Quando si parla di vaccini nei neonati ci si riferisce solitamente a quelle vaccinazioni che vengono effettuate nei primi 12 mesi di vita del bambino.
Sono oramai una prassi consolidata, tanto che non solo il servizio è fornito gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ma è l’ASL di competenza a segnalare con una comunicazione a casa quando e dove presentarsi per poter effettuare la vaccinazione.
Cosa sono i vaccini?
Prima di procedere con un’analisi dei 10 vaccini 0-16 anni obbligatori per legge è doveroso fare un breve ripasso su cosa sono i vaccini. Tranquilli: non serve scendere in cantina per tirare fuori il libro di biologia delle superiori. Sarò rapido e indolore.
Iniziamo con un po’ di storia della scienza. Il termine “vaccino” deriva (come avrete intuito) da “vacca”. Il medico Edward Jenner nel 1796 notò che chi aveva contratto il vaiolo bovino (per lo più quindi contadini e mungitrici) difficilmente contraeva il vaiolo umano, una malattia molto più grave della prima. Provò quindi ad iniettare del materiale preso dalle pustole delle vacche in un bambino di 8 anni che non sviluppò mai il vaiolo umano. A seguito di questo esperimento ne furono condotti molti altri, ma è solo un secolo più tardi che con Louis Pasteur il metodo per produrre vaccini fece un grande balzo in avanti verso la modernità.
Ora i vaccini non sono più questione di pustole e animali malati. Si producono in laboratorio, sono preparazioni farmacologiche somministrabili per via parenterale (ovvero tramite iniezione endovenosa, intramuscolare o sottocutanea) o per via orale che permettono una immunizzazione nei confronti di diversi microrganismi patogeni (per lo più batteri e virus). Si distinguono tre grandi categorie di vaccini:
- Vaccini vivi attenuati: contengono i microrganismi contro cui si vuole ottenere l’immunizzazione in forma viva, ma con un potere patogeno minore;
- Vaccini inattivati: contengono una forma completa ma inattivata (ovvero morta) dei microrganismi contro cui si vuole crea l’immunizzazione;
- Vaccini ad antigeni purificati: contengono, in forma inattivata, proteine, tossine o polisaccaridi del microrganismo contro cui si vuole immunizzare l’individuo ricevente.
Tipi diversi, stesso meccanismo d’azione generale: i microrganismi (depotenziati, inattivati o i loro antigeni purificati) stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi i quali attaccano e distruggono le sostanze estranee e ne conservano una “memoria”. In questo modo, in caso di incontro con la loro versione attiva, hanno modo di riconoscere il patogeno ed attuare una pronta ed efficace risposta immunitaria. Questa è quella che si chiama “immunità acquisita”.
Affinché i vaccini abbiano però effetto bisogna aspettare quindi la risposta degli anticorpi alla somministrazione, che di solito avviene nell’arco di un paio di settimane.
I vaccini neonatali obbligatori
La Legge 31 luglio 2017, n. 119 elenca le 10 vaccinazioni obbligatorie e quelle facoltative per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni. Esse sono:
- anti-poliomielitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti Haemophilus influenzae di tipo B;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella.
Mentre le vaccinazioni raccomandate ma facoltative sono:
- anti-pneumococcica;
- anti-meningococcica C (in forma monovalente, o tetravalente ACWY);
- anti-meningococcica B;
- anti-rotavirus;
- anti-HPV.
Spesso questi vaccini vengono forniti in forma combinata: con un’unica iniezione vengono somministrati più antigeni contemporaneamente. In questo modo si riduce il disagio di punture multiple nei bambini. Il più famoso di questi è il vaccino esavalente.
Per una più corretta tempistica della somministrazione dei vaccini, si rimanda al calendario vaccinale sul sito del Ministero della Salute.
Vaccino esavalente
Come detto, questo tipo di vaccino contiene più antigeni purificati, in modo da ridurre i disagi per bambino e genitori. I componenti da esso contenuti sono gli antigeni contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite, Haemophilus influenzae di tipo B.
Viene somministrato tramite un’iniezione intramuscolo sulla coscia del bambino al 3° mese e prevede 2 richiami, uno al 5° mese e uno intorno al compimento del primo anno di vita.
Attenzione però: mentre i vaccini per l’epatite B e l’Haemophilus influenzae sono poi validi per tutta la vita, quelle contro la difterite, il tetano, la pertosse e la poliomielite sono soggette a richiami; la prima intorno ai 5 o 6 anni di vita, una seconda tra i 14 e i 15 anni e a seguire un richiamo ogni 10 anni (ma solo per tetano, difterite e pertosse).
Vaccino anti-difterite
A differenza dell’esavalente, questo tipo di vaccino non solo è singolo ma, invece di contenere antigeni purificati, è formato per lo più da una anatossina difterica. Questa consiste nella tossina del batterio Corynebacterium diphtheriae privata del potere tossico (ma non immunologico) grazie ad appropriati trattamenti.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
La difterite è una malattia contagiosa grave che provoca un’infiammazione severa delle vie respiratorie e può causare danni al sistema nervoso, al cuore e ai reni.
Vaccino anti-tetano
Come nell’anti-difterico, nel vaccino anti tetano la sostanza utile a evocare la risposta immunitaria è l’anatossina tetanica. Questa volta però la tossina, che verrà poi depotenziata, viene prodotta dal batterio Clostridium tetani.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
Il tetano è una grave malattia infettiva non contagiosa che intacca il sistema nervoso centrale e produce spasmi muscolari. Nei casi più gravi questi spasmi possono determinare insufficienza respiratoria.
Vaccino anti-poliomielite
Nel vaccino anti poliomielite per evocare la risposta immunitaria viene usato un mix di molteplici virus inattivati: quelli della della poliomielite PV1, PV2 e PV3.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
La poliomielite (o semplicemente polio) è una malattia infettiva grave e contagiosa, causata dal Poliovirus, che può avere importanti ripercussioni sul sistema nervoso centrale.
Vaccino anti-pertosse
Anche in questo caso, le sostanze utili per la risposta immunitaria sono molteplici: il tossoide pertossico, l’emoagglutinina filamentosa e la pertactina.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
La pertosse è una malattia infettiva contagiosa, dovuta al batterio Bordetella pertussis, che scatena crisi di tosse molto gravi.
Vaccino anti-epatite B
Nel vaccino anti-epatite B, la sostanza utile a evocare la risposta immunitaria è il cosiddetto antigene di superficie ricombinante, ovvero un particolare antigene presente sul capside esterno del virus.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
L’epatite B è una infezione contagiosa pericolosa, dovuto al virus HBV, che danneggia il fegato.
Vaccino anti-haemophilus influenzae di tipo B
In questo tipo di vaccino, per attivare il sistema immunitario viene utilizzato un polisaccaride derivato dal batterio Haemophilus influenzae.
Essendo parte del vaccino esavalente, questo vaccino segue lo stesso calendario vaccinale.
Questo batterio può causare una malattia infettiva contagiosa che nei soggetti di giovanissima età, può portare a forme di meningite, polmonite, pericardite, osteomielite o setticemia.
Vaccino trivalente
Per “vaccino trivalente” si intende il vaccino utile a stimolare una risposta immunitaria nei confronti di morbillo, rosolia e parotite. Questo è composto dai suddetti virus inattivati.
Il morbillo è una malattia infettiva esantematica molto contagiosa dovuta al Morbillivirus. Provoca un’eruzione cutanea che il più delle volte si risolve spontaneamente, ma che può, in casi relativamente rari, portare alla morte, perdita della vista, perdita dell’udito, o anche a danni cerebrali permanenti.
La rosolia è una malattia infettiva esantematica causata dal Rubivirus. Si manifesta con un esantema che da dietro le orecchie raggiunge il viso e si diffonde poi a tutto il collo.
La parotite, comunemente detta orecchioni, è una malattia infettiva contagiosa. La malattia coinvolge soprattutto le prime vie aeree e le ghiandole salivari. A sintomi non specifici (mal di testa, febbre, malessere) segue dolore alle orecchie e alla zona parotidea (all’altezza della mandibola). Le parotidi poi si gonfiano, da qui il nome orecchioni.
L’attuale calendario vaccinale prevede la prima somministrazione intorno al compimento del primo anno di vita, con successivo richiamo al sesto anno.
Vaccino anti-varicella
Per evocare la risposta immunitaria, anche in questo vaccino si usa una versione inattivata del virus.
Causata dal virus VZS (o virus varicella zoster), la varicella è una malattia esantematica altamente contagiosa ed epidemica. La condizione inizia solitamente con rash cutaneo vescicolare, principalmente esteso al corpo e alla testa o anche alle estremità. Le vescicole guariscono poi senza lasciare cicatrici.
Come per il precedente, il calendario vaccinale prevede la prima somministrazione intorno al compimento del primo anno di vita, con successivo richiamo al sesto anno.
Vaccino anti-rotavirus
Pur essendo un vaccino non obbligatorio, risulta comunque un vaccino raccomandato dalle autorità sanitarie. Allo stato attuale, esistono 2 tipi di vaccino contro questo virus: il Rotarix (RV1) e il RotaTeq (RV5). Entrambi sono vaccini orali con virus vivo attenuato.
Il rotavirus può causare una forma di gastroenterite pediatrica, che colpisce soprattutto i neonati e i bambini entro i cinque anni. La malattia è causata da una tossina prodotta dal virus, questa attacca le cellule dell’intestino tenue e ostacola così l’assorbimento dell’acqua. Si trasmette per via oro-fecale: è dunque presente nelle feci di soggetti infetti e il contagio avviene tramite l’ingestione di acqua o alimenti contaminati. Molto diffuso nell’ambiente, in Italia colpisce soprattutto nella stagione invernale.
Il calendario vaccinale prevede 3 somministrazioni: la prima viene effettuata intorno al secondo mese di vita, per la seconda bisogna aspettare almeno 4 settimane dalla prima (generalmente intorno al 4° mese di vita) e la terza ad una distanza di ulteriori 4 settimane (intorno al 6° mese).
I vaccini sono rischiosi?
Partiamo da una premessa: i vaccini sono farmaci. E come tutti i farmaci possono avere degli effetti avversi. Da qui a definirli rischiosi ce ne passa parecchio.
I vaccini sono considerati a tutti gli effetti farmaci sicuri e a basso rischio.
Certo, alcuni effetti non voluti possono essere riscontrati. Ma solitamente si tratta di febbre per lo più bassa, rossore in sede di inoculo, irritabilità, diminuzione dell’appetito, sonnolenza, diarrea. Il più grave rischio che si può correre è una reazione allergica ad un vaccino o ad una sua componente. Tuttavia, non solo prima di una vaccinazione è possibile sapere la composizione del vaccino, ma in caso di reazioni allergiche le somministrazioni vengono fatte in ambiente protetto e, in seguito, monitorate dai medici.
Per un maggior approfondimento riguardo le controindicazioni generali e specifiche di ogni vaccino, vi consiglio di consultare la Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni.
In definitiva, a mio modesto avviso, i vantaggi superano abbondantemente i potenziali svantaggi.
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