“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente.”
Il 31 agosto 2020 si celebrano i 150 anni dalla nascita di Maria Montessori, studiosa esperta in educazione e creatrice dell’omonimo metodo, oggi applicato in 140 paesi in tutto il mondo.
Ma chi era questa pioniera dell’educazione e come è nato il suo lavoro?
Maria Montessori: da medico a pedagogista
Maria Montessori nasce a Chiaravalle (AN) il 31 agosto 1870 e fin dall’infanzia dimostra di avere un carattere vivace e deciso.
Infatti, a differenza della maggior parte delle sue coetanee, che prediligevano una carriera da insegnanti, Maria decide di intraprendere una strada che poche altre avevano percorso prima di lei, diventando, nel 1896, una delle prime donne laureate in medicina in Italia.
I suoi studi e le sue ricerche nel campo della neuropsichiatria, la portano a lavorare a stretto contatto con il mondo della scuola e dell’infanzia.
Nel 1898 assume la direzione -insieme al collega Giuseppe Montesano- della scuola magistrale ortofrenica, nata per far conoscere ai maestri elementari quali fossero le varie forme di malattia mentale e insegnare loro l’approccio più corretto per interagire con gli studenti affetti da questi disturbi. Da questa esperienza, la Montessori comprende che i metodi di insegnamento utilizzati per i bambini disabili potevano essere utilizzati anche per quelli sani, così, da questa intuizione, nel 1907 nasce il progetto della prima Casa dei bambini, aperta nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Nel giro di pochi anni le Case dei bambini si sviluppano e hanno un grandissimo seguito non solo in Italia, ma in tutto il mondo: il successo è tale che nel 1924 viene istituita “L’Opera Nazionale Montessori“, creata per la conoscenza, la divulgazione, l’attuazione e la tutela del metodo che Maria aveva sperimentato in quegli anni.
L’apertura delle case e la pubblicazione del libro “Il Metodo della Pedagogia Scientifica” sanciscono il suo definitivo salto dalla medicina al mondo della pedagogia e dell’istruzione, che diventa per Maria Montessori una vera e propria missione. Convinta infatti che tutti i bambini siano in grado di apprendere se stimolati nella giusta maniera, la Montessori si impegnerà durante tutta la sua vita, oltre che a divulgare il suo metodo, nelle battaglie per la liberazione dell’infanzia -giudicata e imprigionata dagli adulti- e la difesa del bambino -considerato dalla società, come un peso-.
Principi Montessoriani per l’educazione del bambino:
Punti fondamentali del pensiero di Maria Montessori per l’educazione sono l’esperienza, più comunemente tradotta nel concetto de “l’imparare facendo” e il contatto con la natura, ambiente privilegiato per poter fare esperienza. Secondo la studiosa, il bambino, per essere libero, deve poter crescere seguendo le proprie inclinazioni e, per poterlo fare, dovrebbe essere educato secondo questi 10 principi:
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Educazione all’indipendenza
Il bambino deve poter riuscire da solo in tutte le attività che compie e che gli vengono insegnate, senza che l’adulto si sostituisca a lui.
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Non impedire attività perché “piccolo”
Non considerare il bambino incapace, ma trattarlo come una persona che, esattamente come un adulto, è in grado di svolgere attività commisurate alla propria età. Permettere al bambino di poter svolgere semplici compiti, gli permetterà di imparare, di impegnarsi al massimo delle sue possibilità ed essere soddisfatto per ciò che è riuscito a fare, oltre a sentirsi investito di fiducia da parte dell’adulto.
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Fare le cose con precisione per stimolare armonia del corpo
Il bambino è naturalmente portato alla cura e all’attenzione dei dettagli: stimolarlo con attività casalinghe come apparecchiare la tavola può essere un ottimo esercizio per insegnargli ad essere preciso, oltre che per allenare la coordinazione e il controllo dei movimenti
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Il ruolo dell’educatore
Deve essere un “angelo custode” per il bambino, accompagnarlo e insegnargli mantenendo il ruolo di osservatore. L’intervento diretto dell’educatore è ammesso solo nei casi in cui il bambino è in pericolo o rischia di esserlo per altri. Essendo un ruolo importante quanto difficile, la Montessori ha concentrato particolare attenzione nella preparazione degli insegnanti, ritenendola fondamentale per la corretta attuazione del suo metodo.
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Non obbligare
È importante che il bambino non si senta forzato a fare nulla. La libertà di scelta è fondamentale, non solo per farlo crescere secondo le sue inclinazioni, ma anche per fare in modo che impari a prendere decisioni.
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Attività pratiche
Importanti soprattutto in età prescolare, in quanto principale forma di apprendimento, trovano la massima espressione nel gioco. Quest’ultimo, è l’attività principale del bambino, paragonabile al lavoro dell’adulto e proprio per questo fondamentale per la crescita e l’educazione. Il gioco deve essere un’attività stimolante, che serve a far emergere i talenti e ad acquisire coordinazione e manualità. Su questo aspetto Maria Montessori ha lavorato molto, elaborando una serie di giochi montessoriani -tutt’oggi molto diffusi- creati appositamente per stimolare le capacità di osservazione, manipolazione ed esplorazione del bambino.
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Educare alla cura degli altri esseri viventi
Insegnare al bambino a prendersi cura di piante e animali aiuta a favorire il contatto con la natura e stimola alla responsabilità.
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Concentrarsi sulle qualità
Sottolineare i progressi che il bambino compie è la chiave per poter stimolare ulteriori miglioramenti. In questo modo è possibile poter sviluppare i talenti e non accentuare i difetti, che verranno pian piano abbandonati.
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Ambiente e Contesto
Sia a casa che a scuola il bambino deve poter avere accesso ad un ambiente che sia “alla sua portata”, con mobili fatti su misura che gli permettano di muoversi in libertà. È importante che tutti gli ambienti in cui è inserito siano ordinati e coerenti alle attività che vi si svolgono, per poter apprendere meglio e associare ciò che fa al luogo in cui lo fa.
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Accompagnare
Quello che compie il bambino è un viaggio alla scoperta di se stesso e del mondo che lo circonda. Compito dell’adulto è quello di accompagnarlo e di fare in modo che cresca secondo i suoi desideri e inclinazioni senza ostacoli.
Metodo Montessori: non solo bambini
A dispetto di quello che si possa pensare, il metodo Montessori non si limita solo all’educazione del bambino durante l’infanzia, ma ne segue l’intera crescita attraverso 3 fasi che presentano specifiche caratteristiche di sviluppo.
Da 0 a 6 anni
Il primo livello è quello in cui il bambino cresce più velocemente, sia a livello fisico che psicologico: in questo periodo infatti, secondo la Montessori si sviluppa la struttura della personalità. A livello cognitivo,sono gli anni dell’acquisizione del linguaggio, dell’interesse per i piccoli oggetti, della raffinatezza sensoriale, dell’ordine e dell’acquisizione di un comportamento sociale.
Da 6 a 11 anni
Il secondo livello è caratterizzato da una crescita che a livello fisico risulta inizialmente poco omogenea (perdita dei denti, allungamento degli arti), ma che poi tende ad uniformarsi. In questa fase si sviluppa la tendenza all’aggregazione sociale e al lavoro di gruppo e il bambino utilizza molto la ragione e la fantasia. Questo è il periodo in cui, secondo la Montessori, si sviluppano il senso morale, l’indipendenza intellettuale e l’organizzazione sociale.
Da 11 a 18 anni
Nel terzo livello il bambino raggiunge la pubertà e entra nell’adolescenza. Sono gli anni in cui possiamo notare repentini cambiamenti nell’umore e nell’atteggiamento, uniti ad una bassa capacità di attenzione. In questa fase il bambino, ormai ragazzo, definisce se stesso come adulto e sviluppa il senso di giustizia di dignità personale.
Metodo Montessori oggi: uno stile che va ancora di moda
Nonostante siano trascorsi più di cento anni dalla sua nascita, quello di Maria Montessori rimane uno dei metodi educativi più diffusi al mondo, sia per la sua incredibile attualità, sia per la sua natura esperienziale: non a caso infatti, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria rivalutazione, avvenuta soprattutto nell’educazione casalinga, grazie alla crescente popolarità degli elementi di arredamento e dei giochi “montessoriani”.
Nel primo caso, oltre ad essere oggetti fatti su misura per il bambino, si tratta di una precisa scelta di arredo, caratterizzata da mobili creati con materiali naturali, che sono dei veri e propri pezzi di design. Per quanto riguarda i giochi, invece, parliamo di oggetti che stimolano in maniera plurisensoriale il bambino e che, oltre che essere comprati, possono essere facilmente riprodotti in casa con materiali di riciclo.
In entrambi i casi dunque, non si tratta di un semplice acquisto, ma di una scelta ben definita: decidere di educare il proprio bambino abbracciando uno stile che lo accompagni durante tutta la sua crescita.
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