Per Cosmofarma, Pubblico Delirio e ONIM, due realtà che si occupano di marketing aziendale e comunicazione digitale, hanno realizzato un’analisi di un fenomeno relativamente nuovo, ovvero la presenza di pharma influencer sui principali social network – in special modo Instagram e Tik Tok. L’arrivo di specialisti a 360° nei settori pharma, benessere e salute è apprezzata dagli utenti, anche se pone il problema della deontologia professionale: parlare di farmaci e principi attivi non è cosa da poco, e soprattutto va fatta seguendo alcune regole. Dall’altro lato, i social media, se correttamente usati, possono diventare uno strumento utile per aziende farmaceutiche, farmacie e professionisti del settore.
L’analisi sul lavoro dei pharma influencer
Pubblico Delirio – che si occupa nello specifico di advising, consulenza e reputazione aziendale – e ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing) hanno realizzato per Cosmofarma un’analisi sugli influencer che trattano tematiche come la salute e il benessere, con un focus particolare sul settore pharma.
Sono stati tenuti in considerazione i due social più influenti per il marketing, Instagram e Tik Tok, e le varie modalità comunicative che offrono (come post, video brevi, video lunghi, sia organici che advertising), per dare per la prima volta in Italia una panoramica quanto più possibile completa sul loro impatto sui social e al di fuori di questi.
Come approfondiremo più avanti, ne è emerso un engagement significativo, anche – e in alcuni casi soprattutto – per quanto riguarda i contenuti di advertising. Nel rispetto delle regole stabilite per i pharma influencer, quindi, questi possono rivelarsi un’alternativa alle fake news e alle inutili ricerche dei propri sintomi su internet, oltre che una risorsa per le aziende farmaceutiche.
Quale social preferiscono i pharma influencer?
Come accennato poco fa, l’analisi ha osservato l’andamento del fenomeno influencer su Instagram e Tik Tok, due social che in modo diverso si prestano sia alla divulgazione che all’advertising, e non si è fermata al solo settore pharma, ma ha ampliato il raggio considerando e comparando anche influencer dei settori lifestyle, beauty, fitness, health fra gli altri.
È stato quindi osservato che Instagram (con un engagement del 2,15%) è meno performante di Tik Tok (4,1%), ma in entrambi i casi l’engagement sui post sponsorizzati dai vari brand è uguale se non superiore a quello dei post organici.
Tik Tok si presta meglio perché l’algoritmo è più aperto e organizzato in modo verticale, su determinati topic più che sugli account seguiti. Questo permette all’utente una ricerca più strutturata e immediata.
Fra i virtual influencer più seguiti su Tik Tok troviamo ad esempio @heimi.saluteeprevenzione, con 550.000 follower, un gruppo di giovani professionisti che utilizza uno storytelling ironico, leggero e per niente moralista. Questa è la cifra comunicativa di molti di questi account, e ciò che li rende “a misura di utente”.
Il formato che utilizzano più spesso, e che è anche il più apprezzato dai follower, è quello dei video brevi, nei quali a un tone of voice divertente uniscono un approccio informativo più “serio”.
Pharma influencer e aziende: che opportunità ci sono?
Se da un lato Tik Tok è il social preferito dai pharma influencer, dall’altro le aziende collaborano più spesso con influencer che si muovono su Instagram. Questo in parte è dovuto a pregiudizi e falsi miti sul social più “giovane”.
La scelta ricade su determinati influencer perché le aziende hanno bisogno di persone esperte di entrambi i settori, quello farmaceutico e quello social, e loro hanno know-how, credibilità, competenza con i social e il loro lavoro risponde a una necessità degli utenti.
Non per niente, come abbiamo visto, i post adv dei pharma influencer sono particolarmente performanti, più dei post organici degli stessi e più che in altri ambiti più diffusi nell’influencer marketing.
Infine, il linguaggio immediato, che caratterizza anche questo tipo di influencer, dà alle aziende la possibilità di farsi conoscere in modo informale e quindi più attrattivo per i potenziali clienti.
Pharma influencer o farmacisti?
Nel caso particolare dei farmacisti influencer, poi, i benefici di un’attività e di un seguito social possono ripercuotersi positivamente anche sulla farmacia vera e propria. Spesso, infatti, questi professionisti affiancano all’attività social il lavoro dietro il bancone.
Così come nella farmacia-luogo-reale, anche sul web dispensano consigli affidabili, ma hanno modo così di ampliare la clientela del punto vendita per cui lavorano – soprattutto se mettono a disposizione la vendita online – trasformandola in una vera e propria community.
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