La vita onirica ha da sempre affascinato l’essere umano, e, se in antichità i sogni erano considerati una via di accesso e comunicazione con una dimensione sovrumana e premonitoria, gli studi psicoanalitici hanno contribuito a interpretarli in relazione alla dimensione umana. Il mare è un soggetto ricorrente nei sogni e il suo valore simbolico gli dà molti possibili significati, in relazione soprattutto a come appare: quando è agitato sembra indicare uno stato emotivo tormentato e irrequieto. Come mai? E quali indicazioni può darci rispetto alle nostre scelte e alla nostra vita “diurna”?
Cosa simboleggia il mare nei sogni?
I sogni riproducono elementi e situazioni mutuati, e rielaborati, dalla realtà che viviamo da svegli, quindi quel che sogniamo rispecchia una simbologia anche culturale. Il mare, come acqua salata, rappresenta la vita, ma anche l’ignoto; può dare un senso di pace quando è calmo o incarnare un pericolo quando è agitato. Il mare, soggetto ricorrente nei sogni (e negli incubi) di molti, si collega quindi, nel suo significato onirico, all’acqua, e può rappresentare:
- la vita, come creazione, nascita e rinascita
- l’inconscio: nell’interpretazione psicoanalitica il mare è visto come raffigurazione di quella sfera dell’attività psichica della quale non siamo del tutto consapevoli, l’inconscio appunto
- la sfera emotiva: il mare, nelle sue varie declinazioni (mosso, calmo, torbido…) rappresenterebbe più in generale la nostra sfera emotiva, sia conscia che inconscia
Come molti altri elementi che si presentano in sogno, il mare deve essere interpretato considerando il contesto più generale del sogno, ma soprattutto il percorso della singola persona e il momento che sta vivendo: non sempre e non per tutti ha quindi lo stesso significato. Vediamo in particolare quali sono possibili interpretazioni del mare agitato in sogno.
Cosa significa sognare il mare agitato
Se svegliandoci ricordiamo di aver sognato il mare agitato, probabilmente la sensazione sarà quella di aver fatto un incubo più che un sogno: il mare agitato si collega infatti a un turbamento e a una sensazione di pericolo. Il mare mosso, anche al di là della nostra vita onirica, ha una forza (anche distruttrice) sulla quale il nostro controllo può poco o niente, basti pensare alle immagini dei maremoti e all’impotenza delle persone che si trovano di fronte a questo spettacolo terrificante. Nell’attività onirica, il mare agitato può significare:
- una preoccupazione
- un cambiamento che destabilizza
- la paura dell’ignoto
- la difficoltà a elaborare le proprie emozioni
Sicuramente, quindi, sognare il mare agitato indica che qualcosa turba la nostra psiche: qualcosa di concreto, che magari ci rende preoccupati durante le nostre giornate, oppure qualcosa di meno palese, che affonda le proprie radici nell’inconscio; qualcosa a cui non diamo la possibilità di emergere da svegli. Se poi il mare è torbido, oltre ad essere agitato, può rimandare a una situazione non limpida, che in quanto tale ci inquieta; al tempo stesso, un quadro del genere può spingerci a riflettere sul nostro bisogno di fare chiarezza. Spesso negli incubi in cui il mare è agitato possono presentarsi anche onde, che nella suggestione del mondo onirico sembrano sopraffarci e magari trascinarci via. L’interpretazione psicoanalitica individua in questo elemento, le onde, un’emozione repressa che, letteralmente, ha bisogno di rompere gli argini ed esondare per diventare consapevole. Infine, per quanto i significati del mare agitato nei sogni appartengano al campo semantico ed emotivo della paura, esiste l’altra faccia della medaglia: nei sogni non si dovrebbero cercare risposte, ma spunti per farsi delle domande e affrontare, nella vita conscia e diurna, ciò che ci turba. Se la raffigurazione simbolica e onirica assume l’aspetto del mare agitato, sotto emozioni come turbamento e preoccupazione potrebbe esserci il bisogno di un cambiamento.
Il significato dei sogni
Come abbiamo accennato in apertura, il contenuto dei sogni è da sempre stato oggetto di speculazioni più o meno scientifiche. E la “regia” della nostra mente può produrre immagini e sensazioni veramente varie fra loro, che sembrano avere poca o nessuna attinenza con la realtà; fra le cose che ci sogniamo più spesso e che sono state riccamente interpretate ci sono animali come gatti, serpenti, topi, ma anche situazioni particolari, come sognare di essere incinta o sognare il sangue. In antichità i sogni erano considerati espressione del divino e mezzo privilegiato per prevedere il futuro, mentre oggi sono considerati più nell’ordine dell’umano come espressione del nostro inconscio. Attraverso i sogni, quindi, si esprime anche la nostra parte più irrazionale, che nella vita da svegli viene repressa dalla coscienza e dalla razionalità: questa, almeno, è la tesi di Sigmund Freud; grazie alle scoperte e agli studi dello psicanalista austriaco, l’interiorità umana, e non solo la vita onirica, hanno assunto un peso sconosciuto fino ad allora. Jung, il suo allievo, riteneva piuttosto che i sogni fossero espressione di un “inconscio collettivo” e riproducessero quindi simboli archetipici. Oggi queste teorie sono state in parte riconsiderate, e sappiamo, grazie anche alla ricerca, che i sogni si collegano alla rielaborazione della memoria, perché il cervello durante il sonno non “si spegne”, ma cambia ritmo: l’attività onirica è quindi essa stessa un modo di pensare, che ha presupposti metaforici e simbolici.
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