Il termine priapismo si riferisce a un’erezione anomala e dolorosa che non ha niente a che fare con l’eccitamento o il piacere sessuale. Si può verificare per varie cause, e non sempre il fattore scatenante può essere individuato. Può essere episodico o ricorrente e richiede un trattamento d’urgenza per evitare danni all’apparato genitale. Esiste un disturbo simile che colpisce gli organi sessuali femminili, anche se è ancora poco studiato. Cosa accade a chi soffre di priapismo? Quali sono le cause e come viene curato?
Cos’è il priapismo
Il priapismo è un disturbo dell’apparato urogenitale che si manifesta con un’erezione involontaria e non legata a stimoli sessuali che perdura per più di quattro ore.
Ci sono varie tipologie di priapismo, ma in nessun caso e in alcun modo è dovuto a un eccitamento sessuale, anzi, può provocare anche dolore.
In particolare possono verificarsi episodi di priapismo:
- ischemico: in questo caso è dovuto all’incapacità del sangue di defluire dal pene, causa dolore e si verifica con più frequenza in chi soffre di anemia falciforme (nel 30-45% dei casi), una patologia che si caratterizza per un’alterazione dei globuli rossi
- non ischemico: in questo caso si verifica un’alterazione del flusso arterioso
In base alla modalità in cui si presenta possiamo poi distinguere:
- priapismo episodico
- priapismo ricorrente, ad esempio nei casi di soggetti con anemia falciforme
- priapismo notturno, se gli episodi di erezione eccessivamente prolungata si verificano di notte
Il priapismo femminile
Una condizione simile al priapismo può verificarsi anche nella popolazione di sesso femminile, anche se la percentuale dei casi è piuttosto bassa e il fenomeno ancora poco studiato. Si tratta di una vasocongestione che causa uno stato di eccitamento dei genitali – in particolare una congestione o erezione del clitoride e un’ipersensibilità della vulva – non desiderato, in assenza di stimoli sessuali e invadente.
Nonostante sia denominata “sindrome da eccitamento persistente” non ha niente a che fare con la libido, e anzi, peggiora la qualità di vita delle persone che ne soffrono, rendendo a volte impossibile il normale svolgersi della vita quotidiana, personale e lavorativa.
Sintomi del priapismo
Il principale sintomo del priapismo è un’erezione che dura più a lungo di quattro ore e che non è dovuta a uno stimolo sessuale o all’eccitamento. Per questo si tratta di una condizione clinica che deve essere trattata d’urgenza per evitare conseguenze, come la disfunzione erettile.
La mancanza di afflusso di sangue ed ossigeno, o il flusso sanguigno alterato, possono infatti provocare danni all’apparato urogenitale.
In alcuni casi, soprattutto quando il priapismo è ischemico, si possono verificare anche turgidità del pene ma non del glande e dolore crescente.
Il priapismo ischemico può colpire fin dall’infanzia, soprattutto nei casi di anemia falciforme, mentre in generale la fascia d’età in cui è più diffuso è quella che va dai venti ai cinquant’anni.
Cause del priapismo
Le cause del priapismo possono essere varie, in particolare:
- anemia falciforme
- farmaci antidepressivi, antipsicotici, anticoagulanti, contro la disfunzione erettile
- abuso di alcol
- utilizzo di sostanze stupefacenti
- traumi
- prostatite
- ipertrofia prostatica benigna
Se negli adulti la causa più comune di priapismo sono le terapie farmacologiche, nei bambini sono i disturbi ematologici – come l’anemia falciforme. L’abuso di farmaci di nuova generazione, sembrerebbe invece influire in una piccola percentuale di casi di priapismo.
Trattamenti per il priapismo
Indipendemente dalla causa – ischemica o non ischemica – il priapismo va trattato come un’emergenza medica.
In presenza di un’erezione che dura da più di quattro ore è quindi necessario recarsi al pronto soccorso. Lo specialista per questi casi è un urologo, che attraverso un’anamnesi, ovvero l’osservazione del paziente e l’indagine sul suo stato di salute in generale, ed esami specifici, valuterà se è possibile determinare la causa del priapismo. Può prescrivere:
- esame dei livelli di ossigeno nel sangue, attraverso un prelievo del sangue del pene
- ecodoppler, se la causa è un trauma
- esame tossicologico
I trattamenti possibili sono vari, in base alla problematica che ne è la causa, e vanno dai rimedi naturali per il priapismo, come l’applicazione di ghiaccio per i casi meno gravi, a:
- un’aspirazione del sangue in eccesso
- un’iniezione nel corpo cavernoso allo scopo di aiutare il deflusso del sangue
- un intervento chirurgico: un inserimento di uno shunt, cioè una sorta di canale, per ripristinare il flusso sanguigno, oppure una sutura chirurgica se il priapismo è dovuto alla rottura di un’arteria, ad esempio in seguito a un trauma
Le possibili conseguenze di un afflusso di sangue e ossigeno scarso o assente possono portare a danni come la disfunzione erettile, una necrosi o la cancrena del pene, per cui la tempestività del trattamento è fondamentale. Nei casi in cui il priapismo sia ricorrente e dovuto a una specifica patologia, verrà prescritta una terapia volta a gestirne i sintomi e a prevenire ulteriori episodi.
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