Sesso nel sonno: in cosa consiste la sexsomnia?
La sexsomnia è tra le parasonnie meno conosciute: scopriamo cosa comporta questo disturbo del sonno caratterizzato da attività sessuali inconsce
Tra i comportamenti insoliti che si manifestano durante il sonno ne troviamo uno che interessa la sfera sessuale, ossia la sexsomnia. Noto anche come sesso nel sonno, questo disturbo consiste in attività sessuali inconsapevoli durante il sonno, che non lasciano ricordi al soggetto interessato.
In questo articolo faremo chiarezza sulla sexsomnia: vedremo cos’è questo atteggiamento, come riconoscerlo e quali sono le cause scatenanti.
Cos’è la sexsomnia e in cosa consiste?
A tutti sarà capitato almeno una volta di avere contrazioni involontarie del corpo poco prima dell’addormentamento. Si tratta di parasonnie, ossia comportamenti insoliti che si manifestano appena prima di addormentarsi, durante il sonno o al risveglio.
Le parasonnie possono comprendere vari atteggiamenti, che vanno da brevi allucinazioni fino a digrignare i denti, ma non finisce qua: tra le parasonnie meno conosciute troviamo la sexsomnia. Questo termine è il risultato della crasi tra:
- la parola inglese sex, che in italiano si traduce con sesso;
- e dalla parola latina somnia, ossia sonno.
Dall’’unione tra sesso e sonno si origina, appunto, la sexsomia, ossia la condizione riconosciuta dall’international Classification of Sleep Disosrders come il disturbo del comportamento sessuale durante il sonno seguita e seguita da amnesia totale degli eventi.
Questo disturbo del sonno consiste nel mettere in atto un’attività sessuale in modo inconscio durante la fase Non REM del sonno, caratterizzata dalla permanenza di una semi coscienza e dall’assenza di sogni.
Come capire se una persona soffre di sexomnia?
Il primo caso di sexsomnia risale al 1986 e interessa un uomo sposato residente a Singapore che manifestava episodi di masturbazione notturna, un comportamento spesso presente in questo disturbo del sonno.
Vediamo alcuni campanelli d’allarme che possono segnalare atteggiamenti tipici della sexomnia:
- masturbazione, con o senza la partecipazione del partner addormentato. Questa è la pratica più comune nel campione femminile;
- tentativi di rapporto sessuale con vocalizzazioni o gemiti propri dell’atto sessuale;
- rapporti sessuali completi;
- utilizzo di parole erotiche.
Oltre a questi comportamenti, la prova del nove che permette di riconoscere con facilità la sexsomnia è la consapevolezza del partner. Se la persona che mette in atto i comportamenti sessuali notturni non manifesta ricordo degli atteggiamenti, allora è molto probabile che si abbia a che fare con la sexsomnia.
La sexsomnia interessa più le donne o gli uomini?
Gli atteggiamenti sessuali conoscono variazioni di genere, per esempio mentre il sesso orale sembra piacere sia alle donne che agli uomini, il rapporto anale sembra essere più piacevole per la popolazione maschile che per quella femminile.
E per quanto riguarda la sexsomia: esistono distinzioni di genere?
In generale si tratta di un disturbo che interessa sia il pubblico maschile che quello femminile. Va detto, però, che secondo uno studio pubblicato su Pubmed sembra che questi atteggiamenti si manifestano prevalentemente nei maschi di mezza età. Nello specifico, dai dati emerge che la sexsomnia potrebbe essere più comune negli uomini fino a tre volte rispetto alle loro coetanee femminili.
Ci sono fattori che possono facilitare l’insorgenza della sexsomnia?
Le cause della sexsomnia non sono sempre facilmente riconoscibili e spesso non dipendono direttamente da condizioni mediche, quanto piuttosto da un insieme di elementi correlati che comprendono le abitudini di vita della persona.
Nel dettaglio, tra i fattori scatenanti che possono facilitare l’insorgenza di questo disturbo troviamo:
- stress;
- insonnia;
- apnea del sonno;
- stile di vita sregolato e caratterizzato da consumo di droghe o alcolismo;
- assunzione di alcuni farmaci;
- eccesso di stanchezza;
- emicrania;
- epilessia, malattia neurologica caratterizzata da crisi epilettiche.
Per trattare la sexsomnia e comprendere la causa del disturbo è necessario rivolgersi a uno specialista, il quale provvederà a consigliare la cura specifica tenendo conto delle esigenze personali del singolo.
In conclusione
A causa dei sintomi tipici, la sexsomnia può causare vergogna e angoscia nelle persone che la sperimentano, ma fortunatamente può essere trattata con l’aiuto di uno specialista.
Per ritrovare il proprio benessere anche durante il sonno, potrebbe essere sufficiente la terapia cognitivo comportamentale, un approccio ottimo per comprendere le cause del disturbo e migliorare poi lo stato di salute psicologica del soggetto. Anche la melatonina sembra essere un ottimo aiuto per migliorare la qualità del sonno. Questi trattamenti, abbinati a quello farmacologico, possono curare la condizione e ristabilire un rapporto di serenità con la propria sessualità.