Quali sono le principali cause dell’impotenza maschile?

Che sia legata alla famosa “ansia da prestazione” o a fattori organici, la disfunzione erettile (o “impotenza maschile”) colpisce 1 su 8 uomini in Italia. Vediamo insieme le cause scatenanti, come riconoscerla e prendercene cura.

cause impotenza maschile

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    Cos’e’ la disfunzione erettile o “impotenza”

    La Disfunzione Erettile (DE), comunemente chiamata “impotenza”, è una disfunzione sessuale maschile che impedisce di raggiungere e/o mantenere l’erezione o di eiaculare.
    Alla base di una normale erezione c’è una corretta funzione dei sistemi endocrino, nervoso e circolatorio.
    Pertanto, per scoprire se le cause dell’impotenza siano legate a una condizione di tipo organico (di natura ormonale, neurologica o vascolare) oppure psicologica (essendo l’eccitazione sessuale maschile un processo complesso che coinvolge anche il cervello e le emozioni) e definirne – laddove possibile – una cura, è necessario rivolgersi a una figura medica specializzata.
    La disfunzione sessuale ha effetti negativi sulla vita sessuale e, a più ampio raggio, può diventare un fattore di stress, bassa autostima e, in alcuni casi, portare alla depressione.

    I diversi tipi di impotenza maschile

    I sintomi dell’impotenza sono legati alla difficoltà di ottenere un’erezione e/o di mantenerla.
    L’impotenza può essere di tre tipi:

    • generandi (dal latino “impotentia generandi”): dovuta all’assenza di spermatozoi o ad una loro anomalia e legata quindi all’impossibilità di generare figli;
    • coeundi (dal latino “impotentia coëundi”): nonostante la capacità erettiva sia funzionale, vi è una impossibilità fisica di eiaculare;
    • erigendi: quando il pene non riesce fisicamente a compiere l’erezione, impedendo così l’intero atto sessuale.

    Cosa dicono le statistiche

    Sono 152 milioni gli uomini colpiti da disfunzione erettile nel mondo. In Italia, si stima che il 13% della popolazione maschile – circa 3 milioni – ne sia colpita (1 maschio adulto su 8), di cui il 2% con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e il 48% con oltre 70 anni.

    L’impotenza è infatti più frequente negli uomini dopo i 45/50 anni ma non è da intendersi come una naturale conseguenza dell’invecchiamento. L’età è infatti solo uno dei principali fattori di rischio che possono generarla. Tra questi troviamo: la mancanza di esercizio e/o di attività fisica, il sovrappeso e l’obesità, il fumo, la pressione elevata e alti livelli di glicemia e/o colesterolo.

    Cause organiche

    La disfunzione erettile è causata principalmente da un disturbo di tipo organico, cioè fisico, le cui cause possono avere origine:

    • vascolare: legata alle difficoltà del cuore di pompare bene il sangue, può essere di natura arteriosa (laddove il deficit erettile sia causato da un ridotto afflusso di sangue al pene) e venosa (per cui i corpi cavernosi del pene non riescono a intrappolare il sangue, impedendo l’erezione completa o favorendo rapidamente la perdita). In questa tipologia troviamo le patologie cardiache, l’aterosclerosi, il sovrappeso e l’obesità, oltre a pressione, insulina e colesterolo alti;
    • endrocrina: cioè ormonale, come l’ipogonadismo (dove alla riduzione dei livelli di testosterone si accompagna un calo del desiderio sessuale), l’iperprolattinemia (per cui l’aumento della prolattina determina un deficit erettile, legato alla riduzione della libido e all’infertilità), disturbi delle tiroide e morbo di Cushing;
    • cronica: legata cioè a malattie croniche che possono indurre disfunzione erettile, come il diabete (una malattia che colpisce la capacità del corpo di utilizzare l’insulina e porta collateralmente al danneggiamento dei nervi, tra i quali quelli strettamente collegati alle sensazioni percepite dal pene) e l’insufficienza renale cronica e le patologie epatiche croniche (come l’epatopatia alcolica);
    • anatomica: come la malattia di Peyronie, che porta a un ispessimento fibroso che retrae e deforma il pene, dando luogo alla condizione medica del “pene curvo”;
    • neurogena: legata al sistema nervoso centrale, come ictus, Sclerosi multipla, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, lesioni del midollo spinale e del bacino (associabili alla disfunzione erettile in base all’entità della lesione);
    • farmacologica: circa il 25% delle disfunzioni erettili è infatti causato da terapie di questo tipo che prevedono l’utilizzo di psicofarmaci, antipertensivi, antistaminici, diuretici e antidepressivi o terapie ormonali, che influenzano il flusso del sangue;
    • chirurgica e radioterapica: per cui l’insorgenza di deficit erettile post operatorio può essere il risultato di una lesione nervosa o vascolare (causata dalla radioterapia o da interventi chirurgici o endoscopici a livello della pelvi) e può essere influenzata dall’età del paziente e dalla tecnica operatoria utilizzata;
    • altre origini: rintracciabili nell’abitudine del fumo, nell’alcolismo o nell’abuso di altre sostanze stimolanti del sistema nervoso centrale (come per esempio le anfetamine), nell’obesità e nei trattamenti per il tumore alla prostata (come i farmaci chemioterapici) o per l’ipertrofia prostatica benigna.

    Anche la passione per la bicicletta può favorire lo sviluppo dell’impotenza, in quanto la funzione dei nervi potrebbe risultare compromessa dalla pressione ripetuta sui glutei e i genitali, durante l’atto motorio.

    Cause psicologiche

    Anche i latini, con la celebre frase “mens sana in corpore sano”, avevano intuito quanto un corpo sano (letteralmente “in buona salute”) fosse imprescindibile da una condizione dell’animo e della mente serene.

    Essendo il cervello e le sue emozioni a determinare l’erezione, esistono diversi fattori, di natura psicogena, che potrebbero interferire con l’eccitazione rallentandola o impedendola. Tra queste troviamo la depressione, l’ansia, preoccupazioni e stress, stanchezza o la presenza di traumi (come nel caso di precedenti abusi sessuali).

    Pur non essendo ancora chiaro come questi fattori psicologici favoriscano l’insorgenza di un deficit erettile, si pensa che un ruolo fondamentale sia quello giocato dal sistema nervoso simpatico che, in condizione di forte stress, tende all’iperattività, come nel caso della famosa “ansia da prestazione” in cui al rapporto con un nuovo partner o a seguito di una prima esperienza fallimentare, il corpo reagisce inibendo l’erezione.

    Diagnosticare la disfunzione erettile

    Per diagnosticare la disfunzione erettile è necessario procedere in primis con un’anamnesi farmacologica, verificando che il paziente non stia assumendo farmaci che possano influenzare negativamente l’erezione e/ o dei dosaggi ormonali (in particolare della prolattina e del testosterone). Parallelamente si procederà con una visita cardiologica con test da sforzo, per stabilire se l’impotenza maschile altro non sia che il “sintomo” di una malattia di tipo metabolico o vascolare; con l’esame dei potenziali evocati sacrali (per valutare l’integrità delle vie nervose coinvolte nell’erezione); il test alla papaverina (con cui si verifica il funzionamento del pene), ed infine esami ematici ed ormonali.

    Laddove dovessero emergere cause di tipo organico, ci si rivolgerà a un urologo o all’andrologo.
    Si consiglia comunque di affiancare a questi test la consulenza con un sessuologo clinico, poiché il deficit erettile potrebbe essere il frutto di fattori psicogeni.

    Spesso è il piano vascolare a richiedere degli approfondimenti, per cui sarà necessario verificare la vascolarizzazione del pene e dei corpi cavernosi. Per fare questo, si utilizzano due test:

    • il Rigiscan test notturno, un test col quale si misurano le erezioni notturne – di solito per tre notti consecutive – che avvengono fisiologicamente durante la fase del sonno profondo e che ci indica se il deficit erettile è di tipo vascolare o psicogeno (legato ad esempio all’ansia);
    • l’Ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi, con cui viene indotta una erezione artificiale, permettendo all’ecografista di studiare come il sangue arriva ai corpi cavernosi (flusso arterioso) e come ne defluisce (deflusso venoso), per scoprire se il deficit erettile sia o meno legato a problematiche arteriose o problematiche venose.

    Rimedi e cure per l’impotenza

    Una volta indagate e verificate le cause alla base dell’impotenza, per curarla potremo avvalerci di farmaci ad hoc o di una consulenza psicologica (laddove il deficit sia legato a fattori psicoemotivi) o, in casi estremi, alla chirurgia. Tra i rimedi naturali o legati alla medicina alternativa troviamo l’agopuntura o il consumo di succo di melograno e ginseng. Migliorare il proprio stile di vita, smettendo di fumare, bevendo meno e facendo più esercizio fisico, apporterà sicuramente dei benefici, non solo al nostro pene ma alla nostra intera vita.

    Fonti

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