Farmaci contro le infiammazioni: benefici ed effetti collaterali

Dai Fans agli antinfiammatori cortisonici, fino ai farmaci contro la nevralgia. Esistono diverse terapie farmacologiche per inibire l’infiammazione

donna con infiammazione ai nervi e dolore

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    Solitamente, uno dei primi segnali di una condizione infiammatoria riguarda la presenza di dolore, più o meno intenso, nella zona dell’infiammazione. Ma cosa si intende per dolore?

    Distinguiamo, innanzitutto, tra due tipi di dolore. Quello definito neuropatico (nevralgia), è il dolore che deriva a tutti gli effetti dal malfunzionamento o infiammazione dei nervi, le estensioni periferiche del sistema nervoso. Solitamente è un fenomeno di natura cronica, a differenza di quello che tecnicamente viene definito dolore nocicettivo, che sopraggiunge a seguito di un trauma – che sia bruciatura, contusione o altro – ed è captato da una serie di recettori nervosi cutanei. In entrambi i casi, è possibile agire attraverso terapie farmacologiche mirate a contenere l’infiammazione nervosa che provoca la sensazione dolorosa, la scelta del farmaco dipende dall’intensità del problema.

    Farmaci contro il dolore neuropatico

    In questo caso, parliamo di medicinali particolarmente “pesanti” da digerire per il nostro organismo, anche perché spesso non sono propriamente associabili agli antinfiammatori: le proprietà sfiammanti sono uno degli effetti di questi farmaci, che quindi vanno assunti con molta cautela.

    • Antidepressivi: Tca e inibitori di serotonina e noradrenalina, come ad esempio doxepina, nortriptilina o duloxetina e venlafaxina. Il beneficio di questi farmaci per il controllo della depressione è quello di tenere in equilibrio i livelli dei neurotrasmettitori coinvolti con le sensazioni forti di felicità e dolore, per questo gli antidepressivi agiscono anche a livello di malessere neuropatico cronico. Tra le controindicazioni più note ci sono sonnolenza, nausea, cefalea e riduzione dell’appetito.
    • Antiepilettici o anticonvulsivanti come le benzodiazepine: Sulla scia degli antidepressivi, questi medicinali hanno l’effetto di inibire il rilascio dei neurotrasmettitori che portano l’informazione di dolore. Tra gli effetti indesiderati si annoverano sonnolenza e vertigini.

    Notiamo che questo tipo di terapia farmacologica assomiglia più a un trattamento antidolorifico che non antinfiammatorio. Succede perché il dolore di natura neuropatica è legato all’infiammazione del nervo che provoca la sensazione sgradevole: agire sui neurotrasmettitori del dolore significa agire sull’infiammazione, e viceversa. Per questo i farmaci antidepressivi o antiepilettici sono, nei casi più gravi, consigliati per la terapia contro l’infiammazione cronica dei nervi.

    Gli antinfiammatori generici

    Siamo nel campo dei Fans, i farmaci antinfiammatori non steroidei, utilizzati quando la sensazione di dolore è moderata. Acido acetilsalicilico (comunemente noto come Aspirina), ibuprofene, ketoprofene e flurbiprofene sono tutti principi attivi che bloccano la sintesi di prostaglandine, le molecole coinvolte nell’infiammazione. Se assunti lontano dai pasti o in quantità eccessiva, i Fans possono provocare dolore gastrico che può diventare una vera e propria gastrite, o ancora nausea, vomito e diarrea. Inoltre, è bene che le persone soggette a patologie cardiache valutino attentamente col proprio medico l’utilizzo di questi antinfiammatori. Avendo questi anche proprietà antipiretiche (che riducono la temperatura corporea), potrebbero provocare scompensi gravi in chi già soffre a livello di pressione sanguigna.

    Gli antinfiammatori steroidei

    Sono i farmaci cortisonici o corticosteroidi, che a differenza dei Fans devono essere assunti con regolarità da chi ne ha bisogno. I più conosciuti sono cortisone, idrocortisone, betametasone e flunisolide: agiscono sulla sintesi di prostaglandine come i Fans bloccando l’insorgere dell’infiammazione sul nascere. Come controindicazioni si annoverano aumento di peso, ritenzione idrica, ipertensione e aumento del rischio di coaguli sanguigni.

    Fonti

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