Primo chip di Neuralink impiantato su un essere umano

Le innovazioni tecnologiche sono sempre un’emozionante riprova del progresso umano e delle immense potenzialità della nostra mente.

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    Tuttavia, quando parliamo di interfacce che vanno a modificare le funzionalità neuronali, un pensiero vola alla letteratura fantascientifica, e il mio è andato a Philip K. Dick e al suo “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” Entrare così addentro al cervello, magari per permetterci di ascoltare musica senza cuffie, o di muovere il puntatore di un mouse senza muovere il braccio, quanto è veramente lontano, in spirito, da un modulatore di umore? So che è una esagerazione, ma quella voce in fondo ai miei pensieri rimane sempre. Venendo alla realtà dei fatti quello di cui vogliamo parlarvi è il nuovo dispositivo ad interfaccia neurale sviluppato da “Neuralink”, azienda di proprietà di Elon Musk.

    L’impianto del primo chip Neuralink in un essere umano è avvenuto domenica, con il paziente che mostra segni positivi di recupero. Elon Musk ha condiviso l’annuncio su X, sottolineando che i risultati iniziali indicano una promettente rilevazione dei picchi neuronali.

    Neuralink si propone di sviluppare interfacce neurali impiantabili che consentano al cervello umano di comunicare direttamente con i computer. La sua tecnologia di punta, Telepathy, promette di rivoluzionare il trattamento delle disabilità gravi e di potenziare le capacità comunicative a livello neuronale.

    La società di Musk aveva precedentemente ottenuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration per condurre test su esseri umani, con il reclutamento dei volontari avviato alla fine dello scorso anno.

    Telepathy: la tecnologia rivoluzionaria di Neuralink

    Il cuore della tecnologia di Neuralink è “Telepathy”, un chip altamente sofisticato dotato di elettrodi miniaturizzati che si estendono a ventaglio nel tessuto cerebrale umano. L’uso dei microchip è già parte della medicina moderna ma in questo caso c’è un ulteriore salto di qualità: questi microelettrodi sono progettati per intercettare e registrare l’attività elettrica dei neuroni, trasformandola in impulsi elettrici che vengono poi convertiti in dati digitali. Questi dati vengono trasmessi in modalità wireless a dispositivi esterni, come computer o dispositivi portatili, dove vengono elaborati e interpretati dagli algoritmi per comprendere l’attività cerebrale.

    Come funziona il nostro sistema nervoso centrale?

    I neuroni sono le unità fondamentali del sistema nervoso, responsabili della trasmissione delle informazioni attraverso segnali elettrici e chimici. Queste cellule specializzate hanno una struttura complessa, composta da tre parti principali: il corpo cellulare, le dendriti e l’assone. Il corpo cellulare contiene il nucleo e la maggior parte delle strutture cellulari necessarie per il funzionamento del neurone. Le dendriti si estendono dal corpo cellulare e ricevono segnali da altri neuroni o da altre fonti di stimolo.

    Gli impulsi elettrici ricevuti dalle dendriti vengono quindi trasferiti al corpo cellulare, dove vengono integrati e processati. Una volta che un segnale raggiunge una soglia critica, viene generato un potenziale d’azione che si propaga lungo l’assone del neurone. L’assone è una struttura lunga e sottile che trasmette il segnale ad altre cellule o neuroni attraverso giunzioni specializzate chiamate sinapsi.

    Nelle sinapsi, i segnali elettrici vengono convertiti in segnali chimici, chiamati neurotrasmettitori, che vengono rilasciati nello spazio sinaptico e si legano ai recettori sulle membrane delle cellule bersaglio, innescando una risposta nel neurone successivo. Questa complessa rete di comunicazione neuronale consente al sistema nervoso di elaborare informazioni, coordinare attività corporee e rispondere agli stimoli ambientali.

    Su cosa si basa il funzionamento tecnico di Telepathy?

    Ciò che rende Telepathy così rivoluzionario è la sua capacità di stabilire una comunicazione bidirezionale tra il cervello umano e il dispositivo esterno. Oltre alla registrazione dell’attività neuronale, il chip è in grado di stimolare i neuroni attraverso impulsi elettrici mirati, aprendo così nuove porte nel campo della neurotecnologia. La miniaturizzazione e la progettazione non invasiva di Telepathy, insieme alla sua flessibilità e versatilità, offrono enormi opportunità per lo sviluppo di soluzioni personalizzate per una vasta gamma di esigenze mediche e tecnologiche.

    Tuttavia, nonostante il potenziale rivoluzionario di Telepathy, ci sono anche importanti questioni etiche e di sicurezza da considerare. L’idea di manipolare l’attività cerebrale umana solleva preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza dei dati e alla possibilità di abusi. È essenziale che lo sviluppo e l’implementazione di questa tecnologia siano accompagnati da rigorosi protocolli etici e normativi per proteggere la sicurezza e il benessere degli individui.

    Neuralink rappresenta un’impresa audace nel campo della neurotecnologia, con il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia e con il mondo intorno a noi. Il lavoro di Neuralink apre nuove strade per l’innovazione nel campo della neuroscienza e per il miglioramento delle condizioni dei pazienti affetti da disabilità gravi. Tuttavia, è importante procedere con cautela e responsabilità, garantendo che l’etica e la sicurezza rimangano al centro di ogni progresso tecnologico.

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