Con Blood On Board trasfusioni di sangue direttamente in elicottero

Il servizio, da oggi attivo anche in Italia, permetterà le trasfusioni necessarie direttamente sul luogo dell’emergenza

Elisoccorso con sangue a bordo per trasfusioni d'emergenza

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    Dopo l’esperienza di varie realtà all’estero, è stato attivato anche in Italia il progetto Blood On Board, un servizio che prevede la presenza a bordo degli elicotteri di soccorso di sacche di sangue pronte per essere trasfuse. L’iniziativa è partita dai 118 dell’Asl Toscana Sud Est di concerto con la base dell’elisoccorso di Bologna; il sistema permetterà di ridurre la mortalità preospedaliera dei traumi emorragici.

    Il servizio Blood on Board deve il suo nome a operazioni analoghe già attive all’estero da alcuni anni, come quelle in Canada e nel Regno Unito. Diffuso anche con l’acronimo di BLOB, il progetto a livello italiano mette a disposizione degli elicotteri coinvolti nel soccorso due sacche di sangue universale 0 Rh negativo, che corrispondono a 750 cc e 2 grammi di fibrinogeno, elemento che consente di recuperare la capacità di coagulazione del sangue.

    Le sacche che viaggeranno a bordo degli elicotteri saranno tracciate e controllate secondo un protocollo validato. È stata trovata anche una soluzione che risponde alla legislazione italiana sull’uso del sangue, normativa rigorosa che garantisce la sicurezza della trasfusione. Le sacche, infatti, vanno mantenute a una temperatura controllata, per questo quando non saranno a bordo stazioneranno in dei contenitori refrigerati nelle basi in cui il servizio è attivo, a Bologna e a Grosseto.

    Effettuare una trasfusione a un paziente direttamente sul luogo dell’emergenza ha la potenzialità di ridurre del 15% la mortalità preospedaliera dei traumi emorragici e del 5% la mortalità complessiva. Nel trauma, lo shock emorragico è appunto una delle prime cause di morte e rappresenta fino al 50% delle morti potenzialmente prevenibili.

    Donazione di sangue: i dati dell’Italia

    Secondo il Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2019 sono stati trasfusi 638.131 pazienti, per un totale di quasi 3 milioni di emocomponenti trasfusi. Ad aver donato il sangue nell’ultimo anno sono state 1.683.470 di persone, per la maggior parte nella fascia di età tra i 46 e i 55 anni, in molte (92%) iscritte a un’associazione di donatori. Tra le regioni più attive nella donazione di sangue ci sono il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna e il Molise, nelle quali è più alto il numero di donatori in rapporto al numero totale degli abitanti. Da queste donazioni sono state ricavate 5.786.792 unità di sangue, intero e non: la maggior parte è data da unità di plasma (49‰), poco meno quelle di globuli rossi (42,2‰) e infine una percentuale del 4,7‰ è costituita da unità di piastrine.

    L’importanza della donazione di sangue

    Per un ospedale, avere scorte di sangue significa poter trattare numerose problematiche, da quelle in emergenza, fino a interventi programmati in sala operatoria. Donare il sangue è dunque un gesto che può essere davvero utile e che non comporta rischi.

    Il sangue in emergenza viene usato in caso di gravi emorragie, causate per esempio da un incidente stradale o un trauma diverso, da una caduta da grandi altezze oppure da complicanze nel corso di un intervento chirurgico. Può accadere però che il sangue serva anche quando l’operazione è programmata, viene infatti somministrato per ridurne la perdita nel paziente che subisce l’intervento.

    Trasfusioni di sangue periodiche vengono effettuate poi a quelle persone che per patologie preesistenti necessitino di globuli rossi, fattori della coagulazione o che hanno bisogno di sopperire a un deficit del sistema immunitario: i componenti del sangue sono infatti anche utilizzati per realizzare farmaci. Non è raro, infine, che a ricevere del sangue siano i pazienti oncologici, debilitati dalla malattia e dalle relative terapie.

    Chi può donare il sangue?

    Il sangue può essere donato dalle persone in buono stato di salute e dal peso superiore a 50 chilogrammi. Hanno la possibilità di donare il sangue indistintamente uomini e donne tra i 18 e i 65 anni, con qualche eccezione anche per età più avanzate.

    Tra i requisiti per donare il sangue, ci sono dei criteri misurabili durante la visita preliminare, come la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, ma anche il livello di emoglobina, che deve essere di almeno 13,5 g/dl nell’uomo e di almeno 12,5 g/dl nella donna.

    Come donare il sangue

    Per sapere come donare il sangue ci si può recare presso un centro trasfusionale di un ospedale oppure affidarsi a un’associazione sul territorio, come Avis o Fidas, con più di 1300 centri di raccolta organizzati.

    Prima di arrivare alla donazione vera e propria, un medico sottoporrà il volontario a una visita e gli farà delle domande per capire se è idoneo a diventare donatore. Seguiranno poi esami specifici, come le analisi del sangue gratuite per escludere patologie come l’epatite B, l’epatite C, la sifilide e l’HIV, ma anche per controllare il livello di colesterolo e della glicemia.

    Una volta confermata la presenza di tutti i requisiti del potenziale donatore, questo può iniziare a donare anche in maniera ricorrente. Le donazioni di sangue intero, infatti, possono essere ripetute ogni 2 o 3 mesi, mentre le donazioni di plasma anche ogni 15 giorni e quelle delle piastrine fino a 6 volte all’anno.

    Fonti

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