Ipnosi come alternativa all’anestesia: è possibile?

L'ipnosi arriva in sala operatoria come alternativa ai farmaci anestetici

Ipnosi come alternativa all'anestesia

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    L’ipnosi arriva in sala operatoria. Sottoporsi a un intervento chirurgico senza essere sedati con farmaci anestetici e analgesici e senza provare dolore non è più fantascienza.  L’alternativa a scopo analgesico è arrivata anche in Italia.
    All’ospedale Niguarda di Milano una paziente di 82 anni è stata operata alla valvola aortica senza sedazione profonda dopo esser stata indotta in ipnosi.
    Un altro paziente dell’unità operativa di Neurochirurgia dell’ospedale di Legnano ha subito un intervento chirurgico di craniotomia ed evacuazione di ematoma sottodurale senza anestesia, ma con la tecnica dell’ipnosi.
    A gennaio, all’ospedale San Paolo di Savona è stato effettuato il primo intervento di ablazione di fibrillazione atriale con l’utilizzo dell’ipnosi a scopo analgesico. L’ipnosi si sta affermando sempre di più nella pratica medica e nel campo chirurgico e apre un nuovo panorama di interventi ricco di potenzialità.

    Ipnosi: come si induce

    Dimentica l’immagine popolare e spettacolarizzata dell’ipnotista che manda in trance il paziente. L’ipnosi è una tecnica con basi scientifiche solide. Il paziente è invitato a pensare a un’immagine rilassante. Calandosi in un contesto calmo, l’ipnotizzatore impartisce alcune istruzioni tramite sedute di dialogo.  Il linguaggio utilizzato è metaforico e permette di dissociarsi dalla realtà. Il paziente arriva così a uno stato intermedio tra la trance e rilassamento.
    Anche nell’ipnosi medica, l’operatore impartisce delle istruzioni per indurre alla dissociazione, portando il paziente a uno stato di concentrazione e rilassamento estremo. Perché ciò avvenga è necessario che il soggetto sia predisposto e ricettivo.
    I pazienti che si sottopongono a questo tipo di intervento vengono preparati prima dell’operazione con sessioni di ipnosi.
    Queste insegnano a rilassarsi al punto da non sentire dolore nella zona che dovrà essere operata.
    La tecnica però non è sempre applicabile perché non tutte le persone sono suscettibili all’ipnosi.

    I benefici

    Non tutti i pazienti possono essere sottoposti a ipnosi e quindi non può essere utilizzato per ogni operazione chirurgica.
    La valutazione avviene caso per caso, ma coloro che possono usufruirne hanno la possibilità di trarne benefici.
    L’ipnosi esclude la somministrazione di farmaci anestetici, quindi non si hanno effetti collaterali come la reazione anafilattica ai farmaci. Si tratta poi di un metodo che lascia il paziente meno traumatizzato.
    Tra i lati positivi dell’ipnosi clinica ci sono:

    • l’abbreviazione del decorso post operatorio
    • la riduzione del dolore
    • la limitazione dei sintomi associati come vomito e nausea

    Anestesia generale ed effetti collaterali

    L’ipnosi può essere un’alternativa all’anestesia generale che resta il metodo di abolizione di sensibilità, coscienza e dolore più diffuso in sala operatoria. L’anestesia può comportare subito dopo il risveglio alcuni effetti collaterali, raramente gravi o di lunga durata. Tra questi ci sono:

    • malessere e vomito
    • tremore
    • perdita di memoria (soprattutto negli anziani)
    • disturbi vescicali
    • giramenti di testa
    • dolore alla gola e indolenzimento

    Nonostante molte persone abbiano timore dell’anestesia generale per le possibili complicanze, queste avvengono molto raramente, con una stima che interessa un intervento ogni centomila. Le reazioni anafilattiche nel caso il soggetto sia allergico all’anestetico, l’ipertermia maligna e una possibilità remota di morte (si parla di un caso su centomila) sono tra i rischi più gravi a cui una persona può incorrere. Fumo, malattie gravi e obesità sono alcune condizioni che favoriscono complicanze.

    Attenzione alle bufale

    Ipnosi sì, anche in sala operatoria, ma c’è da fare attenzione. Nel caso dell’uomo operato alla testa e sedato con l’ipnosi all’ospedale di Legnano, il paziente è stato sottoposto anche ad anestesia locale.
    Ha commentato il medico chirurgo Salvo Di Grazia: “Il cervello non ha terminazioni nervose. Gli interventi si fanno anche senza anestesia con paziente sveglio, forse sono noti quelli in cui l’operato suona uno strumento per controllarne le funzioni cerebrali”.

    L’ipnosi come alternativa

    L’ipnosi è una tecnica con basi scientifiche solide e affidabili e dalle grandi potenzialità, che si sta affermando sempre più, non solo nel campo chirurgico. È efficace per il trattamento del dolore ed è usata al posto dell’anestesia totale in procedure chirurgiche minori come biopsie, laparoscopie, interventi di chirurgia plastica e anche dal dentista. Può essere utilizzata anche durante il travaglio per ridurre i livelli di ansia e paura. Un altro campo di azione è quello della salute mentale: è efficace nel trattamento dei disturbi dell’ansia.

    Fonti

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