A tenere stabile il volume delle vendite in farmacia nel mese di novembre è ancora il commerciale, in particolare con i prodotti patient care, costituiti soprattutto da vitamine, integratori, pulsossimetri, meno da mascherine, che invece sono in calo. La personal care, nonostante qualche attività nell’ultima settimana, va male e con lei torna a scendere l’etico, che chiude novembre con un -3% sul 2019.
Prodotti per la tosse e il raffreddore ancora giù
I rimedi per tosse e raffreddore continuano a scendere, facendo diminuire anche i punti percentuali sul progressivo annuo, che passano dal -4% della prima settimana al -6% dell’ultima. Particolarmente negativa la settimana dal 15 al 22 novembre.
Decremento anche per immunostimolanti e vitamine
Gli immunostimolanti per raffreddore e influenza non crescono più, ma vertono verso la discesa, inizialmente lieve, poi più netta nella seconda parte del mese. Il progressivo annuo comunque tende a crescere, passando dal +69% della prima settimana al +71% in chiusura.
Vitamine e immunostimolanti in generale vedono ancora una crescita fino a metà mese, anche se di pochi punti percentuale di settimana in settimana. Tra la seconda e la terza perdono poi il 16% e tra la terza e la quarta ancora un 11%, inclusi quei prodotti a base di vitamine C e D. Ciononostante, l’incremento del progressivo annuo si dimostra stabile e anzi cresce per passare dal 151% al 159%.
Prodotti per il sonno stabili
I prodotti per il sonno non subiscono particolari shock nel mese di novembre: il progressivo annuo rimane sostanzialmente invariato, passando dal +34% al +33%, dunque sempre positivo. Nonostante qualche perdita minima tra la seconda e la terza settimana, la categoria sempre rimanere stabile.
Il progressivo annuo dei calmanti è stabile
Già a inizio novembre l’andamento dei prodotti calmanti aveva dato segnali di rallentamento, con crescite proprio minime di uno o due punti. Dalla terza settimana, infatti, è iniziato un decremento, poi assestatosi sul fine mese. Il progressivo annuo non si è mosso dal +7%.
Termometri in discesa
Tra i prodotti considerati covid correlati, i termometri vedono una brusca caduta rispetto al mese di ottobre. Perdono inizialmente un 6% tra la prima settimana di novembre e l’ultima di ottobre, poi l’8% e addirittura il 22% in terza e quarta settimana. Il progressivo annuo ha tenuto e ha continuato a crescere fino a metà mese, ma con l’avvicinarsi di dicembre è passato dal +155% al +153%.
Iniziano a scendere anche i pulsossimetri
Nessuno stop, invece, sul progressivo annuo dei pulsossimetri, che non vede tregua, con un’impennata che lo porta dal +595% di inizio novembre al +955% di fine mese. C’è da segnalare, però, che nonostante la crescita su base settimanale si sia mantenuta costante fino a metà mese, prima con un +18%, poi con un +70%, la curva ha cominciato poi a flettersi verso il basso, con una perdita del 24% sia sulla terza che sull’ultima settimana.
Mascherine e gel igienizzanti per le mani
Dopo un ottobre positivo, mascherine e gel igienizzanti hanno iniziato a perdere a valori in maniera sempre più insistente. Se inizialmente, infatti, i decrementi sono stati di pochi punti (3-4%), questi poi si sono fatti più decisi, toccando il -27% (per le mascherine) e il -25% (gel igienizzanti) della terza settimana di novembre.
Creme mani: improvvisa impennata
Partite con un decremento del 9% rispetto all’ultima settimana di ottobre, le creme mani hanno visto un’improvvisa impennata, prima pacata (6% e 7% in terza e quarta settimana), poi più sostenuta, ben del +94% a fine mese. Questo ha permesso di migliorare anche i numeri del progressivo annuo, che aveva subito la perdita di un paio di punti durante novembre: finisce infatti al +31%.
Va ancora male la personal care
Il segmento della personal care è quello che più registra dati negativi, senza manifestazioni significative di miglioramento. Solo nell’ultima settimana di novembre si può parlare di un certo dinamismo, ma le crescite rimangono solo su base settimanale, in particolare per i prodotti per il viso, che segnano un +46%. Se si guarda al progressivo annuo, invece, l’unico segmento a respirare un po’ e quello dei prodotti per capelli.
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