L’incontinenza urinaria è una condizione caratterizzata da una perdita incontrollata di urina, spesso catalizzata da un colpo di tosse, starnuto o un improvviso stimolo di minzione.
Questa problematica può essere sia femminile che maschile, ma in entrambi i casi la causa è sempre da ricercare in un indebolimento delle fasce muscolari del pavimento pelvico.
Nell’uomo una situazione di incontinenza urinaria è spesso da mettere in correlazione con problemi alla prostata. Vediamo di approfondire la questione.
Il percorso dell’urina
L’urina è una soluzione acquosa risultato del processo di ultrafiltrazione del sangue da parte dei reni che attraverso il passaggio di quest’ultimo in vari livelli di filtraggio e riassorbimento riescono a eliminare le sostanze che non servono all’organismo diluendole in acqua.
Anche la componente acquosa dell’urina è essa stessa uno scarto, infatti, la sua quantità viene regolata sulla base della necessità idrica dell’organismo.
I reni funzionano come degli efficientissimi filtri, e riversano completamente urina in una loro cavità centrale chiamata pelvi renale; quest’ultima si continua con l’uretere, un lungo canale che scarica l’urina nella vescica.
La vescica è una sacca che può contenere fino a 600 ml di urina, ma quando il contenuto si aggira attorno ai 200 ml, il sistema nervoso inizia a capire che è il momento di svuotarla.
La minzione avviene grazie al rilassamento di due tonache muscolari che formano lo sfintere esterno ed interno e alla contrazione di una fascia muscolare interna alla vescica che è il muscolo detrusore: grazie alla sua spinta, la vescica scarica il suo contenuto nell’uretra.
Ovviamente il pilota di tutto questo meccanismo è il sistema nervoso che riceve uno stimolo di stiramento da parte della parete della vescica e invia al muscolo detrusore il messaggio di contrazione.
I tipi di incontinenza urinaria
- Da sforzo: perdita di urina, quando si starnutisce o tossisce o si esegue qualsiasi cosa che metta sotto sforzo la vescica; spesso la causa è la rimozione della prostata per presenza di neoplasie, con la quale potrebbero essere state tranciate alcune terminazioni nervose; o per i trattamenti radioterapici.
- Overflow: si avverte la necessità di urinare ma se ne perde solo una piccola quantità, quindi la vescica non si svuota mai fino a che non decide di perdere tutto il contenuto in un evento singolo
- Da urgenza: stimolo troppo forte
- Funzionale: per motivi fisici, di disabilità il soggetto non riesce ad andare in bagno frequentemente per finire a sovraccaricare la vescica.
Sintomi e cause dell’incontinenza urinaria maschile
Il sintomo comune di ogni forma di incontinenza è la perdita di controllo del bisogno di urinare. Questo può verificarsi sia con piccole perdite di urina sia con una perdita abbondante. Talvolta la minzione può risultare dolorosa, per effetto di cause irritative, come i calcoli, oppure per lo sforzo.
L’aspetto più negativo di questa condizione tuttavia, è dato dalla sofferenza psicologica della persona dovuta al disturbo, che danneggia seriamente la qualità della vita sociale e relazione dell’individuo.
Negli uomini un’incontinenza urinaria forte può essere associata all’iperplasia prostatica, ossia a un ingrossamento della prostata che comprimendo la vescica determina uno stimolo di minzione; di solito è la causa principale di incontinenza urinaria per gli uomini quando si manifesta dopo i 40 anni.
Anche il tumore alla prostata e i trattamenti associati a esso sono correlati con la comparsa di questa condizione. Tuttavia, quando un uomo avverte questo sintomo, può anche essere dovuto allo stile di vita ed abitudini che predispongono all’incontinenza urinaria come:
- Bere sostanze alcoliche
- Bere bevande ad alto contenuto di caffeina
Oppure essere sottoposto a terapie i cui farmaci possono scatenare fenomeni di incontinenza come:
- Benzodiazepine
- Antidepressivi
- Lassativi
- diuretici
Anche alcune patologie comuni possono essere la causa di incontinenza urinaria maschile:
- diabete
- ipertensione
- obesità
- problematiche alla schiena
Nel caso di incontinenza causata da diabete, stitichezza o iperplasia prostatica questa si presenta in una modalità detta “da rigurgito”, ossia quando la vescica non svuota il proprio contenuto a causa di un ostacolo al flusso, oppure perchè il muscolo detrusore non riesce a contrarsi alla perfezione.
I trattamenti contro l’incontinenza urinaria maschile
Spesso per revertire il sintomo in questo caso è sufficiente agire sullo stile di vita, ma a volte la situazione è talmente grave da dover somministrare dei farmaci, o addirittura sottoporsi a un intervento chirurgico.
Il cambiamento dello stile di vita deve incentrarsi sulla dieta e sull’attività fisica oltre che sulla riduzione delle bevande alcoliche e di quelle ricche di caffeina.
Importanti per il miglioramento della situazione possono essere gli esercizi di Kegel per il rafforzamento del pavimento pelvico, consistenti in cicli di contrazioni e rilassamenti della muscolatura pelvica.
Farmaci comunemente usati per trattare l’incontinenza sono:
- Anticolinergici: possono bloccare i segnali nervosi che provocano la minzione frequente e l’urgenza, aiutando a rilassare i muscoli e a prevenire gli spasmi della vescica. Diversi farmaci rientrano in questa categoria, tra cui la fesoterodina, la tolterodina e l’ossibutinina. Possibili effetti collaterali includono secchezza delle fauci, stipsi, visione offuscata e vampate di calore.
- Tossina botulinica di tipo A (soprattutto in caso di vescica iperattiva);
- Agenti di carica (collagene bovino o materiale adiposo autologo, per favorire la chiusura uretrale e ridurre le perdite di urina).
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