False mestruazioni in gravidanza: cosa le provoca e quando preoccuparsi

Le perdite ematiche quando la donna è incinta possono avere cause non gravi oppure necessitare di particolare attenzione

mestruazioni in gravidanza

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    Non c’è niente di più naturale del ciclo mestruale all’interno del periodo fertile nella vita di una donna; ma cosa significa se si presenta durante la gravidanza? Vediamo cosa è necessario sapere per distinguere gli aspetti fisiologici da quelli potenzialmente patologici di perdite classificate come false mestruazioni in gravidanza.

    Come funziona il ciclo mestruale?

    Nelle donne in età fertile, le ovaie contengono piccoli follicoli immaturi, contenenti ovuli a diversi stadi di sviluppo. Una volta che il follicolo sarà maturato, l’ovulo verrà espulso. Secondo questo ciclo, al termine delle mestruazioni, un ovulo inizierà a maturare all’interno del follicolo in una delle due ovaie, pronto per essere rilasciato a metà circa del ciclo: questa fase si chiama ovulazione. Nel frattempo, il rivestimento dell’utero inizia a formarsi di nuovo, stimolato da progesterone ed estrogeno, pronto a ricevere un ovulo fecondato. Se l’ovulo non viene fecondato, i livelli ormonali calano, il rivestimento viene scartato e il ciclo ricomincia da capo.

    Cosa accade a seguito della fecondazione?

    Immediatamente dopo la fecondazione, l’embrione segnala la sua presenza al cervello, specificatamente all’ipofisi, provocando l’interruzione del ciclo mestruale. Viene prodotto un nuovo ormone chiamato hCG (gonadotropina corionica umana), che, mantenendo alti i livelli di progesterone necessario alla gravidanza, prende il sopravvento sul ciclo mestruale, che momentaneamente scompare.

    Cause fisiologiche dello spotting

    Mentre si inserisce completamente nell’utero, l’ovulo fecondato potrebbe provocare un leggero sanguinamento, comunemente conosciuto come spotting. Questo impianto potrebbe causare delle piccole perdite conosciute anche come “stillicidio ematico”, che spesso generano confusione riguardo la datazione della gravidanza, anche perché possono verificarsi proprio nel periodo in cui – teoricamente – avrebbero dovuto presentarsi le mestruazioni.

    Diverso colore, diverso significato

    Nella maggior parte dei casi, il colore del sangue è rosato, ma può apparire anche rosso vivo (sangue fresco) o brunastro (sangue vecchio). Purché il flusso non sia troppo abbondante, il colore non ha molta importanza. Se il sanguinamento dura poco e non provoca disagio o addirittura dolore, è molto probabile che non si tratti di niente di preoccupante, ma vi consigliamo comunque di chiedere conferma al vostro medico di fiducia.

    False mestruazioni nel primo trimestre

    Nella prima fase della gravidanza, è un fenomeno piuttosto comune: se le perdite sono leggere e non accompagnate da crampi addominali, probabilmente va tutto bene. Tuttavia, in qualsiasi momento si presentino, è sempre bene consultare il medico o l’ostetrica. Il problema potrebbe essere dovuto ad ectopia cervicale, comunemente chiamata “piaghetta”, ovvero un’alterazione della mucosa dovuta ai cambiamenti ormonali della gravidanza, innocua per il feto, ma che può però aggravarsi nel corso della gravidanza, per esempio per i rapporti sessuali.

    False mestruazioni a gravidanza avanzata

    In questo caso possono rappresentare un problema, ad esempio essere sintomo di un parziale o totale distacco della placenta dalle pareti dell’utero, oppure di placenta previa (quando quest’ultima è inserita più in basso del normale).

    False mestruazioni al termine della gravidanza

    In questo caso, il lieve sanguinamento potrebbe indicarci che è arrivato il momento di preparare la borsa per l’ospedale! Il muco tinto di rosso, infatti, è spesso identificato come “tappo” e la sua perdita ci informa che il bambino è pronto per nascere.

    Casi particolari di false mestruazioni in gravidanza

    • Dopo un rapporto sessuale

    Alcune donne hanno perdite di sangue dalla vagina dopo il rapporto: nella maggior parte dei casi è un fenomeno innocuo, spesso provocato da un aumento del flusso sanguigno verso la cervice, che a contatto con il pene, potrebbe sanguinare. Se la causa fosse questa, il fenomeno scomparirà dopo il parto.

    • Dopo l’esercizio fisico

    Se le perdite si presentano a seguito di un’attività sportiva è necessario fermarsi immediatamente e consultare il medico, soprattutto se accompagnate da crampi. Durante il primo trimestre il sanguinamento è spesso dovuto ad altri fattori che non riguardano l’esercizio fisico, ma è sempre bene identificare la causa. Una volta ricevuto il nulla osta del medico, potremmo ricominciare con lo sport.

    Cosa ci raccontano i numeri?

    Il 25% delle donne racconta di sanguinamenti soltanto nella prima parte della gravidanza, mentre la maggior parte continua fino al termine. Considerando però che il 50% circa delle gravidanze si concludono prima dell’impianto, non possiamo escludere che in alcuni casi il flusso non possa effettivamente nascondere un aborto spontaneo, per questo è fondamentale richiedere sempre un parere medico.

    Per avere la risposta, è necessario fare un’ecografia

    Se in passato ci sono stati eventi di aborti spontanei, se sono presenti dolori simili a quelli mestruali, se è presente spotting o addirittura sanguinamento abbondante, l’ecografia stabilirà se il battito cardiaco è ancora presente. L’embrione potrebbe comunque essere sano e il disturbo essere dovuto ad altre cause contingenti, per esempio un fibroma, un polipo o altri disturbi, che solo il medico può identificare.

    Le cause più gravi

    Se la causa è rappresentata da un problema con la placenta, il bambino potrebbe essere in pericolo. La placenta previa, cioè troppo bassa rispetto alla normale posizione, è responsabile del 20% dei casi di emorragia prima del parto. Il sanguinamento inizia solitamente intorno alle 28esima settimana, è indolore, ricorrente e talvolta intenso. Anche il distacco della placenta è responsabile di un ulteriore 20% di perdite di sangue, frequentemente associato a forti dolori ma il sangue potrebbe non essere visibile, se rimane tra la placenta e la parete uterina. In molti casi le motivazioni restano sconosciute e se il sanguinamento è lieve e indolore, è previsto il ricovero in ospedale per tenere madre e figlio sotto osservazione.

    Possibili rimedi

    Nei casi più lievi, è possibile osservare la somministrazione di steroidi, utili ad agevolare lo sviluppo dei polmoni fetali, qualora si renda necessario indurre il parto prematuramente. Se invece il dolore è forte ed il flusso è intenso, il medico potrebbe optare per un parto cesareo, soprattutto per evitare di incorrere in sofferenza fetale.

    Fonti

    La tua gravidanza giorno per giorno, Maggie Blott, Mondadori editore

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