Autismo nei bambini: come riconoscerlo?

Caratteristiche e sintomi dell’autismo, ecco i primi segnali a cui prestare attenzione in età pediatrica

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    L’autismo si manifesta in modo diverso da persona a persona, per questo non è semplice riconoscere i sintomi, proprio perché possono variare molto, fin dalla tenera età. I bambini con autismo possono presentare una gamma di sintomi molto varia, il che rende ogni caso unico. Alcuni bambini possono avere difficoltà a parlare e comprendere il linguaggio, mentre altri possono avere comportamenti ripetitivi o interessi ristretti. I primi segni di autismo si manifestano nell’arco dei primi tre anni di vita ed è fondamentale un controllo da un esperto specialista se si sospettano disturbi dello spettro autistico: il giusto supporto è utilissimo non solo per comprendere comportamenti nel presente, ma anche come approcciarsi al futuro per una vita migliore per il bambino.

    Cos’è l’autismo?

    L’autismo è una condizione neuropsichiatrica che influisce sullo sviluppo del bambino; colpisce le abilità sociali e comunicative tanto che spesso possono riscontrarsi criticità nella comunicazione verbale e non verbale. Infatti, l’autismo è per lo più caratterizzato da:

    • difficoltà nell’interazione sociale;
    • difficoltà cognitive;
    • difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale;
    • comportamento ripetitivo.

    Cosa causa l’autismo?

    Le cause di questa condizione non sono note, tuttavia si possono individuare una serie di fattori di rischio genetici e ambientali. Possono esserci motivazioni genetiche quali la familiarità o l’essere portatori di malattie genetiche, ma potrebbero giocare un ruolo anche influenze ambientali quali il parto prematuro, l’abuso di alcol o farmaci durante la gravidanza da parte della madre, un’esposizione importante all’inquinamento, l’età avanzata dei genitori o il sesso maschile (che ha un rischio 4 volte superiore a quello femminile). Non esistendo dei test genetici in grado di diagnosticare la predisposizione a un disturbo nello spettro autistico, è difficile anche capirne le cause scatenanti, così come identificare una cura farmacologica.

    Come riconoscere l’autismo nei bambini

    I sintomi dell’autismo solitamente compaiono tra i 18 e i 36 mesi di vita, ma è fondamentale recarsi da un medico per accertare la diagnosi perché i sintomi possono essere diversi da bambino a bambino. Tuttavia, i sintomi più comuni sono:

    • difficoltà a parlare: spesso i bambini autistici non parlano oppure parlano molto poco perché hanno difficoltà a comprendere il linguaggio.
    • il bambino non risponde quando si chiama: per lo stesso motivo, i bambini potrebbe non rispondere al proprio nome. Questo avviene anche perché non vi è un contatto visivo quando i bambini vengono chiamati. In questi casi, è importante sottoporre all’attenzione del medico questo aspetto perché oltre che un segno di autismo, potrebbe riguardare anche un deficit di attenzione o l’ADHD (iperattività).
    • comunicazione non verbale: spesso i bambini autistici hanno lo sguardo perso nel vuoto, trasmettendo quasi un senso di smarrimento, anche quando sono stimolati con suoni, colori e oggetti. Un neonato con lo sguardo perso spesso non inizia un contatto oculare, ma non mostra nemmeno interesse per ciò che gli sta intorno (e per questo potrebbe non toccare o stringere oggetti o parti del corpo di chi gli sta vicino, come invece avviene nei neonati non affetti da autismo).
    • socialità: i bambini autistici hanno difficoltà a inserirsi in contesti sociali. Una delle prime indicazioni di queste difficoltà può essere l’assenza o la riduzione del contatto visivo. Mentre i bambini neurotipici tendono a stabilire un contatto visivo con i genitori o con i coetanei, i bambini autistici possono evitare lo sguardo diretto, rendendo più complicata l’interazione e la comunicazione.
    • mancanza di risate: i neonati ridono e sorridono agli stimoli esterni, soprattutto provocati da altre persone; solitamente, i neonati o bambini autistici non rispondono a questi stimoli, non sorridono, non ridono e non emettono suoni con la bocca, non rispondendo a carezze, coccole o abbracci.
    • comportamenti ripetitivi e interessi ristretti: i bambini affetti da autismo possono presentare movimenti ripetitivi, interessi limitati o routine rigide. Tutti i bambini hanno paure, preoccupazioni o abitudini, ma questi aspetti vengono compresi, assimilati e superati con il passare dell’età. I bambini autistici, invece, mantengono alcuni comportamenti ripetitivi (come succhiarsi il dito, agitare le mani o dondolarsi).
    • difficoltà con ciò che non conosce o ai cambiamenti di routine: strettamente legato all’aspetto precedente, un cambiamento improvviso e imprevedibile può essere vissuto molto male. Solitamente i bambini durante la crescita tendono a gestire questi aspetti, ma se il bambino è autistico vivrà questi momenti con turbamento e ansia.
    • emotività non manifesta: spesso i bambini autistici non rispondo alle coccole di parenti o amici non tanto perché non vogliono ricevere affetto o non gli interessa, ma spesso potrebbe essere perché non riescono a comunicare ciò che desiderano.
    • potenziale cognitivo elevato: la risposta ad alcuni stimoli, come la memoria, è molto sviluppata I bambini autistici possono concentrarsi intensamente su un numero limitato di argomenti o attività, ma in quelle aree specifiche possono eccellere. Inoltre, chi è affetto da autismo ha spesso elevate capacità di concentrazione e un pensiero logico e analitico innato, che spesso si manifestano in età più adulta.

    Il pediatra e uno specialista sono in grado di intervenire tempestivamente per dare al bambino gli strumenti necessari per vivere in modo più sereno: la diagnosi precoce è fondamentale, per questo, se si è preoccupati riguardo il proprio figlio, è importante mantenere la calma e recarsi dal medico per diagnosi certe e per conoscere i percorsi da intraprendere. È importante riconoscere e valorizzare gli aspetti positivi e i talenti, fornendo un ambiente di supporto che permetta ai bambini con autismo di sviluppare le loro abilità uniche: autismo e Sindrome di Asperger, infatti, sono spesso collegati a un talento particolare nel proprio campo. Allo stesso tempo, è essenziale offrire interventi mirati per affrontare le difficoltà che si possono incontrare nella comunicazione e nelle interazioni sociali.

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