Nell’immaginario di molti di noi la festività del Natale è simbolo di addobbi colorati, caldi maglioni e calzettoni, regali, ghirlande, pranzi luculliani, luci sfavillanti e cioccolata calda davanti al caminetto acceso. Purtroppo però, come ogni festività in cui il consumo è all’ordine del giorno, Natale significa anche: emissioni, materiali plastici e sintetici altamente inquinanti, alto consumo energetico e spreco alimentare. Se a Natale siamo tutti più buoni, perché non esserlo anche nei confronti dell’ambiente? Quali sono quindi le cose che ci rendono più inquinanti e quali le strategie da adottare per essere ecologici anche in questo periodo dell’anno?
Albero di natale: meglio vero o sintetico?
Secondo Coldiretti la tradizione dell’albero di Natale coinvolge l’88% delle famiglie italiane, di queste, il 55% utilizza quello sintetico pensando che sia più sostenibile. Qui il primo errore: infatti secondo PEFC (ente promotore gestione sostenibile del patrimonio ambientale) e ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) un albero finto alto 2 metri può rilasciare un’impronta di carbonio pari a 40 kg di emissioni di CO2.
“Scegliere un albero di Natale vero, è un gesto importante sia per l’ambiente che per l’economia del nostro territorio”, dichiara Andrea Zenari, responsabile dell’azienda certificata PEFC la “Fattoria del Legno”
Purtroppo però ogni anno vengono venduti circa 5 milioni di alberi sintetici, a fronte di 3,5 milioni di abeti veri. Sempre da una ricerca di Coldiretti emerge che il 90% degli alberi deriva da coltivazioni vivaistiche specializzate, mentre il restante 10% è il risultato di quelle pratiche di diradamento forestale, essenziali per far sviluppare e crescere meglio le foreste. Quando si acquista un albero vero è importante controllare la sua provenienza tramite etichetta posta sul cimale. Un albero può provenire da aziende e foreste locali, oppure da molto lontano! Controllare la provenienza dei prodotti che compriamo è una mossa utile per evitare quel lungo trasporto che comporta emissioni. Quindi sì all’albero vero e NO all’albero sintetico, spesso costituito da materiali altamente inquinanti come PVC e plastica di cloruro di polivinile.
Meno luminarie più sostenibilità!
Un altro aspetto davvero preoccupante dell’inquinamento sotto le feste è quello delle luminarie e delle luci per illuminare l’albero di Natale. Entrambe inquinano molto e ricreare la magia del Natale porta a consumare quotidianamente 1.603 MWh, ovvero un’accensione delle luci di circa sei ore al giorno. Per il periodo delle festività si stima che il consumo elettrico possa arrivare ad un totale di 46.479 MWh. Come risolvere questa situazione? Con piccole ma importanti accortezze:
- Controllare tutte le luci che si possiedono e sostituire i vecchi fili ad incandescenza con le luci a LED;
- Temporizzare o impostare un timer per l’accensione e lo spegnimento delle luci natalizie, stando molto attenti, ad esempio, a non lasciarle accese quando non si è in casa oppure in orari notturni;
- Se possiedi luci non funzionanti ricorda che si tratta di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), che dovranno essere smaltite in apposite isole ecologiche.
Se tutti noi riducessimo il consumo energetico natalizio di almeno un’ora al giorno l’impatto sull’ambiente diminuirebbe di almeno 109 tonnellate di CO2 ogni giorno.
Pranzo di Natale e cenone di capodanno senza sprechi: attenzione alle quantità.
Mettere “meno” in tavola non significa volere “meno bene” ai propri ospiti, anzi. Da sempre, specialmente in Italia, le festività implicano cibo a volontà e di conseguenza sprechi e tantissimi avanzi. Infatti il consumo alimentare aumenta dell’80% circa durante le feste natalizie, rispetto al resto dell’anno. Nonostante l’ampio consumo però, il popolo italiano è uno dei pochi che per il cibo adotta la tattica del riuso, consumando gli avanzi in un secondo momento. Ma per quanto riguarda le porzioni siamo proprio pessimi: infatti solo il 7% degli italiani dosa le porzioni in modo corretto evitando che ci siano avanzi. Dato più triste invece riguarda la donazione di cibo, attuata solo da una piccola fetta di italiani, comprendente il 2%. Come evitare quindi gli sprechi alimentari?
- Porre attenzione alle quantità, considerando qualcosa in più per chi avrà voglia di un “bis”, ma senza esagerare nell’acquisto;
- Fare sempre la differenziata: assicurandosi che i resti alimentari finiscano nell’umido;
- Comprare, per quanto possibile da economia locale, riducendo così il trasporto anche nel settore alimentare e garantendo prodotti più freschi ai propri ospiti;
- Riconsiderare l’Home Made: tanti prodotti possono essere replicati anche a casa propria, senza comprare cibi confezionati, spesso poco salutari e anche economicamente “pesanti” in un periodo già saturo di spese;
Regalare ecologico: si può!
Secondo Business Leader nel Regno Unito almeno 4 miliardi di sterline all’anno vengono spese in regali indesiderati, all’incirca 8 kg di CO2 per individuo. Tutti amiamo fare regali o pensierini natalizi che spesso però diventano inutili soprammobili oppure vanno dimenticati in un cassetto. Maglioni natalizi, kit bagnoschiuma e crema corpo, addobbi natalizi e molto altro, sono composti prevalentemente da plastica e a loro volta imballati nella plastica, perciò perché comprarli? Per fare un regalo anche all’ambiente cerca di:
- Comprare regali eco-sostenibili: la scelta migliore è proprio quella di rivolgersi direttamente a chi produce prodotti a basso impatto ambientale ed eco friendly;
- Regalare esperienze: una mostra d’arte, una giornata alla spa, un piccolo viaggio fuori porta, il biglietto per un concerto, o semplicemente una cena nel ristorante preferito, sono i regali migliori da fare, anche perché possono essere condivisi;
- Regali utili: informarsi su ciò che può servire all’altra persona non rovinerà la sorpresa, ma servirà a non sprecare soldi in qualcosa di inutile che l’altra persona non userebbe;
- Usa solo carta riciclabile per gli imballaggi del tuo regalo;
Addobbi eco friendly
Anche per gli addobbi il materiale più utilizzato è ovviamente la plastica. Anche in questo caso capita che nel periodo precedente alla feste si venga presi dalla voglia compulsiva di comprare nuovi addobbi per rendere la casa ancora più natalizia. Ma comprare ogni anno nuovi addobbi è una tradizione sbagliata che dovrebbe essere cancellata da ognuno di noi. Per rimanere sull’ecologico anche in tema addobbi esistono molte soluzioni:
- Riuso dei vecchi addobbi: essere ecologici significa saper riutilizzare. Se i nostri vecchi addobbi non ci piacciono più possiamo comunque rinnovarli con fantasia. Le vecchie palline possono essere dipinte a mano. I festoni possono essere arricchiti da pigne e fiocchi colorati, così come le ghirlande.
- Addobbi handmade: ci sono molti tutorial online per creare splendidi addobbi natalizi con le proprie mani e pochi semplici oggetti, pupazzetti cuciti a mano o a macchina, coroncine di pigne che diventano splendidi portacandele, biscotti e frutta candita per rendere il nostro albero ancora più bello, colorato ed ecologico!
Riuscire, nel nostro piccolo, a praticare almeno uno di questi accorgimenti, potrebbe portare ad una grande riduzione dell’impatto ambientale che si abbatte ogni anno sulla nostra terra. Essere ecologici può diventare parte dello spirito natalizio, rendendoci più felici, facendoci mangiare sano e donando tanto all’ambiente.
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