il problema. Vediamone alcune.
Rimedi “fai da te”
Informare il proprio medico rimane sempre l’iniziativa più saggia quando si parla di salute, tuttavia si può prima tentare con una sorta di “autoaiuto”. Alcune mosse da provare possono essere:
- masturbarsi 1 o 2 ore prima di un rapporto sessuale;
- fare un respiro profondo per placare brevemente il riflesso eiaculatorio (un riflesso automatico del corpo durante il quale si verifica l’eiaculazione);
- esercizi di Kegel (allenamento del muscolo pubococcigeo);
- fare delle pause durante il sesso;
- utilizzare posizioni sessuali nelle quali si riesce a mantenere maggiormente il controllo.
La saggezza popolare ci insegna anche che può aiutare fare pensieri noiosi o tristi. La realtà è che, in certe circostanze, pensare intensamente alla formula chimica dell’ibuprofene o riportare alla memoria il funerale della nonna non solo è di pessimo gusto, ma anche scarsamente efficace (in caso contrario potreste avere problemi ben peggiori).
Terapia medica
I medicinali utilizzati storicamente per trattare stati depressivi hanno dato risultati ottimi anche contro l’eiaculazione precoce. I medici hanno iniziato a usare questi farmaci “off-label”, ovvero per una ragione diversa dal loro uso originale. L’efficacia di tali farmaci è dovuta alla loro azione sui livelli di serotonina, alcuni dei più famosi sono:
- fluoxetina;
- paroxetina;
- sertralina;
- clomipramina.
Le modalità di assunzione possono essere sia giornaliere che “a bisogno”, tuttavia sarà sempre il medico a indicare la posologia. Altri alleati preziosi risultano essere spray e creme con azione anestetizzante, anche se bisogna fare attenzione che non interferiscano anche con la capacità di mantenere l’erezione.
Terapia psicologica
Si può affrontare una terapia psicologica sia da soli che insieme al proprio partner. Gli aspetti che potrebbero essere trattati sono molteplici, infatti si potrà indagare sull’origine del problema, lavorare sulla fiducia in sé stessi o intervenire su delle dinamiche di coppia incompatibili con la natura del singolo individuo.
Alcune volte la terapia psicologica sarà sufficiente a ritrovare la serenità, in altri casi sarà necessario integrare con aiuti farmacologici o attuare l’integrazione di comportamenti e abitudini suggeriti dal terapeuta.
La terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dell’eiaculazione precoce è considerata una tra le metodologie di intervento maggiormente diffuse ed efficaci. Si va ad intervenire con una ristrutturazione cognitiva, ovvera una contestazione della validità oggettiva delle cognizioni negative e disadattive della persona. Per fare ciò è necessario che ci sia una buona cooperazione col partner e con il terapeuta. Altro fronte sul quale si andrà ad agire è quello comportamentale.
Con la componente comportamentale il terapeuta andrà a far acquisire maggiore familiarità con i sentimenti e le sensazioni che circondano il tempo che porta all’eiaculazione. Imparando a familiarizzare con queste sensazioni, si potrà lentamente prevedere quando si verificherà l’eiaculazione e ottenere un maggiore controllo su di essa.
Farsi aiutare del partner
Avere una relazione solida con un partner amorevole e comprensivo è già un eccellente aiuto da non sottovalutare. Oltre a ciò ci sono due tecniche piuttosto famose da provare e per le quali sarà necessaria la collaborazione “dell’altra metà della mela”.
- Metodo Squeeze (spremere): facendosi masturbare dal partner si chiede a quest’ultimo di fermarsi poco prima dell’eiaculazione, stringendo il pene per una ventina di secondi, in maniera da far sparire parzialmente l’erezione. Attendere una trentina di secondi e ripetere più volte prima di raggiungere l’eiaculazione. Questo esercizio è utile per ottenere maggiore consapevolezza delle sensazioni vicine al climax.
- Metodo Stop&Go: simile al metodo precedente, si chiede al partner di interrompere la masturbazione poco prima del climax e di non riprendere finché la situazione non sarà tornata controllabile. Va ripetuto per tre volte, eiaculando la quarta volta. Ciò va fatto per 3 volte la settimana e l’obiettivo è anche qui di raggiungere maggiore consapevolezza e controllo nei momenti vicini all’orgasmo.
Conclusione
Come ogni nemico, anche l’eiaculazione precoce fa meno paura una volta che la conosciamo meglio. I rimedi esistono e una percentuale molto elevata di uomini riesce a risolvere il problema in tempi anche brevi (circa il 95%). La cosa fondamentale è non vergognarsi a parlarne, sia con il partner che con il medico. Con il giusto aiuto i problemi non vengono, se ne vanno.