Ci sono parole che non vorremmo mai trovarci a scrivere.
La notizia della morte di Paolo Rossi, il calciatore che nell’82 ha dato vita ai sogni di un’intera nazione, ci ha colti alla sprovvista e il nostro pensiero è volato subito alla sua famiglia.
Ci stringiamo attorno alla nostra amica e collega Federica Cappelletti, che ha perso il suo amore, il padre delle sue figlie.
Mentre l’Italia piange il suo pallone d’oro, noi ci stringiamo attorno a una donna che oggi fa i conti non con la mancanza del mito sportivo, ma con quella dell’uomo.
Mentre a noi rimangono i video dei goal indimenticabili, a Federica restano i ricordi delle carezze e di un’intimità non toccata dalla cronaca. E nel rispetto di questa intimità non staremo qui a raccontare come e perché Paolo Rossi ha fatto la storia, non oggi.
Oggi ci limitiamo a porgere le nostre più sincere condoglianze e a mandare un abbraccio a tutta la famiglia. Oggi rispettiamo il loro lutto e lo viviamo insieme a loro.
E a Federica, la cui penna ha dovuto assolvere il terribile compito di dare l’annuncio della scomparsa, esprimiamo tutta la nostra vicinanza.
La Redazione.
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