La rodiola è una pianta diffusa nella parte nord dell’emisfero boreale, ad altitudini elevate, ed è da sempre usata nella medicina tradizionale dei luoghi in cui cresce. Si ritiene infatti che abbia effetti positivi su ansia, stress, stanchezza mentale e fisica, oltre che sulla forza e sulla resistenza muscolari. Negli anni il suo utilizzo è uscito dall’ambito della medicina tradizionale e oggi si trova una grande varietà di integratori a base di rodiola. Per cosa sono usati? Sono efficaci o possono avere effetti collaterali in chi li assume? Scopriamo di più su questo principio attivo che sembra essere benefico per un’ampia gamma di sintomi e problematiche.
Rodiola: proprietà e controindicazioni
La rodiola, il cui nome botanico è Rhodiola rosea, è una pianta delle succulente che cresce nel Nord Europa, in Asia e in America settentrionale, in particolare nei Paesi Scandinavi, in Siberia, Islanda e Alaska. Fiorisce in estate con fiori gialli ed è chiamata anche “radice d’oro” o “corona della regina”.
Le parti utilizzate ancora oggi nella fitoterapia sono la radice e il tronco e le sostanze estratte secondo la medicina tradizionale sarebbero benefiche contro:
- ansia e stress
- stanchezza
- mal di montagna
- impotenza
- infezioni
Inoltre, ancora oggi si ritiene che gli integratori a base di rodiola aiutino la memoria, la forza e la resistenza muscolare, l’attenzione e la capacità di fronteggiare lo stress.
Come si può notare, i benefici della rodiola sarebbero molti e diversificati fra loro, il che rende questo ingrediente un cosiddetto adattogeno. Il termine adattogeno è stato coniato nel 1947 dallo scienziato russo Nikolai Lazarev e si riferisce a quei principi attivi capaci di innescare nell’organismo una resistenza aspecifica, ovvero di metterlo nelle condizioni di reagire a fattori di stress fisico, chimico e biologico.
Queste molteplici proprietà della rodiola non sono però confermate da studi scientifici, o meglio, le ricerche in merito sono su piccola scala, poche sono effettuate sugli esseri umani (con evidenze limitate) e spesso hanno dato risultati contraddittori.
Controindicazioni della rodiola
Come abbiamo visto, nonostante sia tradizionalmente ritenuta benefica per moltissimi aspetti della salute, dalla funzione cognitiva a quella sessuale, l’assunzione di integratori a base di rodiola può avere effetti collaterali, in particolare:
- bocca secca
- ipersalivazione
- vertigini
Se sono presenti determinate patologie bisognerà prestare ancora più attenzione. La rodiola infatti potrebbe interferire con:
- i farmaci antidepressivi, causando un’accelerazione del battito cardiaco
- i farmaci antipertensivi, causando un abbassamento eccessivo della pressione sanguigna
- i farmaci immunosoppressori, contrastandone gli effetti
- i farmaci antinfiammatori
In generale è sempre bene rivolgersi al proprio medico prima di iniziare ad assumere un qualsiasi integratore, e questo vale anche per gli integratori a base di rodiola, che andrebbero comunque evitati durante gravidanza e allattamento (per la mancanza di studi scientifici in merito), se si soffre di malattie autoimmuni (delle quali peggiorerebbero i sintomi) e se si segue una terapia farmacologica.
Resta il fatto, poi, che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha approvato i claim per gli integratori a base di rodiola, i cui benefici non hanno perciò evidenze scientifiche abbastanza forti.
Integratore di rodiola: a cosa serve?
Ancora oggi si ritiene che gli integratori di rodiola servano a:
- stimolare il sistema nervoso
- gestire la fatica fisica derivata da stress e ansia
- migliorare le performance fisiche
Gli studi in merito (pochi e spesso non rigorosi) si concentrano quindi sugli effetti di questo principio attivo sulla funzione cognitiva e sulle prestazioni fisiche e ne emerge che l’assunzione di integratori di rodiola per un tempo dalle sei alle dodici settimane dovrebbe essere sicuro, esclusi eventuali effetti collaterali e i casi in cui sussiste una patologia pregressa o si segue una terapia farmacologica, come abbiamo visto in precedenza.
La supposta capacità adattogena della rodiola la renderebbe un alleato per gestire anche sintomi, come quelli intestinali, che possono derivare dallo stress, e problematiche sessuali, come l’eiaculazione precoce. Approfondiamo questi due aspetti.
Rodiola e intestino
L’asse intestino-cervello e la presenza nell’intestino di una sorta di “secondo cervello” rendono chiaro lo stretto legame che c’è fra i due. Non per niente spesso problemi di ansia e stress di ripercutono proprio sull’equilibrio del microbiota, l’insieme di virus, funghi e batteri che si trova nel tratto digerente, e va a peggiorare la regolarità e il benessere intestinali.
Gli integratori a base di rodiola sarebbero benefici anche per l’intestino perché aiuterebbero nella gestione dello stress, che promuove l’infiammazione e la disbiosi (ovvero uno squilibrio del microbiota). In generale avrebbero anche un’azione antinfiammatoria e antiossidante (cioè contro i radicali liberi, prodotti di scarto dell’ossigeno e responsabili, fra le altre cose, dell’invecchiamento cellulare) con ricadute positive anche sul benessere intestinale.
Rodiola e sessualità
Per quanto riguarda la funzione sessuale, la rodiola avrebbe un duplice effetto: indiretto, sempre perché aiuterebbe nella gestione dello stress, ostacolo a una vita sessuale sana e soddisfacente, e sull’eiaculazione precoce, almeno stando a uno studio del Dipartimento di Urologia del Santa Chiara di Trento, dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Foggia.
Ai pazienti in cura per eiaculazione precoce cronica di questi tre istituti sono stati somministrati per novanta giorni rodiola, acido folico, biotina e zinco. Rispetto alla dapoxetina (il principio attivo di solito utilizzato in questi casi) sono stati riscontrati molti meno effetti collaterali e una maggiore accettazione della cura da parte dei pazienti, che invece (anche per i pesanti effetti collaterali riscontrati) nella maggior parte dei casi abbandonavano la terapia tradizionale.
In conclusione, quindi, la rodiola secondo la medicina tradizionale ha moltissimi benefici a 360°, ma questi non sono confermati da ricerche scientifiche affidabili e i suoi reali effetti sull’organismo devono ancora essere compresi fino in fondo.
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