Tiroidite di Hashimoto: la storia di Gigi Hadid

Molte star nel tempo hanno dichiarato pubblicamente di soffrire di malattie croniche. Lo hanno fatto infrangendo un tabù e dimostrando così che, per quanto difficile, è possibile conviverci

Gigi Hadid malattia

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    Prima giudicata troppo grassa per il mondo della moda, poi criticata per il dimagrimento ritenuto “eccessivo”, Gigi Hadid, acclamata modella internazionale, oltre che con la malattia di Hashimoto negli ultimi anni ha dovuto combattere anche con le malelingue.

    Era il 2014 quando la super top model americana parlò per la prima volta apertamente della sua malattia, conosciuta come tiroidite di Hashimoto.

    Solo qualche anno dopo, nel febbraio del 2018, è dovuta tornare sull’argomento, per ribadire che proprio a causa di questa condizione medica era avvenuto il suo dimagrimento

    Sui social era stata infatti presa di mira perché eccessivamente dimagrita, secondo gli haters. Forse erano gli stessi che ai suoi esordi la ritenevano troppo rotonda per fare la modella?

    L’ennesimo caso di bodyshaming

    Come ha spiegato anche lei su Twitter nel 2018, i cambiamenti del suo corpo sono dovuti proprio a questa malattia autoimmune, che ha fra i suoi sintomi un’oscillazione del peso.  

    Nello stesso tweet Gigi Hadid ha ribadito che quella sarebbe stata l’ultima volta che ne parlava e che giustificava ad altri i cambiamenti del suo corpo. Troppo spesso, infatti, modelle e in generale personaggi dello star system diventano bersaglio di critiche poco costruttive sulla loro apparenza.

    Con questo tweet la modella ha sottolineato quanto quello che vediamo sui social sia solo una piccola parte della vita vera di queste persone. Non conoscendo tutta l’altra parte, magari spiacevole, a volte fatta di disagi psicologici e disturbi fisici, la cosa migliore è senz’altro evitare di giudicare.

    Ma cos’è la tiroidite di Hashimoto?

    La tiroidite di Hashimoto è un’infiammazione cronica della tiroide, una ghiandola fondamentale per il corretto bilanciamento ormonale. 

    Come per tutte le malattie autoimmuni, a un certo punto il sistema immunitario, non si sa ancora esattamente per quale motivo, attacca e distrugge tessuti sani dell’organismo. 

    In questo caso particolare viene danneggiato il tessuto tiroideo che produce gli ormoni T4 e T3. Questi due indicatori sono stati scoperti da un team di medici nel 1956 e il risultato del loro studio è stato poi pubblicato sulla rivista Lancet con in calce un piccolo ritratto di Hakaru Hashimoto, il primo a scoprire questa malattia nel 1912.

    Visto che la produzione di ormoni da parte della tiroide si riduce, questa inizia a malfunzionare, causando scompensi e portando, nella maggior parte dei casi, a una forma di ipotiroidismo.

    Chi è più a rischio?

    È stato però rilevato come questa forma di tiroidite si manifesti più di frequente in concomitanza con altri fattori di rischio, come:

    • familiarità con problemi alla tiroide;
    • alcune malattie come la celiachia, il diabete, il lupus, la vitiligine;
    • anomalie genetiche, come sindrome di Down o sindrome di Turner.

    Solitamente è più frequente nelle donne sopra i quarant’anni. Ma i casi di Gigi Hadid, o dell’attrice Zoe Saldana, pure lei affetta dalla malattia di Hashimoto, dimostrano che può presentarsi anche in soggetti molto più giovani.

    Quali sono i sintomi?

    In circa la metà dei casi la tiroidite di Hashimoto si presenta da subito insieme a ipotiroidismo, in altri, essendo una malattia cronica che tende a peggiorare col tempo, si sviluppa in seguito in ipotiroidismo.

    Fra i sintomi che devono far accendere un campanello d’allarme ci sono stanchezza, intolleranza al freddo, tendenza all’aumento di peso e ingrossamento della ghiandola della tiroide.

    La stessa Gigi Hadid nei suoi tweet ha raccontato di problemi al metabolismo e stanchezza eccessiva fra i sintomi che ha accusato.

    Come viene diagnosticata la tiroidite di Hashimoto

    Inizialmente verrà fatta una valutazione anamnestica dal medico di base, anche con un esame del collo. In alcuni casi, per la sua correlazione con altre patologie e condizioni cliniche, la diagnosi può essere fatta, oltre che da un endocrinologo, anche da ginecologi, reumatologi o allergologi.

    Gli esami prescritti per approfondire e arrivare con sicurezza a una diagnosi sono quelli che rilevano il TSH, ovvero l’ormone che indica la funzionalità tiroidea, e gli anticorpi antitireoglobulina (AbTG) e antitireoperossidasi (AbTPO). Questi ultimi due sono gli anticorpi che vanno a distruggere il tessuto tiroideo e, se è presente questa malattia, i loro valori sono anche decine di volte superiori alla norma.

    Infine, un altro strumento diagnostico è l’ecografia della tiroide, che mostrerà una ghiandola infiammata e molto vascolarizzata.

    Come curarsi

    La tiroidite di Hashimoto, così come l’ipotiroidismo che spesso ne è una conseguenza, è una malattia cronica, non esiste quindi una cura che risolva il problema

    La malattia di Hashimoto è anche degenerativa, cioè peggiora con il tempo, ed è per questo che quasi sempre sfocia nell’ipotiroidismo, un vero e proprio malfunzionamento della tiroide.

    È però possibile conviverci, come ci dimostrano ogni giorno persone famose e non: basti considerare che è una condizione che interessa una persona su venti nel mondo; di queste, la maggior parte sono donne.

    Se la malattia di Hashimoto è ancora nella sua fase asintomatica, non sono necessarie cure farmacologiche, ma il soggetto dovrà stare attento alla consumazione di iodio (presente nel sale e nelle alghe).

    Tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo

    Quando la tiroidite di Hashimoto sfocia in ipotiroidismo, la cura è la stessa di quest’ultima malattia, ovvero l’assunzione della versione sintetica dell’ormone tiroideo. 

    È una compressa che va dosata in base alle caratteristiche della persona e della sua disfunzione e che spesso va assunta per tutta la vita. Ma le conseguenze sono tutt’altro che invalidanti, anzi: proprio grazie a questo farmaco le persone che ne sono affette possono condurre una vita praticamente normale.

    L’esempio di Gigi Hadid

    La tiroidite di Hashimoto non può essere curata in modo definitivo, ma può essere tenuta sotto controllo e permettere così una vita normale.

    La stessa Gigi Hadid, nonostante la malattia, non ha mai rinunciato agli spostamenti richiesti dal suo lavoro, anche se uno stile di vita così frenetico e stressante non è certo consigliato con la sua diagnosi. 

    Ma la malattia non ha fermato la modella nemmeno nei suoi progetti familiari. Nel 2020 infatti ha avuto una figlia con il compagno di allora, il cantante Zayn Malik.

    Spesso le donne affette da tiroidite di Hashimoto o ipotiroidismo temono che la loro condizione possa compromettere un’eventuale gravidanza e la possibilità stessa di concepire. Ma non è così: in generale infatti non ci sono controindicazioni, ma è indispensabile un regolare monitoraggio con analisi più frequenti.

    Soprattutto, attraverso la sua esperienza, anche negativa, Gigi Hadid ha affermato qualcosa che spesso, interagendo sui social, ci dimentichiamo: non è compito suo né di nessuno aderire a canoni di bellezza imposti dagli altri.

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