La pubalgia è una patologia dolorosa che interessa la zona pubica. Si tratta di una condizione molto comune, soprattutto nelle persone che praticano sport (colpisce 1 sportivo su 10). Nonostante la pubalgia sia molto diffusa, spesso è difficile da individuare.
In questo articolo esploreremo i sintomi della pubalgia, per aiutarti a riconoscerla e a trattarla correttamente. Inoltre vedremo come la pubalgia influisce nella sfera sessuale e in che modo affrontarla.
Cos’è la pubalgia e chi ne soffre?
La pubalgia è una malattia che si manifesta con un dolore intenso nella zona pubica inguinale o all’interno della coscia.
A soffrirne maggiormente sono gli sportivi, in particolare coloro che praticano sport con movimenti ripetuti e rapidi (sia donne che uomini). Oltre a chi pratica molto esercizio fisico, la pubalgia interessa anche le persone che nella quotidianità svolgono movimenti che comportano dolori acuti in sede pubica o della piega inguinale.
La pubalgia può essere causata da vari fattori, tra cui: traumi a carico del bacino e del ginocchio; limitazioni articolari congenite; malattie a carico del piede; alterazioni della curva della colonna vertebrale; alterazioni della muscolatura dell’addome e sovraccarico muscolare.
Sulla base del dolore, della distribuzione e dei sintomi sintomi associati, la può essere classificata tre forme differenti:
- malattia degli adduttori, provocata da movimenti veloci di aggiustamento posturale che possono provocare uno stiramento dei muscoli adduttori della coscia e un conseguente microtrauma (quindi un’infiammazione locale);
- osteo-artropatia pubica, caratterizzata da artrosi della sinfisi pubica (ossia dalla formazione cartilaginea interposta fra due emibacini). Questa forma di pubalgia può essere generata da condizioni di sovraccarico dovuto a ipersollecitazioni croniche ripetute;
- sindrome della guaina del retto femorale, conseguente a un trauma, più precisamente all’irritazione del nervo perforante superficiale, causata da una lesione della fascia superficiale addominale.
Si tratta di una patologia frequente ma spesso difficile da individuare poiché il dolore nella zona inguinale può essere correlato a diverse patologie. Vediamo come riconoscere la pubalgia.
Come riconoscere la pubalgia? Sintomi
Ci sono alcuni sintomi che ti permettono di riconoscere la pubalgia. Questi possono variare da persona a persona, ma in generale il sintomo più comune è il dolore localizzato. Ma dove fa male se hai la pubalgia?
Se hai la pubalgia sentirai dolore nella zona pubica, nella parte inguinale o all’interno della coscia. In particolare:
- nelle forme più lievi, il dolore si manifesta al momento del risveglio e all’inizio degli esercizi fisici, tendendo poi a scomparire dopo la fase di riscaldamento;
- nei casi più gravi, il dolore potrebbe comparire improvvisamente durante l’attività fisica ed essere talmente intenso da impedire la continuazione dell’esercizio. In queste situazioni, il dolore può essere così forte da rendere difficile anche la semplice deambulazione.
Per capire meglio i sintomi, è bene sapere che questi si differenziano in base alle tre forme differenti di pubalgia che abbiamo visto, ossia:
Malattia degli adduttori
Nella malattia degli adduttori, caratterizzata da un’infiammazione locale, il sintomo principale è il dolore nella parte interna della coscia, che si presenta quando c’è un movimento di apertura o chiusura delle cosce.
Per esempio, nelle attività quotidiane questo dolore si manifesta quando si scende dall’auto oppure quando ci infiliamo i pantaloni.
È bene non sottovalutare questa condizione poiché lo stiramento dei muscoli adduttori della coscia può cronicizzarsi, coinvolgendo l’architettura delle articolazioni e formando delle microcalcificazioni.
Osteo-artropatia pubica
Nella forma osteo-artropatia pubica il sintomo principale è il dolore in sede pubica, che si accentua quando si effettuano movimenti che coinvolgono la zona interessata, come salire le scale, oppure quando si tossisce o si starnutisce.
Sindrome della guaina del retto femorale
Nella sindrome della guaina del retto femorale, lo stiramento del nervo perforante superficiale provoca un dolore localizzato che può comparire nella parte anteriore della coscia.
Come si cura la pubalgia? Rimedi
La pubalgia non si risolve da sola! Per cui, se sospetti di soffrire di questa patologia, ti consigliamo di rivolgerti a un medico, il quale può consigliare la terapia da seguire, sulla base della sintomatologia e della situazione personale del paziente.
In generale non esistono farmaci specifici per il trattamento della pubalgia, poiché questo varia a seconda della gravità della condizione. Normalmente, se il trauma è avvenuto da poco tempo, si consiglia di:
- applicare impacchi freddi nella zona interessata;
- osservare un tempo di riposo, durante il quale la persona non dovrà svolgere attività fisica poiché quest’ultima potrebbe compromettere i tempi di recupero, allungandoli notevolmente.
Se i sintomi non si placano, allora il medico può consigliare una cura a base di farmaci antinfiammatori o una terapia antinfiammatoria locale (come per esempio pomate antinfiammatorie o cerotti medicati).
Inoltre, per attenuare il dolore e ridurre lo stato infiammatorio, può essere utile sottoporsi a trattamenti di tecarterapia (conosciuta anche come Tecar) o, in alternativa, ultrasuoni, tens (Stimolazione elettrica transcutanea nervosa) o laser terapia.
Quando il dolore permane per lunghi periodi di tempo, è efficace il trattamento mediante onde d’urto, terapia biofisica in grado di favorire il graduale riassorbimento delle eventuali deposizioni calcifiche e restituire un naturale apporto di sangue ai tessuti infiammati.
Nei casi più gravi, se il medico lo ritiene necessario, si può ricorrere all’intervento chirurgico. Questo avviene soprattutto quando nell’iniziale diagnosi di pubalgia, in realtà emerge la presenza di un’ernia inguinale.
La pubalgia comporta problemi nella sfera intima? Migliori posizioni a letto con la pubalgia
La pubalgia può comportare disagi nella sfera intima, specialmente durante l’attività sessuale.
Nella maggior parte dei casi, le persone di sesso mascile sottoposte all’intervento chirurgico a causa dell’ernia inguinale, segnalano ripercussioni negative nella loro vita sessuale. In particolare:
- molti individui dichiarano di sentire dolore durante l’attività sessuale fino a 33 mesi dopo l’operazione;
- inoltre, sembra che la condizione di disfunzione sessuale dovuta al dolore inguinale post operazione sia molto comune.
Oltre a ciò, in generale, chi soffre di pubalgia può provare sensazioni di fastidio e dolore durante il rapporto sessuale, soprattutto nelle posizioni che sovraccaricano la zona interessata.
Per quanto riguarda le posizioni sessuali consigliate, non c’è una regola generale che spiega quali sono le migliori posizioni a letto con la pubalgia. È bene sapere che si consiglia di evitare le posizioni che richiedono uno sforzo eccessivo dei muscoli adduttori e di ascoltare il proprio corpo. Ci sono alcune posizioni che potrebbero risultare più confortevoli rispetto ad altre. In questo caso è importante instaurare una comunicazione aperta e sincera con il proprio partner e condividere anche questo aspetto della coppia.
In gravidanza può manifestarsi la pubalgia?
Sì, la pubalgia può manifestarsi anche nel corso di una gravidanza, in particolare dopo il sesto mese.
Si sa, la gravidanza è un periodo di grande cambiamento per il fisico della donna, durante il quale possono presentarsi nuove sfide. A tal proposito, il bacino femminile deve adeguarsi alla crescita del futuro bebè e la sinfisi pubica, ossia l’articolazione che unisce la parte destra del pube con quella sinistra, può subire un progressivo allontanamento delle superfici articolari (diastasi). Inoltre l’aumento del peso del feto può comportare un leggero e progressivo spostamento in avanti del baricentro del corpo della madre.
Questi sono alcuni fattori che possono causare la comparsa della pubalgia. In questi casi, i sintomi della pubalgia in gravidanza sono:
- dolori localizzati nella regione pubica;
- dolori nella parte interna della coscia;
- mal di schiena.
Nei casi di dolore lieve, i sintomi possono essere alleviati da: svolgimento di esercizi di rilassamento muscolare, meglio se praticati in acqua; assunzione di posizioni corrette durante l’orario lavorativo (per esempio mantenere le gambe in una postura simmetrica); e, infine, inserimento di un cuscino in mezzo alle gambe durante il riposo notturno. Mentre, nei casi più gravi, il medico può somministrare una cura a base di farmaci antinfiammatori.
Per concludere
La pubalgia è una condizione che può essere molto invalidante, soprattutto per gli sportivi. Riconoscere i sintomi della pubalgia è il primo passo per affrontare questa condizione in maniera efficace.
La pubalgia non si risolve da sola, per questo è importante prestare attenzione ai sintomi più comuni (come dolore nella zona pubica inguinale) e consultare il proprio medico per poi seguire la cura specifica, adeguata alla situazione personale del paziente e alla gravità della pubalgia.
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