Il portale Search Engine Land, fonte di preziose informazioni sulle novità in campo SEO e SEM, ha pubblicato un’interessante ricerca sull’impatto del nuovo core update di Google iniziato il 4 maggio scorso. Nell’articolo si leggono le testimonianze delle più grandi aziende che si occupano di analisi dei dati dei risultati di ricerca: tutte concordano sul notevole impatto che l’aggiornamento ha avuto per determinati siti o settori.
Non è la prima volta che Google rilascia update così estesi, l’ultimo era stato rivelato nel gennaio scorso, ma, nonostante anche questo fosse tra i più grossi degli ultimi tempi, è stato leggermente superato da quello di maggio. Anche quello del settembre 2019 aveva fatto tremare le gambe a esperti SEO e webmaster, ma mai quanto questo. Ecco come l’hanno commentato alcune aziende per Search Engine Land.
RankRanger ha definito il nuovo aggiornamento addirittura un “mostro” per la capacità che avuto di incidere sulla variabilità del ranking per alcuni termini che loro monitorano. Dalla loro analisi si vede chiaramente come l’update di maggio renda più incostante il posizionamento nei risultati di ricerca rispetto all’aggiornamento di gennaio. Questo non lascia indenne neppure l’health industry, che è la più toccata, a detta loro, insieme al commercio al dettaglio, il settore viaggi e quello finanziario.
Anche a SemRush sono della stessa opinione, i loro dati però tengono conto anche dell’immobiliare e di siti web su animali e società. L’instabilità del ranking per il settore salute ha un punteggio medio che è il terzo più alto dopo il travel e l’immobiliare.
Moz classifica questo aggiornamento come “il secondo più grande dopo quello dell’agosto 2018”, mentre Search Metrics crede in generale che “questo aggiornamento sia più esteso di quelli precedenti”. Secondo loro Google sta tenendo d’occhio, in maniera sincrona, contenuti e brand factors, come in passato. Tra gli esempi fanno notare come prima fosse possibile trovare almeno un sito di argomento medico più ampio tra dei vincenti come quello della WebMD o della Mayoclinic, che invece, con questo aggiornamento, crescono rispettivamente del 3% e del 6,6%, senza lasciare spazio ad altri.
Se il proprio sito web è stato toccato da questo sostanzioso aggiornamento, è probabile che lo si veda scendere di qualche posizione tra i risultati di ricerca. Questo non significa, però, che il sito abbia necessariamente qualcosa di sbagliato, ma non fa male vedere se c’è qualcosa che non va e se si può migliorare. Spesso un’analisi attenta dei contenuti, che ne verifichi l’utilità e la comprensione per l’utente, può rivelarsi un efficace sistema per evitare di veder sprofondare il proprio traffico organico.
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