Letizia Baria: “La vita dopo la malattia? La prendo a colpi di spada”

Vittorie e successi per la campionessa paralimpica di scherma: "Non focalizzarti su ciò che ti manca. Se vedi solo limiti perdi possibilità"

Letizia Baria l'importanza dello sport dopo la malattia

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    Non focalizzarti su ciò che ti manca, ma su quello che hai. Se vedi solo i limiti perdi possibilità“.
    Il motto di Letizia Baria, campionessa paralimpica di scherma, parla chiaro: “Mai arrendersi, la vita continua oltre tutte le difficoltà“.

    Chi è Letizia Baria

    Letizia ha 26 anni, vive a Montale (Pistoia), conosce 5 lingue, lavora come segretaria e dog sitter ed è salita sui gradini più alti del podio alle gare più importanti della sua disciplina.
    La sua storia sportiva è cominciata proprio dopo una grave malattia che l’ha portata a rivedere tutte le sue abitudini, ma non le ha fatto perdere il sorriso e la voglia di lottare.
    Tutto è cominciato il 26 dicembre 2008 – racconta l’atleta – quando un’emorragia cerebrale improvvisa mi ha provocato una lesione dell’emisfero destro del cervello, lasciando come esito una emiplegia. In poche parole, il lato sinistro del mio corpo aveva improvvisamente smesso di rispondere ai comandi”.
    Da quel momento per Letizia, che all’epoca aveva 15 anni, è cominciato un calvario fatto di 40 giorni di coma, letti d’ospedale, operazioni, mesi in centri specializzati e riabilitazione.
    Mi guardavo alle specchio e non mi riconoscevo – racconta Letizia -. La malattia aveva lasciato delle lesioni evidenti sul mio corpo, ma ho deciso di non darmi per vinta. Ho cominciato a truccarmi e a ripetermi che il fatto di non poter contare su una gamba e un braccio non eliminava automaticamente tutte le possibilità. La mia vita non era finita, ne cominciava una nuova e ricca di avventure”.

    L’incontro con la scherma

    La scherma è arrivata dopo la malattia. Letizia fino al 2008 aveva praticato ginnastica artistica ed equitazione.
    Avevo voglia di tornare ad allenarmi – spiega l’atleta – ma non sapevo come fare. Non sapevo dell’esistenza di una disciplina che si potesse svolgere sulla sedia a rotelle”.
    L’incontro con la scherma paralimpica è stato un caso fortuito, che ha cambiato completamente la sua vita.
    Stavo passeggiando in centro quando a un certo punto sono caduta – racconta -. Una signora gentile si è offerta di aiutarmi, mi sono alzata, ma dopo due passi sono caduta di nuovo. La donna mi ha invitato a prendere qualcosa da bere per riprendermi. Dopo qualche chiacchiera insieme, ho scoperto che era un’atleta paralimpica di scherma. Un caso fortuito della vita o un segnale che era il momento di rimettermi in gioco. Il giorno dopo ero già in palestra per il primo allenamento con ‘Pistoia Scherma’: è stato amore a prima vista”.

    I successi

    La prima vittoria non è tardata ad arrivare. Dopo 25 giorni dal primo allenamento Letizia era già sul podio, medaglia di bronzo nella spada a livello nazionale a Roma.
    Non ci potevo credere. Scoppiai a piangere – ricorda Letizia -. Si trattava di un successo straordinario per una persona che aveva ripreso da così poco tempo a fare sport e in una disciplina del tutto nuova. L’apparato scheletrico e muscolare che negli anni da sportiva avevo sviluppato mi aveva aiutato e avere una mente combattiva aveva fatto la sua parte. La gioia di quel momento è stata immensa”.
    Da quel momento un successo dopo l’altro nelle tante competizioni sportive di vario livello.
    Tra le vittorie più importanti quelle ai campionati italiani assoluti di Palermo a giugno del 2019, con un terzo posto per due volte nella spada femminile di categoria A e nel fioretto femminile di categoria A.
    Ha anche uno sponsor: l’azienda montalese Magigas che la sostiene dal 2018. Letizia ha ricevuto anche alcuni riconoscimenti come il Premio regionale ‘Atleta paralimpico dell’anno’ conferito a dicembre del 2019 dal Comitato regionale della FIS (Federazione Italiana Scherma).

    Mai mollare

    Il mio obiettivo resta sempre quello di migliorarmi sia personalmente che sportivamente – spiega Letizia -. La scherma mi ha dato una grande mano per tornare a camminare meglio. Mi ha fatto riconoscere in un corpo che non era più mio. Dopo tanto tempo, mi sono sentita di nuovo me stessa. Il mio carattere mi aiutato: sono un’inguaribile ottimista. A chi mi chiede come si fa, rispondo: mai buttarsi giù, non piangersi addosso. La vita mi ha dato una grande lezione e ho imparato ad amarmi ancora di più”.

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