Cos’è la FOBO, la nuova malattia digitale che crea ansia e insoddisfazione

Tutti conosciamo la FOMO ovvero Fear of Missing Out, una paura vera e propria di perdersi il meglio, la gamma di malattie digitali partorite dall’universo social e che oggi trovano nuove sfaccettature legate alle app di dating e al dubbio che ci sia sempre qualcosa di meglio cui puntare.

uomo dubita

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    Una nuova e lucente versione di quella che avevamo contraddistinto come FOMO, fear of missing out, ovvero la paura di essere tagliati fuori, regina delle delle malattie digitali. Era solo questione di tempo, di poco tempo, prima che ulteriori differenziazioni venissero a galla. Ecco quindi la FOBO, fear of better options, la paura che esista un’opzione migliore. 

    Una ritraduzione digital di un sentimento che si prova anche nella vita reale? Sicuramente, ma forse proposto in una versione ancora peggiore, in quanto il social spesso propone versioni delle vite altrui fin troppo ben impacchettate, stili di vita emozionanti e avventurosi vengono lanciati nell’internet, con tanto di colonna sonora, pronti a diventare un umiliante termine di paragone, con il quale misurarsi per concludere “ma che sottospecie di vita sto vivendo”? 

    Cos’è la FOBO?

    A coniare l’acronimo di fear of better options, è stato Patrick McGinnis, imprenditore statunitense che aveva già dato il nome alla FOMO.

    Ma cos’è davvero la FOBO? E soprattutto quando e come si manifesta? Un disturbo. Sicuramente annoverabile tra le malattie digitali, in quanto nel digitale nasce e si consuma, in particolare nelle app di dating. È proprio sullo sfondo di queste scenografie, immedesimandosi nel meccanismo, che gli utenti si trovano di fronte a una grandissima quantità di opzioni tra cui scegliere, e alla consequenziale difficoltà nel farlo. E quindi vanno avanti, in cerca del profilo perfetto, della casa per le vacanze perfetta, del perfetto abitino nero da cocktail, continuando a sfogliare e a pensare “forse c’è qualcosa di ancora meglio”.

    Le app di dating hanno visto nascere la FOBO, ma la sovraesposizione a un’innumerevole quantità di opzioni è prerogativa di moltissimi ambienti e settori in cui ci viene chiesto di fare una scelta: dagli indirizzi universitari, ai modelli di jeans. Esiste tanto di tutto e ci sentiamo in dovere di cercare la perfezione, in tutto, che di fatto non esiste nei jeans, figuriamoci nei partner.

    E così ecco che nasce la paura di non riuscire a scegliere, una reazione di tipo ansioso, causata dal fatto che le possibilità sono apparentemente infinite.

    La FOBO, una nuova forma di ansia

    Nasce dalle app di dating ma, come già detto, oggi innumerevoli contesti possono essere facilmente identificati come terreno fertile per la nascita dell’ansia da FOBO. Il vastissimo universo dell’e-commerce per esempio, dove le scelte non riguardano più le relazioni, ma gli oggetti, di qualsiasi tipo.

    I social hanno sicuramente dato la possibilità di instaurare relazioni in un modo diverso da quello convenzionale, e in questo universo parallelo, in cui spazio e tempo sono annullati, abbiamo infinite possibilità di trovare infinite persone, tuttavia, nel mondo vero, non è così.Nel dating per esempio, si ha davvero la sensazione di poter trovare la persona perfetta, quella che “calza a pennello”: perfetta negli interessi, nell’aspetto fisico, intelligente, spiritosa al punto giusto, tutto. E quando riusciamo a trovare quel tutto, la prima cosa a cui si pensa è “forse c’è qualcosa di ancora meglio”.

    Nel mondo dei social spesso proviamo la sensazione illusoria di aver accesso a tutto, e a tutti, per questo è facile precipitare in una voragine di indecisione, fomentata dalle circostanze, perché di fatto non si può provare quel paio di jeans, non si può uscire con quella persona apparentemente perfetta, non possiamo sapere, con certezza, che la nostra scelta è giusta, e questo ci crea ansia. E così rimaniamo immobili, paralizzati, e non scegliamo.  

    Ma l’essere umano non è fatto per stare fermo, per non procedere, immobilizzato dal desiderio di ricerca di qualcosa di perfetto. Scegliere significa evoluzione, cambiamento, uscire dalla zona di comfort. Significa vivere.

    Scegliamo, e senza troppa paura, sbagliamo. La perfezione non esiste, nemmeno online. 

    FOMO e FOBO, quali sono le differenze

     Avevamo paura di perderci qualcosa, ora abbiamo paura di perderci qualcosa di meglio. La grande analogia: sono congetture, mentali ovviamente. Entrambe le paranoie sono figlie dello stesso meccanismo, nel primo caso, con la FOMO, entriamo in contatto facilmente con quelle che gli altri propongono, e ripropongono, come esperienze gratificanti, dalle quali temiamo di essere esclusi, è questa poi che diventa la forza motrice del social network: una frustrazione che si basa su fondamenta create da noi stessi, costruite sulla base delle proposte delle vite altrui, imbellettate, infiocchettate e colonna sonora munite.

    Nel caso della FOBO invece l’ansia non si basa sulla paura di perdere qualche opportunità, ma di perdere tutte le altre opzioni una volta fatta la nostra scelta. E così meglio non scegliere e continuare a scrollare, in cerca della persona perfetta, del jeans perfetto. Scegliamo di scrollare invece di provare, di sbagliare, di rimanere delusi, di vivere, con tutti i pro e i contro che la mancanza di perfezione presuppone. E allora non scegliamo, che è più facile e più sicuro. Ma così non viviamo, rimaniamo fermi, e scrolliamo, immobili.

    FOBO, l’ansia della scelta, come uscirne

    È la paralisi della scelta, la conseguenze più grave della FOBO, e questo ossessivo, paralizzante desiderio di ottenere qualcosa che è perfetto, può sfociare nella paura di fare qualsiasi scelta: fear of doing anything, altrimenti riconosciuta come FODA.

    Chi sceglie tra meno possibilità è più soddisfatto, comprovata verità. E se facciamo una preselezione senza andare troppo avanti, sarà più facile reimparare a fidarci del nostro istinto, lasciarci andare. Altra importante cosa da tenere a mente è che molte delle decisioni che prendiamo possono rivelarsi fallimentari, che può accadere, che non succede niente, si riparte. 

    Ultima sottintesa e importante verità da ricordare: non esiste la perfezione. Non solo in linea generale, ma anche personale, è quello di cui abbiamo bisogno a contare davvero, e anche questo può cambiare nel tempo, come cambieremo noi, come cambieranno le nostre esigenze. La cosa importante è non fermarsi, e assaporare quelle esperienze che ci formeranno e che ci permetteranno di compiere scelte che sapranno rispecchiare il momento della vita che stiamo vivendo.

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