Ogni anno in tutto il mondo viene sprecato circa il 17% del cibo disponibile al consumo; per immaginare la reale quantità di risorse alimentari che sprechiamo dobbiamo pensare a ben 23 milioni di camion da 40 tonnellate di spazzatura ciascuno. A rivelare questi numeri esorbitanti sono i dati del Food Waste Index Report 2021 del programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Lo spreco alimentare non è un problema solo etico ma anche ambientale. Se pensiamo a quanto spazio occorre per produrre tutto il cibo che poi non utilizziamo non basterebbe una regione geograficamente ampia quanto la Cina. Secondo la FAO se lo spreco di cibo fosse un paese sarebbe sicuramente il terzo più grande emettitore di gas serra al mondo. Nei paesi in via di sviluppo il più grande spreco di cibo avviene in casa: le famiglie scartano circa l’11% degli alimenti mentre i servizi del settore alimentare e i punti vendita ne scartano rispettivamente il 5% e 2%. Nei Paesi a basso reddito, invece, si registra una perdita del 44% di risorse alimentari, di cui il 30% avviene nelle prime fasi della catena alimentare, causata quindi dalla mancanza di tecnologie per per una produzione e conservazione efficiente dei prodotti; il restante 14% invece è uno spreco alimentare imputabile ai consumatori. Ben diversa la situazione in Italia dove, ogni famiglia, getta circa 700 grammi di cibo ogni settimana. Ma quali sono le conseguenze di questo fenomeno?
- Se, come prospettato, entro il 2050 la popolazione aumenterà di 2,3 miliardi, la produzione alimentare dovrà aumentare del 60-70% circa in tutto il mondo. Obiettivo che porterà ad aumentare il dislivello fra paesi sviluppati e paesi che hanno tuttora accesso solo ad un quarto delle risorse alimentari di una persona che vive in Europa;
- Diminuzione sostanziale del suolo e della sua qualità: a causa dell’agricoltura intensiva il suolo non rimane mai incolto e la sua fertilità peggiora di anno in anno. Questo porta all’uso sempre più smodato di fertilizzanti chimici per aumentare la produzione e soddisfare la richiesta del mercato;
- Inquinamento: cosa succede al cibo che gettiamo? i nostri scarti si riversano nelle discariche dove, tramite un processo di decomposizione di tipo anaerobico, si decompongono generando gas serra. Le emissioni di CO2 derivanti dallo spreco di cibo sono arrivate a circa 3,3 tonnellate all’anno;
- Risorse sprecate: gli sprechi alimentari sono responsabili anche della perdita e dispersione di 253 km3 di acqua potabile;
- Distruzione di flora e fauna: il 74% della deforestazione è causata dalla creazione di nuove aree di coltivazione con conseguente distruzione degli habitat di molte specie viventi. Allo stesso modo anche la fauna marina è sottoposta ad un elevato rischio di estinzione, già nel 2050 infatti i nostri oceani potrebbero essere vuoti a causa dello sfruttamento eccessivo della pesca.
Ma se è vero, come diceva un grande rivoluzionario, che “La vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi”, è necessario cominciare proprio dalla nostra spesa e dal nostro frigorifero a ridurre tutto ciò che può essere uno spreco inutile di cibo. Cercherò quindi di stilare una lista, semplice ma efficace, fatta di piccole ma strategiche mosse contro la lotta allo spreco alimentare.
Lista della spesa mirata al necessario
Una lista della spesa ben organizzata può essere un buon punto di partenza per ridurre gli sprechi alimentari ed essere più consapevoli di ciò di cui abbiamo e non abbiamo bisogno. Ad incentivare lo spreco di cibo sono spesso le voglie improvvise che ci fanno andare al supermercato alla ricerca di cose sfiziose di cui non abbiamo realmente bisogno. Impostare un giorno della settimana per recarsi a fare spese comprando solo ciò che abbiamo finito e cercare di comprare sempre in quantità commisurata ai membri della propria famiglia, senza quindi eccedere, è il modo migliore per evitare spese inutili e conseguente spreco di cibo.
Controlla sempre le scadenze
Quanto spesso capita di comprare più confezioni di latte fresco e di trovarlo poi scaduto una settimana dopo nel proprio frigo? Se non si è consapevoli delle quantità di consumo di un prodotto è inutile comprarlo ed è uno spreco vero e proprio comprarne in grandi o medie quantità. Quindi, se desideriamo comprare prodotti freschi e con scadenza ravvicinata, è meglio organizzare un piano settimanale di ricette che includono tali prodotti. Altrimenti se si è più pigri o non si riesce a fare un consumo oculato del prodotto, si può optare per la lunga conservazione.
Disporre in maniera corretta gli alimenti nel frigorifero
Se buttiamo tutto nel frigo in maniera disordinata può capitare di non riuscire a vedere prodotti che abbiamo comprato in precedenza, dimenticarci di loro e lasciarli marcire in un angolo sperduto del frigo, per poi ritrovarlo grazie alla scia del cattivo odore. No! Ogni volta che compriamo dovremmo cercare di disporre gli alimenti che hanno una scadenza più ravvicinata nel posto più visibile possibile. Inoltre è opportuno conservare ogni alimento in maniera corretta, in apposite confezioni, preferibilmente in vetro, o avvolti in pellicole alimentari. Anche la temperatura del frigo è importante e a seconda degli alimenti ci sono appositi ripiani:
- Il ripiano più alto per cibi cotti e avanzi da consumare velocemente;
- Il ripiano centrale per uova, latticini, salumi e dolci a base di creme;
- Il ripiano basso per carne e pesce crudi;
- I cassetti appositi per frutta e verdura;
- Il portello del frigo per alimenti o liquidi che non hanno bisogno di una refrigerazione elevata.
Una mela ammaccata è brutta ma è ottima per una torta!
Sembra scontato da dire ma l’ABC nella lotta contro gli sprechi è quello del riutilizzo. La frutta un po’ ammaccata può essere pulita e riutilizzata per una torta o una macedonia, un formaggio che sta per scadere può diventare condimento di un’ottima parmigiana, il pane secco è perfetto per fare la pappa al pomodoro e le erbe aromatiche un po’ vecchiotte possono essere tritate e usate per aromatizzare salse, panature, essiccate e usate come spezie oppure possono essere congelate. Internet ormai è pieno di ricette svuota frigo e anche per chi non ha grandi capacità culinarie esistono ricette di ogni tipo per non buttare via quello che ci sembra “non più utilizzabile”. Congelare gli alimenti inoltre ci consente di salvaguardarne la freschezza e di poterne usufruire anche in un arco di tempo prolungato. Attenzione però alle scadenza! Soprattutto carne e pesce non possono essere tenuti in congelatore per sempre: meglio quindi scrivere sempre la data di congelamento sulle confezioni per non ritrovarsi a dover buttare grandi scorte di cibo!
Evita gli sprechi anche al ristorante!
Quando andiamo al ristorante, specialmente in grandi occasioni familiari e tra amici, capita spesso di vedere grandi porzioni di cibo che vengono rimandate in cucina perché, dissuasi da acquolina in bocca e dalla qualità delle portate, tendiamo a sovrastimare la fame e facciamo ordini eccessivi. Per evitare questo tipo di spreco esistono apposite confezioni, spesso chiamate family bag, che possono essere richieste per confezionare e portarsi a casa gli avanzi di cibo lasciati sulla tavola. Non è maleducazione! Anzi. Erroneamente si pensa che tale richiesta possa infastidire i ristoratori oppure che possa essere da maleducati portarsi a casa il cibo che non abbiamo finito, perché? Si tratta solo di cibo che, se non consumato dal cliente, verrebbe comunque gettato a fine giornata e non riutilizzato per evidenti norme igienico-sanitarie.
Qualche passo avanti
Se nel 2019 lo spreco alimentare rappresentava in Italia lo 0,88% del PIL dopo il lockdown la situazione è notevolmente migliorata. Infatti nel 2020, un anno pessimo ma per certi aspetti anche positivo (del perché ne abbiamo parlato qui) lo spreco alimentare in Italia è notevolmente diminuito, il 20% in meno rispetto al 2019. Anche dal punto di vista normativo l’Italia si è portata avanti grazie alla legge Gadda che prevede di redistribuire cibo e farmaci in eccedenza per finalità di solidarietà sociale.
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