Diabete e cuore: un nuovo farmaco riduce i ricoveri del 30 per cento

Scompenso cardiaco e diabete? C’è una correlazione! Un paziente su 3 ricoverato per scompenso cardiaco ha il diabete di tipo 2. Perché? Questa malattia mette sotto scacco diversi organi, cuore incluso.

Correlazione tra cuore e diabete

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    Scompenso cardiaco e diabete? Sembra proprio esserci una correlazione.

    Un paziente su 3 ricoverato per scompenso cardiaco ha il diabete di tipo 2. Perché?

    Questa malattia mette sotto scacco diversi organi, cuore incluso. Proprio per questo motivo i pazienti con diabete sono stati tra i più colpiti dal Coronavirus durante i mesi di pandemia.
    Non solo Covid: i pazienti diabetici, anche a condizioni normali, hanno un tasso di ricovero più che doppio rispetto alle persone che non ne soffrono. Ma ci sono buone notizie che arrivano direttamente dall’ 80esimo congresso dell’American Diabetes Association appena terminato: un nuovo farmaco in grado di ridurre del 30 per cento dei ricoveri!

    Il farmaco

    Al Congresso dell’American Diabetes Association sono stati presentati i risultati dello studio Vertis Cv che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di ertugliflozin, un nuovo Sglt2 inibitore. Lo studio ha coinvolto oltre 8.200 diabetici con malattia cardiovascolare accertata di cui il 23,7% con scompenso cardiaco. Ertugliflozin, grazie al suo meccanismo d’azione indipendente dall’insulina, ha fornito effetti duraturi sul compenso glicemico, ma anche sulla riduzione del peso corporeo e della pressione arteriosa.

    Scompenso cardiaco: cosa c’è da sapere

    Lo scompenso cardiaco è causato dall’incapacità del cuore di assolvere alla funzione contrattile di pompa e di soddisfare il corretto apporto di sangue a tutti gli organi. La malattia può essere asintomatica. Purtroppo l’andamento naturale della patologia è progressivo e i sintomi divengono gradualmente sempre più evidenti fino a indurre il paziente a effettuare accertamenti cardiologici per malessere. Le persone affette da scompenso cardiaco presentano una serie di sintomi, come la dispnea (mancanza di fiato) da sforzo e talora anche dispnea a riposo, edema degli arti inferiori, astenia, difficoltà respiratorie in posizione supina, tosse, addome gonfio o dolente, perdita di appetito, confusione, deterioramento della memoria.
    La diagnosi precoce e la stretta collaborazione tra il proprio medico di fiducia e il cardiologo curante sono le chiavi del successo nella gestione a breve e lungo termine di questa patologia.
    Il trattamento dello scompenso cardiaco prevede diversi presidi: la terapia farmacologica, la terapia elettrica, mediante l’impianto di dispositivi per la resincronizzazione cardiaca e i pacemaker biventricolari CRT-P o defibrillatori biventricolari CRT-D.

    Diabete: cosa c’è da sapere

    Il diabete o diabete mellito è una malattia metabolica. La sua insorgenza è legata all’insulina. La comunità medico-scientifica riconosce l’esistenza di 3 grandi tipologie di diabete mellito, che sono: il diabete di tipo 1, il diabete di tipo 2 e il diabete gestazionale (per approfondire questo argomento leggi il nostro articolo La guida definitiva ai disturbi della gravidanza). La presenza di diabete nella popolazione mondiale è aumentata negli ultimi 30-40 anni: mentre nel 1980 i malati erano 108 milioni, nel 2014 il numero di persone diabetiche ha raggiunto i 422 milioni.
    L’iperglicemia può essere causata da un’insufficiente produzione di insulina (l’ormone che regola il livello di glucosio nel sangue) o da una sua inadeguata azione. Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di secrezione insulinica, mentre il diabete di tipo 2 è determinato da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina o da una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas.

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali