Cosa hanno in comune calcio e malattie croniche cardiometaboliche? La costanza e l’impegno che rendono il gioco e la terapia un vero e proprio lavoro di squadra. “Tutti per uno. L’aderenza è un gioco di squadra” è un reality calcistico realizzato dal Gruppo Servier in Italia, da Conacuore, dalla Fondazione Italiana per il Cuore e dalla Nazionale Italiana Jazzisti, con la partecipazione dell’ex calciatrice e allenatrice della Nazionale Calcistica Italiana Femminile, Carolina Morace. L’obiettivo è sottolineare l’importanza dell’aderenza terapeutica nel trattamento di alcune malattie, in special modo quelle croniche cardiometaboliche. Come nel gioco del calcio, è fondamentale il lavoro di squadra per raggiungere l’obiettivo di una migliore qualità della vita dei pazienti.
“Tutti per uno. L’aderenza è un gioco di squadra”
Il Gruppo Servier in Italia, azienda farmaceutica leader in cardiologia, ha realizzato insieme a Conacuore e a Fondazione Italiana per il Cuore un reality a tema calcio con protagonisti i giocatori della Nazionale Italiana Jazzisti.
Ne fanno parte musicisti e operatori del mondo jazz, che nel 2013 hanno costituito questa squadra con lo scopo, partita dopo partita, di raccogliere fondi per associazioni e iniziative solidali.
Il reality vede poi la partecipazione straordinaria di Carolina Morace, ex campionessa di calcio ed allenatrice della Nazionale Calcistica Italiana Femminile. La serie, in sei puntate, è disponibile sul sito di Al cuore dell’aderenza, il portale informativo del Gruppo Servier in Italia.
L’azienda farmaceutica è da sempre impegnata nel miglioramento della vita dei pazienti con malattie cardiometaboliche, ma non solo: metà del budget R&D (Research & Development – ovvero Ricerca e Sviluppo) viene infatti destinato alla ricerca su tumori difficili da trattare e con forti bisogni clinici.
“Tutti per uno – l’aderenza è un gioco di squadra” è un vero e proprio reality calcistico, dedicato a impegno, costanza, comunicazione efficace, fiducia e supporto, temi fondamentali nello sport così come nella cura di malattie croniche.
Concept della campagna Tutti per uno è il parallelismo tra il gioco di squadra nell’aderenza terapeutica e quello nel calcio. La corretta aderenza alla cura nelle malattie croniche cardiometaboliche necessita di un lavoro di gruppo, dove l’impegno di ciascuno – pazienti, caregiver, operatori sanitari, aziende farmaceutiche e istituzioni è fondamentale affinché le cure abbiano successo.
Aderenza terapeutica e malattie croniche cardiometaboliche
L’aderenza terapeutica, secondo la definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è il rispetto del paziente e di chi se ne prende eventualmente cura delle raccomandazioni dei medici su dosi e modalità di assunzione dei farmaci, ma anche sulla dieta e sullo stile di vita.
La scrupolosità con cui queste raccomandazioni vengono seguite, e quindi l’aderenza terapeutica stessa, possono migliorare la qualità di vita dei pazienti, oltre a diminuire la necessità di interventi medici, ricoveri ospedalieri e la mortalità.
Ogni anno infatti in Europa muoiono circa 200 mila persone con patologie cardiovascolari, proprio a causa di una scarsa aderenza terapeutica, che si rivela quindi fondamentale non solo per garantire il successo delle terapie, ma anche per evitare importanti costi socio-sanitari.
Le malattie cardiovascolari in Italia costano ogni anno allo Stato più di 14 miliardi e mezzo di euro e questo costo è conseguenza anche dalla scarsa aderenza terapeutica. Diversamente dalla compliance, che prevedeva un adeguarsi passivamente a una cura, l’aderenza porta con sé il concetto del lavoro di squadra, il che ha reso particolarmente calzante la metafora con il gioco del calcio presente nel reality “Tutti per uno”.
La scarsa aderenza terapeutica è un fattore di rischio per le patologie croniche, che interessano il 60% degli over 65 in Italia; le più frequenti sono le malattie cardiovascolari (27%) che ogni anno in Europa causano 4 milioni di morti (dati 2020), costituendo una delle principali cause di morte e disabilità.
Fra queste malattie rientrano l’infarto, l’angina pectoris e l’ictus e al loro manifestarsi contribuiscono fattori di rischio come l’ipertensione (che interessa quasi il 60% della popolazione italiana maggiore di 18 anni), l’ipercolesterolemia e malattie come il diabete o la sindrome metabolica.
In questi casi si è visto che la semplificazione della terapia (più principi attivi in un unico medicinale), oltre a essere sicura ed efficace, favorisce l’aderenza terapeutica da parte del paziente.
Mondo digital e aziende farmaceutiche
Le aziende farmaceutiche, come il Gruppo Servier in Italia in questo caso, si stanno servendo sempre di più del mondo digital per promuovere la prevenzione e per creare strumenti che possano semplificare la vita dei pazienti.
È il caso del reality a tema calcio che vi abbiamo appena descritto, “Tutti per uno. L’aderenza è un gioco di squadra”, che impiega una web serie per veicolare un preciso messaggio, ma gli esempi di aziende farmaceutiche che hanno utilizzato strumenti digitali sono molti: ad esempio Vite salate, recentemente premiata agli AboutPharma Digital Awards, è la community creata da Chiesi per combattere la disinformazione sulla fibrosi cistica e aiutare nel concreto i pazienti e le loro famiglie, mentre alla fine dello scorso anno Angelini Pharma aveva collaborato con la piattaforma di streaming Chili per promuovere informazione e consapevolezza sulla salute mentale.
Un’altra modalità di utilizzo del digitale sempre più diffusa anche nel mondo pharma vede al centro i social network: da una parte i social delle aziende farmaceutiche diventano veri e propri strumenti informativi, dall’altra singoli operatori del settore, come i “farmacisti influencer”, dai loro profili, in modo leggero e informale, dispensano consigli di salute.
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